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Home » Spettacolo » Scialla Italia! La Generazione Z torna in tv con la voglia di raccontarsi e cambiare il mondo

Scialla Italia! La Generazione Z torna in tv con la voglia di raccontarsi e cambiare il mondo

Saranno sei i protagonisti della docuserie, alla seconda stagione, in onda su Raiplay dall'8 dicembre. Capparelli: "Ascoltarli con serietà e riuscire a vedere, attraverso i loro occhi, il nostro Paese"

Edoardo Martini
8 Dicembre 2022
Alcuni dei giovani protagonisti della seconda stagione di Scialla Italia

Alcuni dei giovani protagonisti della seconda stagione di Scialla Italia

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Dieci puntate dedicate a temi di attualità, esplorati attraverso lo sguardo dei ventenni di oggi. La serie tv Scialla, dopo il successo della prima stagione, torna su RaiPlay dall’8 dicembre con la voglia di raccontare il Paese attraverso la schiettezza, l’entusiasmo e la leggerezza dei protagonisti.

Scialla Italika torna con la seconda stagione, in onda su Raiplay dall’8 dicembre

Attori, influencer, studenti modello e cantanti: questi i protagonisti

Sei i ragazzi e ragazze, giovanissimi protagonisti della serie, si alterneranno sullo schermo raccontando le loro singolari ma allo stesso tempo normalissime vite, rivolgendo ai ‘grandi’ e ai loro coetanei domande e quesiti che riguardano il nostro tempo. Ibrahim, attore romano di origine egiziana, prima cerca di capire cosa significhi invecchiare e si immedesima nelle storie degli anziani che incontra, poi si ritrova a cercare casa come tanti suoi coetanei e finirà con il confrontarsi con lo spinoso tema del diritto all’abitare. Emma, autrice comica, esplora abitudini e cultura della sua generazione in tema di sesso e desiderio di trasgressione, per poi trascorrere alcuni giorni in una comunità che vive secondo i principi del Vangelo, seguendo un modello di vita quasi rurale. Nicky, influencer ansiosa, cerca risposte sull’essere umano alzando lo sguardo verso le stelle, in un viaggio ai confini tra spazio e terra per poi immergersi nell’universo della bellezza, dai filtri dei social alla chirurgia estetica, passando per le palestre di body builders e le sfilate di aspiranti modelle. Gabriele, studente modello e rappresentante d’istituto, trascorre un weekend con una nuova amica disabile, su sedia rotelle, e cerca di capire che significato ha -al giorno d’oggi- la parola famiglia. Agnese giovane studentessa un po’ pigra tenta di capire come e perché lo sport possa avere un ruolo cruciale nella vita di tante persone. Infine Sergio, cantautore emergente, compie un viaggio nel mondo musicale della generazione Z, dalla musica trap alla lirica, cercando di capire se si può vivere di sola musica.

In ogni puntata della docuserie, prodotta da Stand By Me, il protagonista si ritrova in una sorta di percorso fatto di incontri, interviste, esperienze, con l’autenticità di chi ha vent’anni e la voglia di cambiare il mondo. Alla fine, ognuno di questi viaggi sarà un’esperienza che cambierà profondamente ciascuno di loro.

Agnese, una delle protagoniste delle serie, cerca di capire come e perché lo sport possa avere un ruolo cruciale nella vita di tante persone

“Una meravigliosa generazione di ventenni che ha molto da dire”

La prima stagione di Scialla è andata in onda tra giugno e luglio 2022, anche in quel caso in 10 puntate. Tra i giovani protagonisti c’era Daniele, operaio e aspirante sceneggiatore, che decise di andare al confine con l’Ucraina per portare in salvo chi scappa dalla guerra. Tomas si definiva invece un cittadino del mondo. Un giorno decise di provare l’esperienza di vivere in un Ecovillaggio per rinunciare alle comodità della vita. Gabriele, altro protagonista, intraprese un viaggio nel mondo delle dipendenze, perché sa che intorno a lui, alcuni coetanei cercavano lo sbando nella droga e nell’alcool. Ibrahim, confermato anche nella seconda stagione, è un ragazzo musulmano, tifoso della Roma, che incontrava i giovani migranti che dal Sudan, dal Pakistan e dalla Libia venivano in Italia in cerca di un futuro migliore. La docuserie raccontava inoltre anche le storie di Emma, Miriam, Mida e Nicky.

La direttrice di RaiPlay e Digital, Elena Capparelli, al momento dell’uscita della prima stagione non era riuscita a trattenere l’emozione per la riuscita del progetto: “Quando ho visto le prime immagini montate di Scialla Italia, mi sono emozionata e ho sentito che era proprio un progetto giusto. Nella docuserie c’è una meravigliosa generazione di ventenni che ha molto da dire, e con Scialla Italia abbiamo voluto restituirgli la parola, ascoltare le loro domande, seguirli nei loro viaggi d’inchiesta. Per ascoltarli con serietà e riuscire a vedere, anche attraverso i loro occhi, il nostro Paese”.

 

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  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
Dieci puntate dedicate a temi di attualità, esplorati attraverso lo sguardo dei ventenni di oggi. La serie tv Scialla, dopo il successo della prima stagione, torna su RaiPlay dall’8 dicembre con la voglia di raccontare il Paese attraverso la schiettezza, l’entusiasmo e la leggerezza dei protagonisti.
Scialla Italika torna con la seconda stagione, in onda su Raiplay dall'8 dicembre

Attori, influencer, studenti modello e cantanti: questi i protagonisti

Sei i ragazzi e ragazze, giovanissimi protagonisti della serie, si alterneranno sullo schermo raccontando le loro singolari ma allo stesso tempo normalissime vite, rivolgendo ai 'grandi' e ai loro coetanei domande e quesiti che riguardano il nostro tempo. Ibrahim, attore romano di origine egiziana, prima cerca di capire cosa significhi invecchiare e si immedesima nelle storie degli anziani che incontra, poi si ritrova a cercare casa come tanti suoi coetanei e finirà con il confrontarsi con lo spinoso tema del diritto all’abitare. Emma, autrice comica, esplora abitudini e cultura della sua generazione in tema di sesso e desiderio di trasgressione, per poi trascorrere alcuni giorni in una comunità che vive secondo i principi del Vangelo, seguendo un modello di vita quasi rurale. Nicky, influencer ansiosa, cerca risposte sull’essere umano alzando lo sguardo verso le stelle, in un viaggio ai confini tra spazio e terra per poi immergersi nell’universo della bellezza, dai filtri dei social alla chirurgia estetica, passando per le palestre di body builders e le sfilate di aspiranti modelle. Gabriele, studente modello e rappresentante d’istituto, trascorre un weekend con una nuova amica disabile, su sedia rotelle, e cerca di capire che significato ha -al giorno d’oggi- la parola famiglia. Agnese giovane studentessa un po' pigra tenta di capire come e perché lo sport possa avere un ruolo cruciale nella vita di tante persone. Infine Sergio, cantautore emergente, compie un viaggio nel mondo musicale della generazione Z, dalla musica trap alla lirica, cercando di capire se si può vivere di sola musica.
In ogni puntata della docuserie, prodotta da Stand By Me, il protagonista si ritrova in una sorta di percorso fatto di incontri, interviste, esperienze, con l’autenticità di chi ha vent’anni e la voglia di cambiare il mondo. Alla fine, ognuno di questi viaggi sarà un’esperienza che cambierà profondamente ciascuno di loro.
Agnese, una delle protagoniste delle serie, cerca di capire come e perché lo sport possa avere un ruolo cruciale nella vita di tante persone

"Una meravigliosa generazione di ventenni che ha molto da dire"

La prima stagione di Scialla è andata in onda tra giugno e luglio 2022, anche in quel caso in 10 puntate. Tra i giovani protagonisti c'era Daniele, operaio e aspirante sceneggiatore, che decise di andare al confine con l’Ucraina per portare in salvo chi scappa dalla guerra. Tomas si definiva invece un cittadino del mondo. Un giorno decise di provare l’esperienza di vivere in un Ecovillaggio per rinunciare alle comodità della vita. Gabriele, altro protagonista, intraprese un viaggio nel mondo delle dipendenze, perché sa che intorno a lui, alcuni coetanei cercavano lo sbando nella droga e nell’alcool. Ibrahim, confermato anche nella seconda stagione, è un ragazzo musulmano, tifoso della Roma, che incontrava i giovani migranti che dal Sudan, dal Pakistan e dalla Libia venivano in Italia in cerca di un futuro migliore. La docuserie raccontava inoltre anche le storie di Emma, Miriam, Mida e Nicky. La direttrice di RaiPlay e Digital, Elena Capparelli, al momento dell'uscita della prima stagione non era riuscita a trattenere l'emozione per la riuscita del progetto: "Quando ho visto le prime immagini montate di Scialla Italia, mi sono emozionata e ho sentito che era proprio un progetto giusto. Nella docuserie c’è una meravigliosa generazione di ventenni che ha molto da dire, e con Scialla Italia abbiamo voluto restituirgli la parola, ascoltare le loro domande, seguirli nei loro viaggi d’inchiesta. Per ascoltarli con serietà e riuscire a vedere, anche attraverso i loro occhi, il nostro Paese".  
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