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Home » Spettacolo » Paola Quattrini e le donne a teatro, “ancora in trincea”: “Non mi lascio intimidire dagli uomini”

Paola Quattrini e le donne a teatro, “ancora in trincea”: “Non mi lascio intimidire dagli uomini”

L'attrice romana torna nei panni Natalia nela celebre commedia "Se devi dire una bugia dilla grossa" e si racconta, da attrice della vecchia generazione

Ludovica Criscitiello
19 Novembre 2022
Paola Quattrini

Paola Quattrini

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“A vent’anni alzavo già la voce per farmi valere. Non mi sono mai lasciata intimidire dagli uomini, neanche dai grandi nomi“. Una grande Paola Quattrini torna a vestire i panni di Natalia, “in camicia da notte” al teatro Garibaldi di Figline Valdarno (sabato 19 e domenica 20 novembre) nella celebre commedia “Se devi dire una bugia dilla grossa” che un grande uomo di teatro, come Pietro Garinei, portò sul palco negli anni ’80 con grande successo. Questa volta la regia è di Luigi Russo, con un nuovo allestimento e altri volti. La Quattrini interpreta ancora una volta Natalia in questa storia di tradimenti e bugie. Amante del ministro Di Mitri, che fa di tutto per tradire la moglie senza essere scoperto, coinvolgendo il suo segretario personale tra disastri e risate. “Ricordo un Capodanno qui a Firenze durante una tournée con lo stesso spettacolo ma nella versione di Jannuzzo – racconta – e per me è sempre bello ritrovare questa città. Poi a questo giro di boa devo dire che è come se ricominciassi daccapo perché riscopro emozioni nuove”.

Paola Quattrini
Quattrini ancora una volta nei panni di Natalia nella commedia “Se devi dire una bugia dilla grossa”, per la regia di Luigi Russo

Lei ha iniziato da bambina ed è arrivata sin qui. Ha avuto modo di osservare i cambiamenti che si sono susseguiti. Come si è evoluto il ruolo delle donne nel teatro?
“Abbiamo fatto passi avanti, ma siamo ancora lenti. Le donne continuano a stare in trincea. Dobbiamo faticare molto per raggiungere un posto di potere, dimostrando al tempo stesso il nostro valore con eleganza”.

Lei è considerata da sempre la regina della commedia brillante anche se ha recitato pure in ruoli drammatici
“C’è stato un tempo in cui questa definizione mi avrebbe indispettita, perché mi sono sempre considerata un’attrice a tutto tondo. Oggi invece sono felice di essere ricordata per aver fatto ridere. E con questa commedia si ride tanto, il pubblico non ha tempo di pensare perché le battute si susseguono velocemente”.

Paola Quattrini
Paola Quattrini, romana, si definisce un’attrice della vecchia generazione, che ha costruito la sua carriera con lavoro e sudore

Le è mai capitato di dire una bugia grossa?
“Sì certo, non nascondo di averle inventate e se l’ho fatto è sempre stato a fin di bene anche perché in questo senso non guastano”.

Ha iniziato a 4 anni e da lì non si è più fermata
“È stata una carriera lunga fatta di momenti di successo anche se, ad essere sincera, non è stato facile. Sono sempre stata in pista. Fare teatro è faticoso anche se lo amo nella sua tradizione, nella sua fatica e nel suo rispetto”.

C’è qualcosa che ancora la stupisce oggi?
“L’altra volta una signora al bar mi ha detto: ‘Ah signora Quattrini che piacere’. Mi stupisco che la gente mi riconosca perché non sono una che frequenta molto la televisione. Oggi il successo arriva così presto per chi si mette in mostra e io invece appartengo a un’altra generazione che ha costruito una carriera con fatica e sudore”.

In “Se devi dire una bugia dilla grossa” Quattrini è la moglie del ministro Di Mitri, che fa di tutto per tradire la moglie senza essere scoperto

Il suo amore per il teatro da dove nasce?
“Dal fatto che la vita mi ha portato a fare questo. Posso dire di essere nata per essere un’attrice. Da bambina ero molto istintiva, mi piaceva emergere, mi mettevo in mostra facendo piccoli spettacoli, con i vestiti delle mie sorelle più grandi, nel giardinetto di fronte casa. Poi la passione, in senso più serio, è venuta allo Stabile di Torino, quando ho incontrato artisti come Gianni Santuccio e Giulio Bosetti. E lì ho capito che non era semplicemente un gioco”.

Vecchia generazione e anche scaramantica?
“Assolutamente sì. Se sento uno che fischia in teatro mi sento male. Oppure non esiste che in teatro si lavori a maglia”.

Quale autore ha sentito più suo?
“Sicuramente Tennessee Williams nello spettacolo ‘Un tram che si chiama desiderio‘ dove interpreto Blanche, una donna dalle mille sfumature, un po’ nevrotica, un po’ sognatrice, un po’ romantica”.

 

Paola Quattrini
Paola Quattrini

Ha recitato con Gassman in uno dei suoi ultimi film. Cosa le è rimasto più impresso di lui?
“La malinconia. Tutti gli attori, anche se non si direbbe, nascondono un lato più profondo e introspettivo che si cerca poi di combattere con battute di spirito”.

Un aneddoto legato alla Toscana?
“Ricordo che quando aspettavo mia figlia Selvaggia sono partita da Roma per andare a Firenze perché avevo voglia di pappa al pomodoro”.

 

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  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
"A vent’anni alzavo già la voce per farmi valere. Non mi sono mai lasciata intimidire dagli uomini, neanche dai grandi nomi". Una grande Paola Quattrini torna a vestire i panni di Natalia, "in camicia da notte" al teatro Garibaldi di Figline Valdarno (sabato 19 e domenica 20 novembre) nella celebre commedia "Se devi dire una bugia dilla grossa" che un grande uomo di teatro, come Pietro Garinei, portò sul palco negli anni ’80 con grande successo. Questa volta la regia è di Luigi Russo, con un nuovo allestimento e altri volti. La Quattrini interpreta ancora una volta Natalia in questa storia di tradimenti e bugie. Amante del ministro Di Mitri, che fa di tutto per tradire la moglie senza essere scoperto, coinvolgendo il suo segretario personale tra disastri e risate. "Ricordo un Capodanno qui a Firenze durante una tournée con lo stesso spettacolo ma nella versione di Jannuzzo – racconta – e per me è sempre bello ritrovare questa città. Poi a questo giro di boa devo dire che è come se ricominciassi daccapo perché riscopro emozioni nuove".
Paola Quattrini
Quattrini ancora una volta nei panni di Natalia nella commedia "Se devi dire una bugia dilla grossa", per la regia di Luigi Russo
Lei ha iniziato da bambina ed è arrivata sin qui. Ha avuto modo di osservare i cambiamenti che si sono susseguiti. Come si è evoluto il ruolo delle donne nel teatro? "Abbiamo fatto passi avanti, ma siamo ancora lenti. Le donne continuano a stare in trincea. Dobbiamo faticare molto per raggiungere un posto di potere, dimostrando al tempo stesso il nostro valore con eleganza". Lei è considerata da sempre la regina della commedia brillante anche se ha recitato pure in ruoli drammatici "C’è stato un tempo in cui questa definizione mi avrebbe indispettita, perché mi sono sempre considerata un’attrice a tutto tondo. Oggi invece sono felice di essere ricordata per aver fatto ridere. E con questa commedia si ride tanto, il pubblico non ha tempo di pensare perché le battute si susseguono velocemente".
Paola Quattrini
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In "Se devi dire una bugia dilla grossa" Quattrini è la moglie del ministro Di Mitri, che fa di tutto per tradire la moglie senza essere scoperto
Il suo amore per il teatro da dove nasce? "Dal fatto che la vita mi ha portato a fare questo. Posso dire di essere nata per essere un’attrice. Da bambina ero molto istintiva, mi piaceva emergere, mi mettevo in mostra facendo piccoli spettacoli, con i vestiti delle mie sorelle più grandi, nel giardinetto di fronte casa. Poi la passione, in senso più serio, è venuta allo Stabile di Torino, quando ho incontrato artisti come Gianni Santuccio e Giulio Bosetti. E lì ho capito che non era semplicemente un gioco". Vecchia generazione e anche scaramantica? "Assolutamente sì. Se sento uno che fischia in teatro mi sento male. Oppure non esiste che in teatro si lavori a maglia". Quale autore ha sentito più suo? "Sicuramente Tennessee Williams nello spettacolo 'Un tram che si chiama desiderio' dove interpreto Blanche, una donna dalle mille sfumature, un po’ nevrotica, un po’ sognatrice, un po’ romantica".  
Paola Quattrini
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Ha recitato con Gassman in uno dei suoi ultimi film. Cosa le è rimasto più impresso di lui? "La malinconia. Tutti gli attori, anche se non si direbbe, nascondono un lato più profondo e introspettivo che si cerca poi di combattere con battute di spirito". Un aneddoto legato alla Toscana? "Ricordo che quando aspettavo mia figlia Selvaggia sono partita da Roma per andare a Firenze perché avevo voglia di pappa al pomodoro".  
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