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Home » Spettacolo » “Primeras”: le pioniere femminili che hanno infranto i tabù come non le avete mai viste

“Primeras”: le pioniere femminili che hanno infranto i tabù come non le avete mai viste

Una serie tv animata, presentata al Cartoon Forum di Tolosa, racconta le prime volte delle donne che hanno scardinato l'esclusiva maschilista in alcuni campi del sapere, nello sport e nel mondo della cultura

Roberto Davide Papini
23 Settembre 2022
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Da Alfonsina Strada (la prima ciclista partecipare al Giro d’Italia, nel 1924) all’alpinista giapponese Junko Tabei (nel 1975 è la prima donna a raggiungere la cima dell’Everest); da Elois Dìaz (prima a esercitare la professione medica in Cile, nel 1886) alla francese Alice Guy-Blaché, prima regista nella storia del cinema (nel 1896). A raccontare queste e altre donne delle “prime volte” sarà una serie tv in animazione, “Primeras” (“Prime”, appunto) che è stata presentata al Cartoon Forum di Tolosa, la rassegna dei migliori progetti europei in animazione.

Il progetto per la serie tv animata “Primeras” è stato presentato al Cartoon Forum di Tolosa

Si tratta di una interessante serie animata coprodotta dalla società spagnola TV ON e dalla cilena Typpo Creative Lab che racconta le storie di vita di donne di tutto il mondo, e di varie epoche, che sono diventate pioniere in campi che fino a quel momento erano riservati solo agli uomini. Con passione e determinazione, queste donne hanno deciso di superare i limiti e cambiare le regole per realizzare i loro sogni. Così facendo, sono diventate le “prime” a entrare in campi come lo sport, la scienza, le arti e i movimenti sociali. La serie, diretta da Paloma Mora e Bambù Orellana, si rivolge ai bambini sopra i 7 anni e alle famiglie e certo ricorda “Indomite”, della fumettista francese Pénélope Bagieu, che però racconta in genere le storie di donne che hanno fatto la differenza e si sono distinte nella loro vita privata e professionale.

primeras-firsts
Tra le storie raccontate in “Primeras” ci sarà anche quella dell’alpinista giapponese Junko Tabei, prima a raggiungere la cima dell’Everest nel 1975

“Primeras”, invece, si concentra  sulle prime volte di donne per lo più poco conosciute al grande pubblico, ma che hanno aperto strade preziose verso l’abbattimento di tabù maschilisti e obsoleti. Come detto si tratta di un progetto molto interessante e l’accoglienza del Cartoon Forum (composto da professionisti del settore: produttori, distributori, autori, responsabili di emittenti tv) è stata estremamente positiva. La serie dovrebbe essere terminata a dicembre 2023 e messa in onda (nelle tv che l’acquisteranno) all’inizio del 2024.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Da Alfonsina Strada (la prima ciclista partecipare al Giro d'Italia, nel 1924) all'alpinista giapponese Junko Tabei (nel 1975 è la prima donna a raggiungere la cima dell'Everest); da Elois Dìaz (prima a esercitare la professione medica in Cile, nel 1886) alla francese Alice Guy-Blaché, prima regista nella storia del cinema (nel 1896). A raccontare queste e altre donne delle "prime volte" sarà una serie tv in animazione, "Primeras" (“Prime”, appunto) che è stata presentata al Cartoon Forum di Tolosa, la rassegna dei migliori progetti europei in animazione.
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Si tratta di una interessante serie animata coprodotta dalla società spagnola TV ON e dalla cilena Typpo Creative Lab che racconta le storie di vita di donne di tutto il mondo, e di varie epoche, che sono diventate pioniere in campi che fino a quel momento erano riservati solo agli uomini. Con passione e determinazione, queste donne hanno deciso di superare i limiti e cambiare le regole per realizzare i loro sogni. Così facendo, sono diventate le "prime" a entrare in campi come lo sport, la scienza, le arti e i movimenti sociali. La serie, diretta da Paloma Mora e Bambù Orellana, si rivolge ai bambini sopra i 7 anni e alle famiglie e certo ricorda "Indomite", della fumettista francese Pénélope Bagieu, che però racconta in genere le storie di donne che hanno fatto la differenza e si sono distinte nella loro vita privata e professionale.
primeras-firsts
Tra le storie raccontate in "Primeras" ci sarà anche quella dell'alpinista giapponese Junko Tabei, prima a raggiungere la cima dell'Everest nel 1975
"Primeras", invece, si concentra  sulle prime volte di donne per lo più poco conosciute al grande pubblico, ma che hanno aperto strade preziose verso l'abbattimento di tabù maschilisti e obsoleti. Come detto si tratta di un progetto molto interessante e l'accoglienza del Cartoon Forum (composto da professionisti del settore: produttori, distributori, autori, responsabili di emittenti tv) è stata estremamente positiva. La serie dovrebbe essere terminata a dicembre 2023 e messa in onda (nelle tv che l'acquisteranno) all'inizio del 2024.
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