Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Spettacolo » Santi Francesi: “Fieri di far parte della generazione che ha iniziato una rivoluzione a livello morale”

Santi Francesi: “Fieri di far parte della generazione che ha iniziato una rivoluzione a livello morale”

Da Ivrea al podio del talent di Sky, il duo che porta l'indie-pop in tour nei club lunedì 30 gennaio sarà al Viper Theatre di Firenze: "Non ci lasciamo andare al perbenismo becero"

Giovanni Ballerini
30 Gennaio 2023
Santi Francesi Alessandro De Santis alla voce, chitarra, ukulele e il venticinquenne Mario Francese, producer, tastiere, synthesizer e basso

Santi Francesi: Alessandro De Santis alla voce, chitarra, ukulele e il venticinquenne Mario Francese, producer, tastiere, synthesizer e basso

Share on FacebookShare on Twitter

La vittoria a X Factor 2022, poi a Musicultura poi il primo tour nei club delle principali città d’Italia dei Santi Francesi che sta registrando sold out ovunque (lunedì 30 gennaio il duo si esibirà sul palco del Viper Theatre di Firenze). Non fa eccezione il concerto odierno di chiusura, che vedrà il ventiquattrenne Alessandro De Santis alla voce, chitarra, ukulele e il venticinquenne Mario Francese, producer, tastiere, synthesizer e basso, presentare dal vivo l’ep In fieri pubblicato da Epic Records Italy/Sony Music Italy, altri loro brani e qualche cover. Per l’occasione il power duo diventa un trio grazie alla collaborazione live del batterista David Fasano.

“In concerto facciamo molti brani nostri, nuovi e vecchi, ci siamo portati dietro qualche cover, delle parti strumentali – dice Alessandro De Santis -. A livello umano per noi i concerti sono un vero e proprio incontro con le persone che comprano il biglietto. Non essendo molto attivi sui social e molto aperti ai contatti dai social , usiamo i live come un salotto, una festa in cui vogliamo divertirci”.

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Come mai questa fuga dai social?

“E’ un allontanamento che via via è aumentato nel tempo. Circa tre anni fa io mi sono tolto dai social, ho fatto un anno senza. L’idea è fuggire dal passare del tempo su una cosa che non è così reale: uso poco anche il telefono. Questo alla fine si va a trasporre anche nel nostro modo di comunicare: usiamo la nostra pagina social come una bacheca di notizie, di aggiornamenti su di noi”.

Un approccio diverso rispetto a tanti altri giovani?

“In qualche modo sì. Andiamo controcorrente. In verità secondo me l’ubriacatura di social sta iniziando a scemare: ci sono tanti artisti che stanno usando i social in maniera estremamente limitata, altri ne abusano”.

A X Factor dicevano che fate hard pop? Vi sentite più hard pop o storyreller?

“In questo periodo facciamo pop, ma cerchiamo di essere più pesanti a livello di produzione e di suoni. Come testi poi trattiamo argomenti che non sono così pop, ma in gran parte personali. Poi cresciamo in continuazione. Abbiamo deciso di chiamare In fieri il nostro ep perché siamo costantemente in divenire. Ci piace viaggiare, non rimanere fermi in un unico territorio. Anche in questo ep c’è il brano Medicine, decisamente pop elelettronico e Spaccio, fatto con i FASK, che invece è rock”.

Per sentirne di più dobbiamo aspettare l’album?

“Appena finito il tour torneremo in studio, inizieremo a comporre nuove cose da proporre al nostro pubblico”.

A differenza di altri non ostentate pose glamour, siete due bravi ragazzi che amano la musica?

“Bravi ragazzi sì, ma siamo difficili da inquadrare perché siamo lontani in primis dalle nostre vite, figurarsi dal mondo che ci circonda. A 11 anni ho capito che mi piaceva fare il musicista. Sono 12 anni che so cosa fare e, alla fine con il tempo perdi una serie di velleità che non servono a niente. Volevamo fare un mestiere e abbiamo lavorato insieme per arrivarci, per lo meno a vivere di musica. Adesso sta succedendo, bisogna continuare a lavorare per farlo ancora meglio. Quello che ci interessa è parlare, comunicare ed essere giudicati per quello che facciamo, non per quello che siamo. Cerchiamo di scindere queste due cose”.

I lavori di programmatore e a Decathlon non li fate più?

“No, da quando X Factor ha acceso i riflettori su di noi. Oggi abbiamo la possibilità di radunare un pubblico abbastanza ampio. Il nostro intento è di impegnarci il più possibile ed essere sinceri con la gente”.

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Nei testi vi piace affrontare temi sociali?

“I testi li scrivo io e il mio approccio è cambiato anche molto. In passato mi è capitato spesso di soffermarmi su temi sociali, oggi, come nel brano Signorino, cerco di portare questi temi nella mia esperienza personale, che è piccola. Negli ultimi tempi tendo a parlare di quello che succede dentro la mia testa, siamo focalizzate nell’usare la musica per scoprirci. In futuro, con la giusta esperienza, magari riuscirò a trovare la maniera giusta per reintrodurre questi temi”.

Che rapporto avete con l’inclusione?

“Io sono del ’98 e credo non di rappresentare, ma di fare parte di una generazione che ha iniziato una rivoluzione a livello morale. Sono assolutamente fiero di far parte di questa generazione che sta cercando di cambiare le cose. Non ci lasciamo andare al perbenismo becero, ma ci sono tanti temi su cui impegnarsi per cercare di cambiare noi stessi e le persone che ci circondano. In questo caso il brano Spaccio nasce per un concerto in un concerto e parla di quello che capita a un ragazzino quando va a vedere per la prima volta la sua band, il suo artista preferito, percepisce quella potenza di suono e si emoziona. Medicine è una provocazione non del tutto chiara che stigmatizza che ognuno fa uso di qualcosa, può essere una medicina o un amore”.

Vi è mai capitato di essere bullizzati per quello che fate?

“Non userei il termine bullizzati, ma in passato, venendo da piccole realtà della provincia di Ivrea, a volte i parenti ti guardano un po’ come se tu fossi un cretino. C’è sempre lo sfottò, il dire stai facendo musica, divertiti, provaci e poi un giorno ti sveglierai, metterai la faccia contro il muro e verrai da me a piangere. E’ un giudizio che ho percepito anche da persone molto vicine a me. Ed è assolutamente normale. Negli anni abbiamo imparato a farci i conti, a fregarcene e continuare a fare quello che credevamo giusto per noi. Per fortuna abbiamo tenuto stretti i nostri sogni e non ci siamo fatti buttare giù da persone che hanno paura a farli”.

Il vostro pubblico la pensa come voi?

“E ci somiglia molto. E’ molto variegato, ci sono tutte le fasce di età. La più presente è quella che va dai 25 ai 40 anni”.

Chi è Alessandro De Santis di Santi Francesi

Di lui si dice sia il nuovo fidanzato dell’attrice bolognese, ex di Pietro Castellitto, Matilda De Angelis.  I Santi Francesi hanno vinto X-Factor 2022: il duo pop guidato dal roster Rkomi è salito sul podio del contest musicale davanti a Beatrice Quinta, Linda e i Tropea.

Il duo è composto dal cantante Alessandro De Santis, appunto, che suona chitarra e ukulele, e Mario Francese, che si occupa dei cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore. Prima si chiamavano The Jab, nome con cui hanno pubblicato l’album Tutti manifesti. In passato hanno partecipato al programma Amici di Maria De Filippi e una loro canzone, Giovani favolosi, è stata inserita nella colonna sonora della terza stagione della serie Netflix Summertime.

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Perché la band (Santi Francesi) ha questo nome?

Il nome Santi Francesi viene dai loro cognomi: De Santis e Francese. I due commentano così la vittoria a X-Factor:
Non ci aspettavamo la vittoria, per questo abbiamo reagito in maniera pacata.
“La cosa più interessante che ci ha insegnato Rkomi? – spiegarono a fine talent – . Quanto nel fare musica sia importante anche cambiar pelle, se lo si vuole fare. X Factor è una commistione di gusti e generi che ci ha aiutato. Eravamo spaventati all’idea di andare in tv, essere microfonati, stare davanti ai giudici. Avevamo una paura enorme, ma alla fine siamo stati sorpresi dalla grande libertà che abbiamo avuto”.

Potrebbe interessarti anche

In Uganda approvata una legge anti-gay (Amnesty International)
Attualità

Uganda, sì alla legge anti-gay. Carcere anche per chi si dichiara Lgbtq

22 Marzo 2023
La Comunicazione Aumentativa Alternativa è ancora poco diffusa nelle scuole italiane
Attualità

Disabilità comunicative, parte “Popy on the Road”

24 Marzo 2023
La deputata, già ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti
Politica

Figli di coppie gay e utero in affitto, la deputata Bonetti: “Tuteliamo i bambini“

20 Marzo 2023

Instagram

  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
La vittoria a X Factor 2022, poi a Musicultura poi il primo tour nei club delle principali città d’Italia dei Santi Francesi che sta registrando sold out ovunque (lunedì 30 gennaio il duo si esibirà sul palco del Viper Theatre di Firenze). Non fa eccezione il concerto odierno di chiusura, che vedrà il ventiquattrenne Alessandro De Santis alla voce, chitarra, ukulele e il venticinquenne Mario Francese, producer, tastiere, synthesizer e basso, presentare dal vivo l’ep In fieri pubblicato da Epic Records Italy/Sony Music Italy, altri loro brani e qualche cover. Per l’occasione il power duo diventa un trio grazie alla collaborazione live del batterista David Fasano. "In concerto facciamo molti brani nostri, nuovi e vecchi, ci siamo portati dietro qualche cover, delle parti strumentali – dice Alessandro De Santis -. A livello umano per noi i concerti sono un vero e proprio incontro con le persone che comprano il biglietto. Non essendo molto attivi sui social e molto aperti ai contatti dai social , usiamo i live come un salotto, una festa in cui vogliamo divertirci".
Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)
Come mai questa fuga dai social? "E’ un allontanamento che via via è aumentato nel tempo. Circa tre anni fa io mi sono tolto dai social, ho fatto un anno senza. L’idea è fuggire dal passare del tempo su una cosa che non è così reale: uso poco anche il telefono. Questo alla fine si va a trasporre anche nel nostro modo di comunicare: usiamo la nostra pagina social come una bacheca di notizie, di aggiornamenti su di noi". Un approccio diverso rispetto a tanti altri giovani? "In qualche modo sì. Andiamo controcorrente. In verità secondo me l’ubriacatura di social sta iniziando a scemare: ci sono tanti artisti che stanno usando i social in maniera estremamente limitata, altri ne abusano". A X Factor dicevano che fate hard pop? Vi sentite più hard pop o storyreller? "In questo periodo facciamo pop, ma cerchiamo di essere più pesanti a livello di produzione e di suoni. Come testi poi trattiamo argomenti che non sono così pop, ma in gran parte personali. Poi cresciamo in continuazione. Abbiamo deciso di chiamare In fieri il nostro ep perché siamo costantemente in divenire. Ci piace viaggiare, non rimanere fermi in un unico territorio. Anche in questo ep c’è il brano Medicine, decisamente pop elelettronico e Spaccio, fatto con i FASK, che invece è rock". Per sentirne di più dobbiamo aspettare l’album? "Appena finito il tour torneremo in studio, inizieremo a comporre nuove cose da proporre al nostro pubblico". A differenza di altri non ostentate pose glamour, siete due bravi ragazzi che amano la musica? "Bravi ragazzi sì, ma siamo difficili da inquadrare perché siamo lontani in primis dalle nostre vite, figurarsi dal mondo che ci circonda. A 11 anni ho capito che mi piaceva fare il musicista. Sono 12 anni che so cosa fare e, alla fine con il tempo perdi una serie di velleità che non servono a niente. Volevamo fare un mestiere e abbiamo lavorato insieme per arrivarci, per lo meno a vivere di musica. Adesso sta succedendo, bisogna continuare a lavorare per farlo ancora meglio. Quello che ci interessa è parlare, comunicare ed essere giudicati per quello che facciamo, non per quello che siamo. Cerchiamo di scindere queste due cose". I lavori di programmatore e a Decathlon non li fate più? "No, da quando X Factor ha acceso i riflettori su di noi. Oggi abbiamo la possibilità di radunare un pubblico abbastanza ampio. Il nostro intento è di impegnarci il più possibile ed essere sinceri con la gente".
Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)
Nei testi vi piace affrontare temi sociali? "I testi li scrivo io e il mio approccio è cambiato anche molto. In passato mi è capitato spesso di soffermarmi su temi sociali, oggi, come nel brano Signorino, cerco di portare questi temi nella mia esperienza personale, che è piccola. Negli ultimi tempi tendo a parlare di quello che succede dentro la mia testa, siamo focalizzate nell’usare la musica per scoprirci. In futuro, con la giusta esperienza, magari riuscirò a trovare la maniera giusta per reintrodurre questi temi". Che rapporto avete con l’inclusione? "Io sono del ’98 e credo non di rappresentare, ma di fare parte di una generazione che ha iniziato una rivoluzione a livello morale. Sono assolutamente fiero di far parte di questa generazione che sta cercando di cambiare le cose. Non ci lasciamo andare al perbenismo becero, ma ci sono tanti temi su cui impegnarsi per cercare di cambiare noi stessi e le persone che ci circondano. In questo caso il brano Spaccio nasce per un concerto in un concerto e parla di quello che capita a un ragazzino quando va a vedere per la prima volta la sua band, il suo artista preferito, percepisce quella potenza di suono e si emoziona. Medicine è una provocazione non del tutto chiara che stigmatizza che ognuno fa uso di qualcosa, può essere una medicina o un amore". Vi è mai capitato di essere bullizzati per quello che fate? "Non userei il termine bullizzati, ma in passato, venendo da piccole realtà della provincia di Ivrea, a volte i parenti ti guardano un po’ come se tu fossi un cretino. C’è sempre lo sfottò, il dire stai facendo musica, divertiti, provaci e poi un giorno ti sveglierai, metterai la faccia contro il muro e verrai da me a piangere. E’ un giudizio che ho percepito anche da persone molto vicine a me. Ed è assolutamente normale. Negli anni abbiamo imparato a farci i conti, a fregarcene e continuare a fare quello che credevamo giusto per noi. Per fortuna abbiamo tenuto stretti i nostri sogni e non ci siamo fatti buttare giù da persone che hanno paura a farli". Il vostro pubblico la pensa come voi? "E ci somiglia molto. E’ molto variegato, ci sono tutte le fasce di età. La più presente è quella che va dai 25 ai 40 anni".

Chi è Alessandro De Santis di Santi Francesi

Di lui si dice sia il nuovo fidanzato dell'attrice bolognese, ex di Pietro Castellitto, Matilda De Angelis.  I Santi Francesi hanno vinto X-Factor 2022: il duo pop guidato dal roster Rkomi è salito sul podio del contest musicale davanti a Beatrice Quinta, Linda e i Tropea. Il duo è composto dal cantante Alessandro De Santis, appunto, che suona chitarra e ukulele, e Mario Francese, che si occupa dei cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore. Prima si chiamavano The Jab, nome con cui hanno pubblicato l’album Tutti manifesti. In passato hanno partecipato al programma Amici di Maria De Filippi e una loro canzone, Giovani favolosi, è stata inserita nella colonna sonora della terza stagione della serie Netflix Summertime.
Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Il duo Santi Francesi è composto dal cantante Alessandro De Santis (chitarra e ukulele) e Mario Francese (cori, tastiere, basso elettrico e sintetizzatore)

Perché la band (Santi Francesi) ha questo nome?

Il nome Santi Francesi viene dai loro cognomi: De Santis e Francese. I due commentano così la vittoria a X-Factor: Non ci aspettavamo la vittoria, per questo abbiamo reagito in maniera pacata. "La cosa più interessante che ci ha insegnato Rkomi? - spiegarono a fine talent - . Quanto nel fare musica sia importante anche cambiar pelle, se lo si vuole fare. X Factor è una commistione di gusti e generi che ci ha aiutato. Eravamo spaventati all’idea di andare in tv, essere microfonati, stare davanti ai giudici. Avevamo una paura enorme, ma alla fine siamo stati sorpresi dalla grande libertà che abbiamo avuto".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto