Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Spettacolo » Roberta Torre, quella ‘Strana carne’ fra le righe: “Ecco perché le brave ragazze si innamorano dei mascalzoni”

Roberta Torre, quella ‘Strana carne’ fra le righe: “Ecco perché le brave ragazze si innamorano dei mascalzoni”

Regista e sceneggiatrice, la 59enne ha esordito nella narrativa con un romanzo dai toni pulp: "Inoltre ho realizzato un documentario su 7 transessuali bolognesi per denunciare un'ingiustizia che pochissimi sanno"

Giovanni Bogani
28 Agosto 2022
Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni

Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni

Share on FacebookShare on Twitter

Quella di Roberta Torre è una presenza davvero unica nel panorama del cinema e, più in generale, della cultura italiana. Donna libera, forte, «pop» e d’autore insieme. Milanese innamorata della Sicilia, e finita a vivere in un altro luogo che ama, la Toscana. Nel 1997, Roberta Torre sconvolgeva tutti con i toni leggeri, ironici, coloratissimi di Tano da morire, il primo film capace di ironizzare sulla mafia: film premiato a Venezia, ai David, ai Nastri d’argento. Nel 2000, Roberta ha girato un musical ambientato fra gli immigrati africani sbarcati in Sicilia, e lo ha chiamato Sud Side Stori. Non c’è solo gioco, non c’è solo ironia. In un lungo film/intervista, raccoglie il racconto di Pino Pelosi, Pino la rana: l’uomo riconosciuto colpevole dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini.

Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni
Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni

Questa primavera, Roberta Torre ha esordito nella narrativa con un romanzo molto pulp, Strana carne, edito da Fandagno. Roberta, ha dato alle stampe un thriller erotico e surrealista: a volte, sfiora le atmosfere dei film di David Lynch. “Sì: racconto una storia alla Bonnie and Clyde: una ragazza che si innamora di un uomo che è un malvivente, sicuramente pericoloso, probabilmente un assassino, ma da cui lei si sente immediatamente attratta”, spiega l’autrice.

Nel libro lo descrive come “un balordo che sapeva di fieno e birra”…

Roberta Torre ha esordito nella narrativa con un romanzo molto pulp, Strana carne, edito da Fandagno
Roberta Torre ha esordito nella narrativa con un romanzo molto pulp, Strana carne, edito da Fandagno

“E’ l’occasione che lei vede per fuggire dalla madre, dai codici della borghesia. Quest’uomo rappresenta l’irrompere della violenza, ma anche di una energia nuova nella vita di lei. Lei è una Bonnie che aspettava il suo Clyde”.

Con una svolta della narrazione, i due approdano in una sorta di albergo misterioso, in cui ogni ospite sembra celare dei segreti.

«I segreti sono molto importanti: sono la cosa che mi affascina di più delle persone. Ognuno dei personaggi del libro vive rimuovendo e rivivendo segreti. La pensione in cui li colloco è l’hotel di  Shining in versione campagnola”.

La protagonista subisce il fascino del criminale…

“Il criminale, che lo si voglia o no, ha un suo fascino nei confronti dell’essere umano. Perché fa esplodere tutto il castello delle convenzioni borghesi”.

Che cosa le ha dato, in più, la scrittura del romanzo?

Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni

“La gioia indescrivibile di poter fare tutto quello che vuoi. Non devi preoccuparti se una scena è realizzabile, quanto costerebbe girarla, tutti questi problemi che vincolano chi scrive per il cinema. Poi, magari, adesso che è scritta può darsi che diventi anche una sceneggiatura per un film”.

E a proposito di film, a che punto è Mi fanno male i capelli, il suo film su Monica Vitti con Alba Rohrwacher e Filippo Timi?

“Abbiamo finito di girare, e abbiamo già creato un primo montaggio. È un film che racconta la perdita della memoria che Monica Vitti ha sofferto. Alba rivive tutti i personaggi della Vitti, è come se abitasse tutti i suoi film: La notte, L’avventura, Teresa la ladra… Ma si vedranno anche veri spezzoni dei film della Vitti. Abbiamo avuto accesso a un repertorio immenso”.

Filippo Timi che ruolo interpreta?

Filippo Timi (nella foto accanto a Francesco Scianna nel film ‘Il filo invisibile’ di Marco Simon Puccioni) interpreta il ruolo dell’uomo che è stato accanto a Monica Vitti per 30 anni in ‘Mi fanno male i capelli’ di Roberta Torre

“Quello dell’uomo che le è stato accanto per trent’anni. Nella finzione del film, quest’uomo comprende che Monica ritrova vita solo dentro i suoi personaggi, e gioca insieme a lei questo ‘gioco’, per riuscire a entrare nella sua mente, nella sua vita”.

Che cosa ha reso Monica Vitti così speciale, secondo lei?

“La sua capacità di entrare dentro ruoli di donne diversissime, con una enorme sensibilità femminile”.

Ha anche girato un documentario su sette transessuali bolognesi, Le favolose…

“Sì: racconto la storia di sette amiche trans che si ritrovano per una seduta spiritica, per ritrovare il rapporto con una delle loro compagne, morta. Non tutti sano che al momento della morte molte trans vengono vestite da uomo, dalle famiglie di origine, e seppellite con il loro nome maschile sulla tomba. Di loro, della loro identità femminile, dell’identità che si erano scelte, non resta nulla. Il senso – crudele, orribile – di questa pratica è: io, famiglia, mi riprendo il tuo corpo e la tua identità. E di te non resta nulla. Questo è un film contro questa violenza perpetrata dopo la morte di queste persone”.

Potrebbe interessarti anche

Gucci aderisce al progetto "Adotta una scuola" di Altagamma
Attualità

Gucci entra nel progetto “Adotta una scuola” di Altagamma e Ministero dell’Istruzione

26 Gennaio 2023
Daniela Lourdes Falanga, nata Raffaele,  il figlio primogenito di un importante boss camorrista del clan Falanga
Lifestyle

La forza di Daniela Lourdes, da figlio del boss a donna trans: “Vi racconto il parto di me stessa”

24 Gennaio 2023
"I Simpson deportati" nei murales di aleXsandro Palombo
Attualità

Giornata della Memoria, a Milano il murales “Binario 21. I Simpson deportati ad Auschwitz”

27 Gennaio 2023

Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Quella di Roberta Torre è una presenza davvero unica nel panorama del cinema e, più in generale, della cultura italiana. Donna libera, forte, «pop» e d’autore insieme. Milanese innamorata della Sicilia, e finita a vivere in un altro luogo che ama, la Toscana. Nel 1997, Roberta Torre sconvolgeva tutti con i toni leggeri, ironici, coloratissimi di Tano da morire, il primo film capace di ironizzare sulla mafia: film premiato a Venezia, ai David, ai Nastri d’argento. Nel 2000, Roberta ha girato un musical ambientato fra gli immigrati africani sbarcati in Sicilia, e lo ha chiamato Sud Side Stori. Non c’è solo gioco, non c’è solo ironia. In un lungo film/intervista, raccoglie il racconto di Pino Pelosi, Pino la rana: l’uomo riconosciuto colpevole dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni
Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni
Questa primavera, Roberta Torre ha esordito nella narrativa con un romanzo molto pulp, Strana carne, edito da Fandagno. Roberta, ha dato alle stampe un thriller erotico e surrealista: a volte, sfiora le atmosfere dei film di David Lynch. "Sì: racconto una storia alla Bonnie and Clyde: una ragazza che si innamora di un uomo che è un malvivente, sicuramente pericoloso, probabilmente un assassino, ma da cui lei si sente immediatamente attratta", spiega l'autrice. Nel libro lo descrive come "un balordo che sapeva di fieno e birra"…
Roberta Torre ha esordito nella narrativa con un romanzo molto pulp, Strana carne, edito da Fandagno
Roberta Torre ha esordito nella narrativa con un romanzo molto pulp, Strana carne, edito da Fandagno
"E’ l’occasione che lei vede per fuggire dalla madre, dai codici della borghesia. Quest’uomo rappresenta l’irrompere della violenza, ma anche di una energia nuova nella vita di lei. Lei è una Bonnie che aspettava il suo Clyde". Con una svolta della narrazione, i due approdano in una sorta di albergo misterioso, in cui ogni ospite sembra celare dei segreti. «I segreti sono molto importanti: sono la cosa che mi affascina di più delle persone. Ognuno dei personaggi del libro vive rimuovendo e rivivendo segreti. La pensione in cui li colloco è l’hotel di  Shining in versione campagnola". La protagonista subisce il fascino del criminale… "Il criminale, che lo si voglia o no, ha un suo fascino nei confronti dell’essere umano. Perché fa esplodere tutto il castello delle convenzioni borghesi". Che cosa le ha dato, in più, la scrittura del romanzo?
Regista e sceneggiatrice, Roberta Torre ha 59 anni
"La gioia indescrivibile di poter fare tutto quello che vuoi. Non devi preoccuparti se una scena è realizzabile, quanto costerebbe girarla, tutti questi problemi che vincolano chi scrive per il cinema. Poi, magari, adesso che è scritta può darsi che diventi anche una sceneggiatura per un film". E a proposito di film, a che punto è Mi fanno male i capelli, il suo film su Monica Vitti con Alba Rohrwacher e Filippo Timi? "Abbiamo finito di girare, e abbiamo già creato un primo montaggio. È un film che racconta la perdita della memoria che Monica Vitti ha sofferto. Alba rivive tutti i personaggi della Vitti, è come se abitasse tutti i suoi film: La notte, L’avventura, Teresa la ladra… Ma si vedranno anche veri spezzoni dei film della Vitti. Abbiamo avuto accesso a un repertorio immenso". Filippo Timi che ruolo interpreta?
Filippo Timi (nella foto accanto a Francesco Scianna nel film 'Il filo invisibile' di Marco Simon Puccioni) interpreta il ruolo dell'uomo che è stato accanto a Monica Vitti per 30 anni in 'Mi fanno male i capelli' di Roberta Torre
"Quello dell’uomo che le è stato accanto per trent’anni. Nella finzione del film, quest’uomo comprende che Monica ritrova vita solo dentro i suoi personaggi, e gioca insieme a lei questo ‘gioco’, per riuscire a entrare nella sua mente, nella sua vita". Che cosa ha reso Monica Vitti così speciale, secondo lei? "La sua capacità di entrare dentro ruoli di donne diversissime, con una enorme sensibilità femminile". Ha anche girato un documentario su sette transessuali bolognesi, Le favolose… "Sì: racconto la storia di sette amiche trans che si ritrovano per una seduta spiritica, per ritrovare il rapporto con una delle loro compagne, morta. Non tutti sano che al momento della morte molte trans vengono vestite da uomo, dalle famiglie di origine, e seppellite con il loro nome maschile sulla tomba. Di loro, della loro identità femminile, dell’identità che si erano scelte, non resta nulla. Il senso – crudele, orribile – di questa pratica è: io, famiglia, mi riprendo il tuo corpo e la tua identità. E di te non resta nulla. Questo è un film contro questa violenza perpetrata dopo la morte di queste persone".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto