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Quote rosa sul palco di Sanremo? Amadeus non ci sta: "Sarebbe offensivo per le artiste"

di CAMILLA PRATO -
26 novembre 2021
Amadeus

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A tre mesi dall'inizio del Festival, Sanremo diventa già tema di dibattito. Ad accendere la miccia, un'indagine presentata alla Milano music week 2021 da Spotify, Gfk, Fimi e Pmi che rivela uno scenario musicale non equo, secondo cui sarebbero il 14.1% del totale le artiste presenti nelle classifiche ufficiali della musica nel nostro Paese. Con la conseguenza che "c'è un'artista donna ogni quattro uomini (1:4.1). Un gap che negli ultimi quattro anni si sta riducendo nella scena emergente degli artisti più giovani e under 30, dove la proporzione uomo/donna diventa di 1:3.4". Invitato alla Milano music week 2021, Amadeus ribatte a chi parla di quote rosa sul palco dell'Ariston : "Scelgo la canzone in base alla bellezza e non ad altri criteri. Fino all’anno scorso ho accolto presenze femminili importanti perché si sono presentate con pezzi forti. Non vedo il perché debba dare una quota alle donne, anzi, lo trovo quasi offensivo nei loro confronti. La musica è arte, e nell'arte non puoi creare zone prestabilite dal genere sessuale a cui appartieni. Sostengo che per la scelta di una canzone bisogna farsi guidare dalle emozioni e non dal sesso dell’artista. Ci sono state donne fantastiche con canzoni bellissime in tutte le edizioni", replica il presentatore che quest'anno, per l'ultima volta, dirigerà il festival della canzone italiana. "Ci sono moltissimi giovani candidati anche tra i big, sull’esempio di Madame dell’anno scorso - ha proseguito Amadeus - ma non rivelerò i nomi prima del 15. Tutti i big comunque saranno in presenza all’annuncio del cast e ve li farò conoscere in diretta dal palco dell’Ariston". La replica del presentantore arriva in seguito all'indagine sul gender gap nello scenario musicale nostrano, ma anche dopo la richiesta della Fimi affinché il prossimo cast musicale del festival (dal 1 al 5 febbraio 2022) sia diviso al 50% tra donne e uomini. "Con grande rispetto non sono d’accordo con la divisione salomonica: non ho mai scelto una canzone in base al sesso dell'artista, sarebbe un grave errore", ha detto ancora il direttore artistico aggiungendo che la stessa industria dovrebbe fare la sua parte: "Tutti i presidenti delle principali etichette, con eccezione della signora Caterina Caselli, sono uomini e così pure i presidenti delle varie associazioni di categoria. Eppure ci sono donne bravissime. Le stesse associazioni musicali hanno tre uomini alla guida: se si tratta di un segnale importante, è giusto che parta dalla grande discografia o dalle associazioni musicali".