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Home » Spettacolo » Sanremo, Fedez canta la sua battaglia contro il cancro. Ma è caos politico

Sanremo, Fedez canta la sua battaglia contro il cancro. Ma è caos politico

Il rapper con "Problemi con tutti" non risparmia nessuno: dalla foto strappata del viceministro Bignami all'affondo sul tema dell'aborto

Barbara Berti
9 Febbraio 2023
Un momento dell'esibizione di Fedez a Sanremo 2023

Un momento dell'esibizione di Fedez a Sanremo 2023

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A Sanremo 2023 Fedez si mette a nudo (come aveva fatto nella serata inaugurale la moglie, Chiara Ferragni) e parla della battaglia contro il cancro nella canzone “Problemi con tutti” dove non mancano attacchi alle politiche del governo (aborto in primis), a Fratelli d’Italia e al Codacons.

Nella seconda serata del 73esimo festival di Sanremo, Federico Lucia, per tutti Fedez, dal palco della “Costa Smeralda”, la nave attraccata in rada davanti alla Città dei fiori, torna a fare rap alla sua maniera, con un testo carico di significati. Tanto che alla fine della performance precisa: “La Rai non conosceva il testo. Mi prendo tutte le responsabilità”.

 

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Un post condiviso da FEDEZ (@fedez)

Un passaggio riguarda proprio la sua battaglia contro il tumore al pancreas. “Ho avuto il cancro e come un vero duro sono andato in tele e ho pianto, se penso a chi mi ha dato la forza guardo in alto il ricordo di Gianluca che porto su questo palco” rappa Fedez lanciando un bacio al cielo e ricordando così Gianluca Vialli, il calciatore scomparso a causa del cancro all’inizio gennaio.

Un frame del video del brano "Problemi con tutti" (Instagram)
Un frame del video del brano “Problemi con tutti” (Instagram)

La battaglia contro il cancro per Fedez è cominciata proprio un anno fa. E in quell’occasione Vialli, che combatteva il tumore ormai da qualche anno, gli fece una telefonata per rincuorarlo. Una telefonata arrivata alla vigilia dell’operazione all’ospedale San Raffaele di Milano e grazie a cui il marito di Chiara Ferragni ha avuto salva la vita. “Abbiamo subito tutti e due lo stesso intervento per due patologie diverse” disse Fedez all’indomani della scomparsa di Vialli. E aggiunse: “A me non era mai capitato nella mia vita di piangere al telefono con una persona che non conoscevo ma che conosceva il mio stesso dolore. Ed in quel momento e mi ha dato una mano incredibile, seppure non dovuta”.

Un frame del video del brano "Problemi con tutti" (Instagram)
Un frame del video del brano “Problemi con tutti” (Instagram)

Fedez e il tema dell’aborto

Nel freestyle prodotto da Salmo e presentato durante la seconda serata del festival di Sanremo 2023, Fedez parla anche di aborto. “Purtroppo l’aborto è un diritto: sì, ma non l’ho detto io, ma un ministro” recita il testo di “Problemi con tutti”. E il riferimento è alla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella, esponente di spicco del cattolicesimo più conservatore e reazionario, nota per le sue posizioni contrarie ad aborto e in tema di diritti civili.

Fedez e la moglie Chiara Ferragni (Instagram)
Fedez e la moglie Chiara Ferragni (Instagram)

E se nel post-prima serata del festival aveva tenuto banco Blanco e le rose distrutte, nel post-seconda serata, è il brano di Fedez a scatenare le reazioni. Sul tema dell’aborto il primo a intervenire è Domenico Menorello, portavoce del forum di circa 100 associazioni “Ditelo Sui Tetti”. “A Sanremo si magnifica giustamente la nostra Costituzione, che mette al centro la libertà di pensiero e di parola, di ogni pensiero e di ogni parola, come ha così ben ricordato Roberto Benigni. Solo una cosa non trova mai casa al Festival di Sanremo: l’espressione di un pensiero sulla vita, sulla famiglia, sull’aborto, che non sia frutto del politicamente corretto che schiaccia ogni diversità, annulla ogni alternativa al pensiero unico dominante. Lo ha dimostrato per l’ennesima volta Fedez . Naturalmente, come sempre, pagato con i soldi di tutti, anche dei milioni di italiani che non si riconoscono nelle sue esternazioni” commenta Menorello. E aggiunge: “Vorremmo solo chiedergli di non dimenticare quel passo decantato da sua moglie solo il giorno prima: ‘Siamo scatole che contengono meraviglie. Vanno aperte con cura’. Anche i bimbi all’abbraccio della vita lo sono. Anche le mamme che li custodiscono. Vorremmo vederlo una volta tanto anche schierato per questi soggetti fragili, come con tanto coraggio fa la Ministra Roccella, a cui va tutta la nostra gratitudine e solidarietà”.

 

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Fedez e il Codacons

Un passaggio del brano “Problemi con tutti” recita: “A volte anche io sparo cazzate ai 4 venti / Ma non lo faccio a spese dei contribuenti/ perché a pestarne di mer*e sono un esperto/ Ciao Codacons guarda come mi diverto”. Un chiaro riferimento alle tante denunce ricevute dall’associazione (di recente, il rapper ha vinto contro l’associazione, che lo citava per euro milione di euro, ndr). E la replica dell’associazione non si è fatta attendere. In una nota, il Codacons sottolinea che la Rai è responsabile di eventuali violazioni delle norme sulla propaganda elettorale, e dovrà verificare quali provvedimenti adottare. La televisione pubblica, viene spiegato nella nota, dovrà intervenire qualora i partecipanti o gli ospiti del Festival di Sanremo violino i regolamenti “cercando di influenzare i risultati delle prossime elezioni”, intendendo le regionali del 12 e 13 febbraio in Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

Fedez, all'anagrafe Federico Lucia (Instagram)
Fedez, all’anagrafe Federico Lucia (Instagram)

Fedez e il governo Meloni

Il rapper da 14,5 milioni di follower, non risparmia critiche anche ad altri esponenti del governo Meloni. “Le polemiche per la partecipazione di Rosa Chemical, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler?” recita un passo del brano “Problemi con tutti”. E durante la performance dalla nave, Fedez mentre rappava ha mostrato una vecchia fotografia di Galeazzo Bignami (attuale viceministro alle Infrastrutture) vestito da Nazista. Fotografia che poi ha prontamente strappato.

La fotografia di Galeazzo Bignami (attuale viceministro alle Infrastrutture) vestito da Nazista che Fedez ha strappato (Instagram)
La fotografia di Galeazzo Bignami (attuale viceministro alle Infrastrutture) vestito da Nazista che Fedez ha strappato (Instagram)

E il gesto ha fatto molto clamore. “A nome dei vertici della Rai mi dissocio fortemente e in maniera molto netta dagli attacchi personali di Fedez”. Ha detto Stefano Coletta, direttore dell’intrattenimento di Raiuno, a proposito della performance del cantante. La dissociazione è riferita, in particolare, “alla gestualità che può fare molto male quando diventa un attacco personale che contesto fortemente e che il servizio pubblico non può ammettere. Peraltro ai danni di un viceministro che si era trovato più volte a chiedere scusa per un capitolo chiuso”. Coletta ha anche aggiunto: “Questo tipo di attacchi non sono libertà. A nome dei vertici della Rai non possiamo che sottolineare che quando l’attacco diventa frontale e personale non c’è libertà che tenga”.

Il gesto di Fedez che strappa a sorpresa la fotografia del viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami al Festival di Sanremo “penso che sia stato un atto di una violenza inaudita. Io non vengo dalla storia politica di Bignami, noi democristiani non facevamo foto nemmeno tra noi, ma in questo caso non c’entra l’ideologia” ha detto Gianfranco Rotondi, deputato FdI. E ha proseguito: “Il fatto che un comunicatore usa il suo enorme potere mediatico per un gesto violento e simbolico, strappare l’immagine di una persona, significa dire che quella persona non deve esistere, va distrutta. Questo gesto è violento e, se il termine non fosse abbastanza abusato, direi francamente fascista”.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
A Sanremo 2023 Fedez si mette a nudo (come aveva fatto nella serata inaugurale la moglie, Chiara Ferragni) e parla della battaglia contro il cancro nella canzone “Problemi con tutti” dove non mancano attacchi alle politiche del governo (aborto in primis), a Fratelli d’Italia e al Codacons. Nella seconda serata del 73esimo festival di Sanremo, Federico Lucia, per tutti Fedez, dal palco della “Costa Smeralda”, la nave attraccata in rada davanti alla Città dei fiori, torna a fare rap alla sua maniera, con un testo carico di significati. Tanto che alla fine della performance precisa: "La Rai non conosceva il testo. Mi prendo tutte le responsabilità”.
 
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Un frame del video del brano "Problemi con tutti" (Instagram)
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La battaglia contro il cancro per Fedez è cominciata proprio un anno fa. E in quell'occasione Vialli, che combatteva il tumore ormai da qualche anno, gli fece una telefonata per rincuorarlo. Una telefonata arrivata alla vigilia dell'operazione all'ospedale San Raffaele di Milano e grazie a cui il marito di Chiara Ferragni ha avuto salva la vita. “Abbiamo subito tutti e due lo stesso intervento per due patologie diverse” disse Fedez all’indomani della scomparsa di Vialli. E aggiunse: “A me non era mai capitato nella mia vita di piangere al telefono con una persona che non conoscevo ma che conosceva il mio stesso dolore. Ed in quel momento e mi ha dato una mano incredibile, seppure non dovuta”.
Un frame del video del brano "Problemi con tutti" (Instagram)
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Fedez e il tema dell’aborto

Nel freestyle prodotto da Salmo e presentato durante la seconda serata del festival di Sanremo 2023, Fedez parla anche di aborto. “Purtroppo l’aborto è un diritto: sì, ma non l’ho detto io, ma un ministro” recita il testo di “Problemi con tutti”. E il riferimento è alla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella, esponente di spicco del cattolicesimo più conservatore e reazionario, nota per le sue posizioni contrarie ad aborto e in tema di diritti civili.
Fedez e la moglie Chiara Ferragni (Instagram)
Fedez e la moglie Chiara Ferragni (Instagram)
E se nel post-prima serata del festival aveva tenuto banco Blanco e le rose distrutte, nel post-seconda serata, è il brano di Fedez a scatenare le reazioni. Sul tema dell’aborto il primo a intervenire è Domenico Menorello, portavoce del forum di circa 100 associazioni “Ditelo Sui Tetti”. “A Sanremo si magnifica giustamente la nostra Costituzione, che mette al centro la libertà di pensiero e di parola, di ogni pensiero e di ogni parola, come ha così ben ricordato Roberto Benigni. Solo una cosa non trova mai casa al Festival di Sanremo: l’espressione di un pensiero sulla vita, sulla famiglia, sull’aborto, che non sia frutto del politicamente corretto che schiaccia ogni diversità, annulla ogni alternativa al pensiero unico dominante. Lo ha dimostrato per l’ennesima volta Fedez . Naturalmente, come sempre, pagato con i soldi di tutti, anche dei milioni di italiani che non si riconoscono nelle sue esternazioni” commenta Menorello. E aggiunge: “Vorremmo solo chiedergli di non dimenticare quel passo decantato da sua moglie solo il giorno prima: ‘Siamo scatole che contengono meraviglie. Vanno aperte con cura’. Anche i bimbi all’abbraccio della vita lo sono. Anche le mamme che li custodiscono. Vorremmo vederlo una volta tanto anche schierato per questi soggetti fragili, come con tanto coraggio fa la Ministra Roccella, a cui va tutta la nostra gratitudine e solidarietà”.
 
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Fedez e il Codacons

Un passaggio del brano “Problemi con tutti” recita: “A volte anche io sparo cazzate ai 4 venti / Ma non lo faccio a spese dei contribuenti/ perché a pestarne di mer*e sono un esperto/ Ciao Codacons guarda come mi diverto”. Un chiaro riferimento alle tante denunce ricevute dall’associazione (di recente, il rapper ha vinto contro l’associazione, che lo citava per euro milione di euro, ndr). E la replica dell’associazione non si è fatta attendere. In una nota, il Codacons sottolinea che la Rai è responsabile di eventuali violazioni delle norme sulla propaganda elettorale, e dovrà verificare quali provvedimenti adottare. La televisione pubblica, viene spiegato nella nota, dovrà intervenire qualora i partecipanti o gli ospiti del Festival di Sanremo violino i regolamenti “cercando di influenzare i risultati delle prossime elezioni”, intendendo le regionali del 12 e 13 febbraio in Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.
Fedez, all'anagrafe Federico Lucia (Instagram)
Fedez, all'anagrafe Federico Lucia (Instagram)

Fedez e il governo Meloni

Il rapper da 14,5 milioni di follower, non risparmia critiche anche ad altri esponenti del governo Meloni. “Le polemiche per la partecipazione di Rosa Chemical, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler?” recita un passo del brano “Problemi con tutti”. E durante la performance dalla nave, Fedez mentre rappava ha mostrato una vecchia fotografia di Galeazzo Bignami (attuale viceministro alle Infrastrutture) vestito da Nazista. Fotografia che poi ha prontamente strappato.
La fotografia di Galeazzo Bignami (attuale viceministro alle Infrastrutture) vestito da Nazista che Fedez ha strappato (Instagram)
La fotografia di Galeazzo Bignami (attuale viceministro alle Infrastrutture) vestito da Nazista che Fedez ha strappato (Instagram)
E il gesto ha fatto molto clamore. "A nome dei vertici della Rai mi dissocio fortemente e in maniera molto netta dagli attacchi personali di Fedez". Ha detto Stefano Coletta, direttore dell'intrattenimento di Raiuno, a proposito della performance del cantante. La dissociazione è riferita, in particolare, "alla gestualità che può fare molto male quando diventa un attacco personale che contesto fortemente e che il servizio pubblico non può ammettere. Peraltro ai danni di un viceministro che si era trovato più volte a chiedere scusa per un capitolo chiuso". Coletta ha anche aggiunto: "Questo tipo di attacchi non sono libertà. A nome dei vertici della Rai non possiamo che sottolineare che quando l'attacco diventa frontale e personale non c'è libertà che tenga". Il gesto di Fedez che strappa a sorpresa la fotografia del viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami al Festival di Sanremo "penso che sia stato un atto di una violenza inaudita. Io non vengo dalla storia politica di Bignami, noi democristiani non facevamo foto nemmeno tra noi, ma in questo caso non c'entra l'ideologia" ha detto Gianfranco Rotondi, deputato FdI. E ha proseguito: "Il fatto che un comunicatore usa il suo enorme potere mediatico per un gesto violento e simbolico, strappare l'immagine di una persona, significa dire che quella persona non deve esistere, va distrutta. Questo gesto è violento e, se il termine non fosse abbastanza abusato, direi francamente fascista".
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