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Il picchiatore e la ballerina transgender: in "Ciurè" una storia d'amore oltre i pregiudizi

Il film d'esordio del regista Giampiero Pumo tratta la delicata e attuale questione dell'omotransfobia sullo sfondo di una Palermo di cemento e paillettes

di GIOVANNI BOGANI -
9 dicembre 2022
ciurè palermo

ciurè palermo

Un picchiatore, una ballerina transgender. Due anime che, nonostante tutto, si riconoscono simili. Intorno, una Palermo impietosa, cemento e ruggine della periferia, paillettes colorate dei night club. È stato presentato in anteprima nazionale a Palermo, nell’ambito del "Sicilia Queer Film Fest", Ciurè, film che affronta la tematica dell’omotransfobia. Diretto dal regista esordiente Giampiero Pumo, con i due attori siciliani Matranga e Minafò (Made in Sud) in veste di produttori, il film è stato girato fra il centro storico, la periferia e le spiagge di Palermo. Racconta una storia d’amore inedita. Per offrire una vita dignitosa al figlio, Salvo pesta la gente, per conto di un piccolo boss della zona: una sera viene picchiato e derubato. In suo soccorso arriva una ragazza trans, Ciurè, che lavora come ballerina in un club gay. L’incontro fra due mondi agli antipodi offrirà al film spunti inattesi. Salvo dovrà superare i suoi pregiudizi nei confronti di un mondo, di un ambiente, che sentiva come lontanissimi. E il picchiatore, per recuperare i soldi che gli hanno rubato, si troverà a cantare e ballare sulle note di "Splendido splendente" di Rettore, di "Ritornerai" di Bruno Lauzi e di "Amore disperato" di Nada. Un film che racconta il disagio sociale, e che corrode dall’interno la gabbia del machismo.

Vivian Bellina è Ciuré, ballerina transgender, nel film omonimo presentato il 7 dicembre 

Il critico cinematografico palermitano Francesco Puma, collaboratore della trasmissione di Raiuno Cinematografo, lo ha visto all'anteprima e ci regala la sua testimonianza. "La riuscita del film sta nella scrittura dei dialoghi: sotto questo aspetto il film è un gioiello. È un film vero, ma è anche un film pop, con toni alla Almodovar, nel quale si mescolano il dramma con i toni della commedia". Prosegue Puma: "È un’opera prima che merita di andare lontano: ho consigliato al mio quasi omonimo regista di far vedere il film alla Deseo cinematografica dei fratelli Almodovar per una eventuale distribuzione, perché questo è un film che in Spagna potrebbe avere un grande riscontro di pubblico". Il film segna l’esordio, nel ruolo di Ciurè, della giovane Vivian Bellina. Con lei, nel cast, lo stesso regista Giampiero Pumo, Maurizio Bologna e il piccolo Lucio Calabrese Falcone. Il film è tutto girato in dialetto palermitano, con sottotitoli.