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Purple Hearts, la commedia romantica che parla di matrimonio combinato, immigrazione e razzismo

E' uno dei film Netflix più visti dell'estate. La regista Rosenbaum: "La storia di due ragazzi diversi ma entrambi rifiutati dal sistema"

di BARBARA BERTI -
17 agosto 2022
"Purple Hearts", uno dei film Netflix più visti in questo mese d'agosto

"Purple Hearts", uno dei film Netflix più visti in questo mese d'agosto

La classica commedia d'amore estiva che, però, a guardarla bene è ricca di spunti d'attualità. E, infatti, è tra i titoli più visti su Netflix. Il film in questione s'intitola "Purple Hearts" e dallo scorso 29 luglio, data di uscita, è sempre in top ten sulla piattaforma dove ha abbondantemente superato quota 100 milioni di ore viste (e tante critiche).
"Purple Hearts", la commedia romantica di Netflix strega tutti (Instagram)

"Purple Hearts", la commedia romantica di Netflix strega tutti (Instagram)

Protagonisti di questa storia d'amore ispirata all'omonimo romanzo di Tess Wakefield sono due ragazzi: Cassie Salazar (interpretata dalla stelletta di casa Disney, Sofia Carson), un'aspirante cantautrice che passa le sue serate a servire ai tavoli di un pub con la speranza prima o poi di sfondare e diventare una star, e Luke Morrow (il modello Nicholas Galitzine, già visto nella versione di "Cenerentola" di Prime Video con Camilla Cabello), un ragazzo dal cuore tenero che ha deciso di arruolarsi nell'esercito per dimostrare al padre di prendere sul serio il suo futuro dopo aver sprecato l'adolescenza a fare uso di droghe. Le loro strade si incrociano al pub di lei grazie a un amico comune e a un doppio problema: a Cassie serve un'assicurazione sanitaria solida perché è diabetica e né lei né sua madre riescono a garantirle le cure necessarie con i propri stipendi, mentre a Luke servono 15mila dollari per saldare il debito che ha con il suo ex spacciatore senza che nessuno si faccia male. Da qui il piano diabolico di sposarsi il giorno prima della partenza di Luke per l'Iraq perché in America le spese mediche delle mogli dei soldati sono coperte automaticamente. Col matrimonio, inoltre, la coppia, può beneficiare ogni mese a un guadagno extra che Luke potrà versare per ripagare il suo debito.
Gli attori Sofia Carson e Nicholas Galitzine nel film "Purple Hearts" (Instagram)

Gli attori Sofia Carson e Nicholas Galitzine nel film "Purple Hearts" (Instagram)

La storia è resa ancora più avvincente perché per certi versi richiama il film "A Star Is Born" di Lady Gaga e Bradley Cooper. La protagonista, infatti, figlia di immigrati, con problemi di soldi e una inesistente copertura sanitaria che non le permette di curare il diabete di cui soffre, ha anche la passione per la musica. E, infatti la Carson ha scritto alcune canzoni originali, tra cui "Come Back Home" che poi interpreta nella pellicola, dando al suo personaggio quella piega di artista che cerca di sfondare nel mondo musicale partendo dal basso. Inoltre, dietro la storia d'amore tra due persone diversissime, una musicista e barista ribelle e un marine super schematico che si arruola per servire il suo Paese dai terroristi, ci sono tanti temi d'attualità scottanti: i diritti delle minoranze sociali, il femminismo, l'immigrazione e il razzismo. Ovviamente anche il tema del matrimonio combinato per ottenere dei benefici fiscali e medici, una farsa che in America può portare in carcere per frode.
Una scena del film "Purple Hearts" (Instagram)

Una scena del film "Purple Hearts" (Instagram)

Nel film, quindi, i protagonisti sono due giovani, entrambi soli, nei guai e con caratteri agli antipodi, così come le rispettiva ideologie politiche: liberale lei, conservatore lui. La pellicola è stata criticata per la presenza di frasi razziste, di continua propaganda militare e misogine che, però, la regista Elizabeth Allen Rosenbaum, conosciuta anche come Liz Allen, respinge al mittente. "Spero che le persone capiscano che per far crescere i personaggi devono avere dei difetti all'inizio. Per questo motivo abbiamo volutamente creato due personaggi che sono stati cresciuti per odiarsi. Per trasformare il cuore rosso e quello blu in viola devi mostrarli un po' all'estremo" dice la regista. E sui personaggi aggiunge: "Sono stati entrambi rifiutati dal sistema. Lui è ferito in una guerra che non sembra finire e lei è in difficoltà a causa del sistema sanitario. Sono entrambi rifiutati dal sistema e si ritrovano a convivere, e in queste circostanze estreme imparano a essere più moderati, ascoltarsi e amare". Rosenbaum sostiene, inoltre, di aver voluto rappresentare la situazione attuale americana. "Spero che chiunque si sia sentito in qualche modo insultato capisca che le nostre intenzioni sono davvero pure ed è perché pensiamo che le persone debbano crescere e iniziare a diventare più moderati" dichiara.