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Home » Spettacolo » Ornella Vanoni, signora della musica a Sanremo: “Niente quote rosa, per me conta il talento”

Ornella Vanoni, signora della musica a Sanremo: “Niente quote rosa, per me conta il talento”

La cantante milanese, 88 anni, in tour con una jazz band tutta al femminile, sul palco dell'Ariston: "Voglio parlare con Fedez"

Letizia Cini
9 Febbraio 2023
Ornella Vanoni (88 anni): l a cantante milanese farà tappa a Firenze con il suo tour

Ornella Vanoni (88 anni): l a cantante milanese farà tappa a Firenze con il suo tour

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È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni – meneghina Doc, classe 1934 – accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio – dopo il grande successo riscosso lunedì scorso a Perugia – sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Una serata tra note e parole resa unica dall’inconfondibile voce e dal carisma della Signora della canzone italiana, artista capace interpretare brani indimenticabili come di colorare ogni spettacolo con pennellate di ironia, ricordi ed emozioni. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?

Ornella Vanoni (88 anni) in uno scatto di Stefano Guindani
Ornella Vanoni (88 anni) in uno scatto di Stefano Guindani

“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia, a Milano. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?

“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Amo molto gli animali, come tutti, e questa piccola-grande tragedia, l’esempio di quello che sta succedendo non solo nel parco nazionale d’Abruzzo ma in tutto il mondo, mi ha commossa profondamente. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Ornella Vanoni (88 anni) in uno scatto di Stefano Guindani
Ornella Vanoni, ”Le Donne e la Musica”. La Signora della canzone italiana sul palco in uno scatto di Stefano Guindani

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte (che cura anche gli arrangiamenti), Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?

“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io’. Solo che era già fine agosto, c’è stato poco tempo per provare. L’inizio è stato faticoso, direi terrorizzante, adesso va meglio ad ogni tappa“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?

“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

La Signora della canzone italiana domani sera sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze
La Signora della canzone italiana sabato 28 gennaio sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze

Le piace collaborare con giovani talenti?

“Sì. Quando ho conosciuto Marracash, ad esempio, ho completamente perso la testa. L’ho visto in un locale e ho capito che aveva una marcia in più, poi siamo diventati grandi amici. Mi era successa la stessa cosa proprio con Paolo Fresu, che a sua volta per me è una persona del cuore“.

E il pubblico ricambia: il brano Toy boy, la bossa nova interpretata con il duo siciliano Colapesce Dimartino per la quale ha scritto i suoi stessi versi (Il mio fuoco si è spento / non è più un argomento / a me dovevano capitare questi due), ad esempio, è stato un grande successo.

“Loro sono molto carini, mi sono divertita”.

Collaborazioni al di là del tempo, artisti di varie generazioni che s’incontrano e riescono a dialogare sull’amore e i grandi temi dell’umana esistenza.

“Ho un grande attaccamento alla vita e alla gioia, sono molto ironica ma spesso non vengo compresa. L’ironia è fondamentale, ma è una ‘dote’  assolutamente di nicchia; poca gente la capisce al volo. Anche per questo adoro stare con i giovani… i grandi sono noiosissimi, io non sono cresciuta. A volte mi annoio di me stessa“.

Esiste una cosa che le piacerebbe fare, avesse a disposizione la macchina del tempo?

“Una c’è.  Sono invidiosa di mia nipote! Camilla (sorella di Matteo, figli dell’allora marito Cristiano Ardenzi, ndr), giovanissima è proprio come Corto Maltese“

La Signora della canzone italiana sabato 28 gennaio sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze
Ornella Vanoni, ”Le Donne e la Musica”. La Signora della canzone italiana sabato 28 gennaio sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze

In che senso?

“Ha 18 anni ed è già stata da sola in Nuova Zelanda e in India, e adesso sta facendo la skipper su una barca a Pepeete“.

Nel singolo Isole Viaggianti del 2021 Camilla compare al suo fianco nel videoclip ufficiale e nel disco Una bellissima ragazza del 2007, album che contiene la canzone scritta da Fabio Ilacqua E del mio cuore: alla fine del brano si sente una voce di bambina che canta ed è proprio quella di sua nipote. Un legame speciale?

“Ammiro la voglia di libertà di Camilla e non scherzo, per le sue scelte e il suo coraggio, la invidio davvero! Oggi siamo prigionieri, terrorizzati dalla guerra. I giovani fanno abuso di social, ma non è colpa loro, le famiglie si sono disfatte”.

Tornando al concerto, fin dalle prime note si percepisce un’atmosfera da jazz club, dove a canzoni leggendarie e musica alterna un dialogo con il pubblico: come ha scelto i brani dal suo repertorio sconfinato?

“Così, a istinto. E poi stavolta ero proprio sola. Ho sempre avuto un produttore invece qui ho fatto tutto io, anche la scaletta“.

Ornella Vanoni, sensuale ed elegante
Ornella Vanoni, orgoglio italiano, un’icona sensuale ed elegante

Quali titoli non potevano mancare?

“I classici ovviamente, da Domani è un altro giorno a L’appuntamento. Nessun cantante dovrebbe mai rinunciare a cantare i suoi pezzi più famosi, è anche per quelli che la gente ci ama“.

Il suo ritratto in musica?

“La canzone che Renato Zero ha scritto per me, Ornella si nasce. Siamo amici da mille anni oltre che colleghi, ed è stato un grande dono anche perché, oltre a parlare dell’Ornella cantante e della donna di spettacolo, il suo testo racconta la fatica che c’è dietro a questo lavoro, l’impegno che richiede ogni volta che si alza il sipario“.

La canzone di Zero finisce con le parole ’Ornella a tutti i costi, e così sia…’, ci si rivede?

“Eccome. Renato mi conosce profondamente e sa che la mia scelta è una sola, e da sempre: essere me stessa. A tutti i costi“.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni - meneghina Doc, classe 1934 - accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio - dopo il grande successo riscosso lunedì scorso a Perugia - sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Una serata tra note e parole resa unica dall’inconfondibile voce e dal carisma della Signora della canzone italiana, artista capace interpretare brani indimenticabili come di colorare ogni spettacolo con pennellate di ironia, ricordi ed emozioni. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne. Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
Ornella Vanoni (88 anni) in uno scatto di Stefano Guindani
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“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia, a Milano. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“. Per cosa? “La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l'altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Amo molto gli animali, come tutti, e questa piccola-grande tragedia, l’esempio di quello che sta succedendo non solo nel parco nazionale d’Abruzzo ma in tutto il mondo, mi ha commossa profondamente. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.
Ornella Vanoni (88 anni) in uno scatto di Stefano Guindani
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Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte (che cura anche gli arrangiamenti), Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta? “Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io’. Solo che era già fine agosto, c’è stato poco tempo per provare. L’inizio è stato faticoso, direi terrorizzante, adesso va meglio ad ogni tappa“. Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto? “In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.
La Signora della canzone italiana domani sera sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze
La Signora della canzone italiana sabato 28 gennaio sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze
Le piace collaborare con giovani talenti? “Sì. Quando ho conosciuto Marracash, ad esempio, ho completamente perso la testa. L’ho visto in un locale e ho capito che aveva una marcia in più, poi siamo diventati grandi amici. Mi era successa la stessa cosa proprio con Paolo Fresu, che a sua volta per me è una persona del cuore“. E il pubblico ricambia: il brano Toy boy, la bossa nova interpretata con il duo siciliano Colapesce Dimartino per la quale ha scritto i suoi stessi versi (Il mio fuoco si è spento / non è più un argomento / a me dovevano capitare questi due), ad esempio, è stato un grande successo. “Loro sono molto carini, mi sono divertita”. Collaborazioni al di là del tempo, artisti di varie generazioni che s’incontrano e riescono a dialogare sull’amore e i grandi temi dell'umana esistenza. “Ho un grande attaccamento alla vita e alla gioia, sono molto ironica ma spesso non vengo compresa. L’ironia è fondamentale, ma è una 'dote'  assolutamente di nicchia; poca gente la capisce al volo. Anche per questo adoro stare con i giovani... i grandi sono noiosissimi, io non sono cresciuta. A volte mi annoio di me stessa“. Esiste una cosa che le piacerebbe fare, avesse a disposizione la macchina del tempo? “Una c'è.  Sono invidiosa di mia nipote! Camilla (sorella di Matteo, figli dell'allora marito Cristiano Ardenzi, ndr), giovanissima è proprio come Corto Maltese“
La Signora della canzone italiana sabato 28 gennaio sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze
Ornella Vanoni, ''Le Donne e la Musica". La Signora della canzone italiana sabato 28 gennaio sarà sul palco della Tuscany Hall di Firenze
In che senso? “Ha 18 anni ed è già stata da sola in Nuova Zelanda e in India, e adesso sta facendo la skipper su una barca a Pepeete“. Nel singolo Isole Viaggianti del 2021 Camilla compare al suo fianco nel videoclip ufficiale e nel disco Una bellissima ragazza del 2007, album che contiene la canzone scritta da Fabio Ilacqua E del mio cuore: alla fine del brano si sente una voce di bambina che canta ed è proprio quella di sua nipote. Un legame speciale? “Ammiro la voglia di libertà di Camilla e non scherzo, per le sue scelte e il suo coraggio, la invidio davvero! Oggi siamo prigionieri, terrorizzati dalla guerra. I giovani fanno abuso di social, ma non è colpa loro, le famiglie si sono disfatte". Tornando al concerto, fin dalle prime note si percepisce un’atmosfera da jazz club, dove a canzoni leggendarie e musica alterna un dialogo con il pubblico: come ha scelto i brani dal suo repertorio sconfinato? “Così, a istinto. E poi stavolta ero proprio sola. Ho sempre avuto un produttore invece qui ho fatto tutto io, anche la scaletta“.
Ornella Vanoni, sensuale ed elegante
Ornella Vanoni, orgoglio italiano, un'icona sensuale ed elegante
Quali titoli non potevano mancare? “I classici ovviamente, da Domani è un altro giorno a L’appuntamento. Nessun cantante dovrebbe mai rinunciare a cantare i suoi pezzi più famosi, è anche per quelli che la gente ci ama“. Il suo ritratto in musica? “La canzone che Renato Zero ha scritto per me, Ornella si nasce. Siamo amici da mille anni oltre che colleghi, ed è stato un grande dono anche perché, oltre a parlare dell'Ornella cantante e della donna di spettacolo, il suo testo racconta la fatica che c’è dietro a questo lavoro, l’impegno che richiede ogni volta che si alza il sipario“. La canzone di Zero finisce con le parole ’Ornella a tutti i costi, e così sia...', ci si rivede? “Eccome. Renato mi conosce profondamente e sa che la mia scelta è una sola, e da sempre: essere me stessa. A tutti i costi“.
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