One Piece sbarca su Netflix. Dal capolavoro di Eiichiro Oda è stata tratta una fortunatissima serie televisiva anime, che ora diventa una serie live action sulla piattaforma streaming.
È il manga più venduto di sempre, con oltre 500 milioni di copie dal 1997 ad oggi, un record destinato ad essere probabilmente infranto, tenendo conto che la produzione del fumetto giapponese (che ha superato i mille capitoli) è ancora nel vivo e non si conosce una data di fine.
E l’attesa per la produzione su Netflix è salita a dismisura, tra fan che non vedevano l’ora di collegarsi al loro account per scoprire questa nuova versione delle avventure di Rufy (o Luffy o ancora Rubber, per gli spettatori italiani) Cappello di Paglia e della sua ciurma.
La serie su Netflix
Era uno dei titoli più attesi della nuova stagione di Netflix, e tutte le 8 puntate sono state distribuite questa mattina, giovedì 31 agosto, sulla piattaforma.
One Piece, la serie che trasforma in live action il manga di Eiichiro Oda, trova nell’attore messicano Iñaki Godoy il protagonista, Monkey D. Luffy, l’aspirante Re dei Pirati, un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito un frutto del diavolo.
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— ONE PIECE(ワンピース) Netflix (@onepiecenetflix) August 31, 2023
Al suo fianco l’inseparabile e variegatissima ciurma a bordo della Going Merry: Emily Rudd è la scaltra ladra Nami, Mackenyu Maeda veste i panni dell’infallibile spadaccino Zoro, Jacob Romero quelli del cecchino pavido e bugiardo Usopp e Taz Skylar in quelli del cuoco galantuomo Sanji.
Nel cast presenti anche Jeff Ward nei panni di Baggy il clown e Vincent Regan in quelli del vice ammiraglio Garp, nonno di Rufy. E non poteva mancare Arlong, il cattivo ‘uomo pesce’, interpretato da McKinley Belcher III.
La trama
La prima stagione di One Piece procede seguendo di pari passo, con le dovute eccezione, i primi dieci capitoli del manga, quindi l’arco narrativo intitolato “Romance Dawn“.
Lo scopo è scoprire dove si trova il mitico tesoro di Gold Roger (Michael Dorman) che, 22 anni prima degli eventi narrati, fu catturato dalla Marina e giustiziato, portando con sé il segreto del luogo dove aveva seppellito il forziere e invitando però tutti a salpare ed ad andare a cercarlo.
Luffy, giovanissimo pirata, è tra i più agguerriti che si mettono in viaggio e nel corso della prima stagione si assiste intanto alla formazione della sua ciurma, con i componenti storici del manga. Ciascuno di loro ha un sogno, che si intreccia con quello del capitano.
A mettersi di traverso, però ci sono tanti nemici e avversari, che durante il viaggio cercheranno di mettere loro i bastoni… tra i remi. Non solo altri corsari avidi di denaro e potere ma anche la stessa Marina, che tramite il Vice Ammiraglio Garp inizia a dare la caccia a Cappello di Paglia e ai suoi.
Una saga leggendaria e amatissima
Quella raccontata ora anche attraverso la versione live action non una storia qualsiasi, ma una vera e propria saga dei mari che, anche grazie al suo creatore, ha proposto ai lettori e spettatori un mondo incredibile, dove leggi della realtà e della fantasia si fondono e coesistono.
Trovando un successo di pubblico assoluto, come pochi prodotti nella storia della produzione giapponese sia di manga che di anime.
Il segreto del successo, probabilmente, è proprio nei personaggi: non i soliti pirati ‘cattivi’, forti, burberi e senza pietà, ma un gruppo di personaggi con caratteristiche uniche che nelle loro azioni mette sempre il cuore, inseguendo i propri sogni senza tradire i propri ideali, tra i quali la fedeltà agli altri compagni d’avventura e l’amicizia.
Un tema fondamentale, nella saga, è anche la libertà dalle convenzioni, dai ruoli assegnati, di scegliere cosa diventare e come diventarlo. Lo dimostra lo stesso personaggio principale, che nel manga raggiunge il suo apice con la trasformazione in Gear Five (Joy Boy), ovvero scoprendo in sé la possibilità di trasformare tutto ciò che lo circonda in gomma secondo la sua volontà.
L’obiettivo, come detto, è uno solo: raggiungere il mitico tesoro di Gold Roger. Il pirata che è entrato nella leggenda, il cui nome risuona nella frase che gli appassionati hanno sentito milioni di volte: “Ricchezza, fama, potere… c’è stato un uomo che ha conquistato tutto questo!”.
E allora “tutti quanti all’arrembaggio“, seguiamo le avventure di Cappello di Paglia e della ciurma più divertente e colorata che ci sia.
One Piece, storia dei pirati… diversi e leali
Monkey D. Rufy, il protagonista interpretato da Godoy nella serie Netflix, è un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito un frutto del diavolo.
Questi ultimi sono frutti misteriosi che donano poteri soprannaturali a chi li mangia, rendendoli però incapaci di nuotare. Di conseguenza, il contatto con l’acqua di mare o con una speciale sostanza conosciuta come agalmatolite indebolisce chi utilizza i frutti del diavolo e impedisce loro di controllare i loro poteri.
Alcune persone sono inoltre in grado di ricorrere all’Ambizione, una forza spirituale che permette di avvertire la presenza di altri esseri viventi e di predirne i movimenti, di irrobustire parti del corpo e di intimidire o fare svenire le creature dotate di una debole forza di volontà.
Reclutando compagni per formare una ciurma, Luffy/Rufy esplora la Rotta Maggiore in cerca del leggendario tesoro One Piece e inseguendo il sogno di diventare il nuovo Re dei pirati.
Il veliero Going Merry è davvero pieno di pirati scatenati (come non ricordare la sigla di Cristina D’Avena e Giorgio Vanni), protagonisti di un‘avventura fantasy intrappolata in una cornice piratesca che, nella trasposizione remake su Netflix, si cerca di rendere realistica.
Certo, vedere persone vere con capigliature variopinte e abbigliamenti eccentrici, atteggiamenti e frasi ricorrenti che spesso spingono all’incredulità può avere un effetto respingente, ma il bello è proprio quello, riuscire a vedere al di là dell’apparenza.
Indubbiamente ne emerge, comunque, è una componente fondamentale: la magia, l’anima che unisce i membri della ciurma. Ognuno coi propri sogni, ma tutti uniti all’arrembaggio.