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Home » Spettacolo » Il Piccolo Principe contro il bullismo. Uno spettacolo per l’inclusione sociale

Il Piccolo Principe contro il bullismo. Uno spettacolo per l’inclusione sociale

Attraverso il linguaggio dei burattini, il Teatro Umbro parla ai più giovani di un fenomeno sempre più diffuso

 Maurizio Costanzo
4 Febbraio 2023
Il Piccolo Principe del Teatro Umbro dei Burattini

Il Piccolo Principe del Teatro Umbro dei Burattini

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L’aviatore ideato da Antoine de Saint-Exupéry è protagonista di uno spettacolo davvero speciale, che attraverso il linguaggio dei burattini si rivolge ai più giovani per veicolare un messaggio di inclusione contro il bullismo. Uno spettacolo che, a tutti gli effetti, è un’invocazione a mantenere vivo il bambino che alberga in ciascuno di noi, ed è capace di fondere l’intrattenimento con l’impegno sociale.

Andrea Bertinelli protagonista dello spettacolo "Il Piccolo Principe" del Teatro Umbro dei Burattini
Andrea Bertinelli protagonista dello spettacolo “Il Piccolo Principe” del Teatro Umbro dei Burattini

S’intitola “Il Piccolo Principe. Viaggio tra i pianeti” e partendo dalla storia eterna nata dalla penna e dal genio di Antoine de Saint-Exupéry, traccia una nuova strada che si carica di un significato più che mai attuale. Nella rivisitazione della favola proposta dal “Teatro Umbro dei Burattini”, l’aviatore vuole insegnare ai più piccoli il valore dell’amicizia, il rispetto per l’altro e i principi dell’inclusione. Dopo il grande successo di Arezzo, il viaggio in Toscana continua e sabato 4 febbraio  (ore 15.30 e 17.30, info e prenotazioni 347.0002029; teatrodeiburattini.it) lo spettacolo arriva a San Giovanni Valdarno al Teatro Masaccio. Sarà l’antica arte dei burattini a presentare la storia in chiave moderna con uno spettacolo di 75 minuti che ha ottenuto ottimi riscontri nel corso delle precedenti tournée in tutta Italia. Al Piccolo Principe, portato sul grande schermo dalla pellicola di Mark Osborne del 2015, il compito di veicolare questo messaggio contro il bullismo e a favore dell’integrazione sociale, tema sempre più attuale e di primaria importanza anche tra le fasce più giovani e indifese ed esposte a pericoli sia sul web (il cosiddetto cyberbullismo) che negli ambienti di socializzazione.

Lo spettacolo narra la storia di un aviatore atterrato d’emergenza nel deserto del Sahara, lontano da ogni forma di civiltà̀ senza scorta di viveri e d’acqua. Qui incontrerà̀ un bambino, biondo e bellissimo: il Piccolo Principe. Sarà proprio quest’ultimo a raccontare i suoi viaggi da un pianeta all’altro, dove incontrerà̀ strani personaggi che mettono in risalto il lato ridicolo degli affanni umani. Con le sue storie insegnerà̀ a tutti a vivere, e attraverso un meraviglioso viaggio di sincerità̀ e fantasia, a ritrovare il bambino che è nascosto in ognuno di noi.

Andrea Bertinelli protagonista dello spettacolo "Il Piccolo Principe" del Teatro Umbro dei Burattini
Andrea Bertinelli protagonista dello spettacolo “Il Piccolo Principe” del Teatro Umbro dei Burattini

La particolarità dello spettacolo è quella di raccontare una storia senza tempo, letta da generazioni di persone in tutto il mondo, attraverso l’antica arte dei burattini che riesce ancora a emozionare e a divertire, lasciando ai più piccoli anche spazio per l’immaginazione. Ma non basta. Un’altra particolarità è l’originale narrazione intervallata da dialoghi dal vivo e canzoni. La compagnia ha deciso così di avvicinare il pubblico più giovane parlando il suo stesso linguaggio, quello delle nuove generazioni che trascorrono il tempo su internet oppure davanti allo smartphone o ancora giocando con la playstation. Ma questa volta non sarà così. I bambini potranno fare una nuova esperienza, dal vivo, attraverso un nuovo linguaggio, quello dei burattini, che per molti sarà inedito.

I burattini, di grandi dimensioni, utilizzati dalla compagnia umbra sono in legno e tutti dipinti a mano, delle vere e proprie opere d’arte realizzate da un anziano artigiano torinese. Le musiche dello spettacolo, tutte originali, sono composte da Giuliano Ciabatta in arte “Paco”, musicista e compositore, con al suo attivo prestigiose collaborazioni con artisti di livello nazionale. Una fra tutte quella con Lucio Dalla. Il Teatro Umbro dei Burattini, diretto da Andrea Bertinelli e Vioris Sciolan, ha alle spalle migliaia di spettacoli in tutta la Penisola, dal Piemonte alla Sicilia, e si appresta a toccare nuove regioni in occasione del tour invernale che è appena ripreso.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere

L’aviatore ideato da Antoine de Saint-Exupéry è protagonista di uno spettacolo davvero speciale, che attraverso il linguaggio dei burattini si rivolge ai più giovani per veicolare un messaggio di inclusione contro il bullismo. Uno spettacolo che, a tutti gli effetti, è un’invocazione a mantenere vivo il bambino che alberga in ciascuno di noi, ed è capace di fondere l’intrattenimento con l’impegno sociale.

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Lo spettacolo narra la storia di un aviatore atterrato d’emergenza nel deserto del Sahara, lontano da ogni forma di civiltà̀ senza scorta di viveri e d’acqua. Qui incontrerà̀ un bambino, biondo e bellissimo: il Piccolo Principe. Sarà proprio quest’ultimo a raccontare i suoi viaggi da un pianeta all’altro, dove incontrerà̀ strani personaggi che mettono in risalto il lato ridicolo degli affanni umani. Con le sue storie insegnerà̀ a tutti a vivere, e attraverso un meraviglioso viaggio di sincerità̀ e fantasia, a ritrovare il bambino che è nascosto in ognuno di noi.

Andrea Bertinelli protagonista dello spettacolo "Il Piccolo Principe" del Teatro Umbro dei Burattini
Andrea Bertinelli protagonista dello spettacolo "Il Piccolo Principe" del Teatro Umbro dei Burattini

La particolarità dello spettacolo è quella di raccontare una storia senza tempo, letta da generazioni di persone in tutto il mondo, attraverso l’antica arte dei burattini che riesce ancora a emozionare e a divertire, lasciando ai più piccoli anche spazio per l’immaginazione. Ma non basta. Un’altra particolarità è l’originale narrazione intervallata da dialoghi dal vivo e canzoni. La compagnia ha deciso così di avvicinare il pubblico più giovane parlando il suo stesso linguaggio, quello delle nuove generazioni che trascorrono il tempo su internet oppure davanti allo smartphone o ancora giocando con la playstation. Ma questa volta non sarà così. I bambini potranno fare una nuova esperienza, dal vivo, attraverso un nuovo linguaggio, quello dei burattini, che per molti sarà inedito.

I burattini, di grandi dimensioni, utilizzati dalla compagnia umbra sono in legno e tutti dipinti a mano, delle vere e proprie opere d’arte realizzate da un anziano artigiano torinese. Le musiche dello spettacolo, tutte originali, sono composte da Giuliano Ciabatta in arte “Paco”, musicista e compositore, con al suo attivo prestigiose collaborazioni con artisti di livello nazionale. Una fra tutte quella con Lucio Dalla. Il Teatro Umbro dei Burattini, diretto da Andrea Bertinelli e Vioris Sciolan, ha alle spalle migliaia di spettacoli in tutta la Penisola, dal Piemonte alla Sicilia, e si appresta a toccare nuove regioni in occasione del tour invernale che è appena ripreso.

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