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Home » Spettacolo » Serena Rossi e la maternità: “Se sei single o omosessuale, l’unica soluzione è l’Arcangelo Gabriele”

Serena Rossi e la maternità: “Se sei single o omosessuale, l’unica soluzione è l’Arcangelo Gabriele”

L'attrice per Natale debutta con "Beata te": "Prima di rimanere incinta tutti mi sconsigliavano di avere un figlio per via del lavoro. Io me ne sono fregata"

Barbara Berti
23 Dicembre 2022
L'attrice Serena Rossi (Instagram)

L'attrice Serena Rossi (Instagram)

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“Siamo in un Paese in cui la procreazione assistita è legale solo per le coppie eterosessuali. Quindi se sei single o se sei omosessuale, forse l’Arcangelo Gabriele è davvero l’unica possibilità che c’è se vuoi diventare mamma a un certo punto”. Parola di Serena Rossi (37 anni), l’attrice napoletana protagonista di “Beata te”, la nuova commedia Sky Original, diretta da Paola Randi che affronta con toni leggeri il delicato tema della maternità e della libera scelta.

Una scena del film "Beata te" (Sky)
Una scena del film “Beata te” (Sky)

Il film, disponibile dal 25 dicembre su Sky Cinema (e in streaming su now) vede l’attrice nei panni di Marta, “una donna, una regista teatrale che a fatica nella sua vita ha cercato di affermarsi. Finalmente sta per debuttare con l’Amleto in un teatro molto importante. Non ha un compagno, ha tantissimi amici, non ha figli, è sola e sta bene così. E proprio la sera del suo 40esimo compleanno le arriva a casa l’Arcangelo Gabriele” racconta Rossi durante l’intervista a “Stories” su Sky (nella puntata in onda il 23 dicembre alle 21 su Sky TG24).

L'attrice Serena Rossi (Instagram)
L’attrice Serena Rossi (Instagram)

“Con questo film racconto la libertà di una donna, e sono felice di averlo fatto in un momento in cui in Afghanistan le donne non possono andare all’università e in Iran se ti togli il velo ti ammazzano” dice sempre Rossi che sul tema della maternità la pensa così: “alcune donne sentono la maternità, altre no. Credo fermamente nella libera scelta di ognuno di noi. Io non ci pensavo ma in una relazione molto forte e molto stabile mi è venuto naturale”.

Serena Rossi insieme al compagno Davide Devenuto (Instagram)
Serena Rossi insieme al compagno Davide Devenuto (Instagram)

L’attrice dal 2008 è legata sentimentalmente al collega Davide Devenuto, conosciuto sul set di “Un posto al sole”, con cui ha avuto un figlio nel 2016, Diego. “Un figlio è sempre un dono. Purtroppo le donne che lavorano e che sono anche mamme fanno più fatica. Spesso sento storie di donne che sono state proprio invitate a non diventare mamme oppure che sono state licenziate quando hanno detto di essere incinta. Anche a me l’avevano sconsigliato per la mia carriera che era in crescita. Io me ne sono fregata. Devo dire che da quando è arrivato Diego il mio percorso ha preso decisamente il volo” dice Rossi. E, a proposito del figlio, sicuramente sarà tra gli spettatori di “Beata te”. “Farò vedere il film a mio figlio, perché voglio che impari ad amare le donne nel loro essere libere, imperfette forse, ma libere” aggiunge l’attrice ricordando che “il nostro mestiere a volte può servire a portare le persone a riflettere anche su temi delicati”.

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  • La questione femminile è indubbiamente uno dei temi più dibattuti dell’epoca contemporanea. C’è chi teorizza la necessità di un welfare di genere capace di consentire alle donne di poter imboccare la strada della realizzazione personale senza dover rinunciare alla famiglia, chi scommette tutto su una rivoluzione culturale che, però, tarda ad arrivare.

Di sicuro, un lavoro più flessibile potrebbe essere d’aiuto. Ma, al di là di una parentesi – peraltro neanche troppo ben gestita – in fase Covid-19, lo smart working pare essere solo un ricordo. Ma come stanno le cose nel resto d’Europa? 

Un percorso da conoscere e, perché no, moltiplicare viene dalle isole Canarie. Si tratta di Female Startup Leaders, una comunità imprenditrici che per la loro attività hanno scelto Tenerife, promuovendo e incentivando lo smart working. Con il sostegno del Ministero del turismo, dell’industria e del commercio del Governo delle Canarie, il progetto rappresenta un punto di riferimento per tutte le donne (e gli uomini) che hanno intenzione non solo di provarci ma di riuscirci. Per le fondatrici, le Canarie rappresentano il luogo perfetto per mantenere in equilibrio il benessere emotivo con quello sociale, continuando a dedicarsi al proprio lavoro a distanza.

"Il lavoro del futuro e il futuro del lavoro passano attraverso la soluzione mista, né 100% remoto né 100% in loco. Di sicuro, però, non esistono soluzioni standard. Ottimo sarebbe che ogni azienda scegliesse il modo più efficiente per far lavorare i propri team, che sia in loco, misto o remoto. Il lavoro a distanza porta più libertà e autonomia al lavoratore. Se gestito correttamente, aiuta a fare una vita più equilibrata e ciò vale sia per gli uomini che per le donne”.

Una cosa è certa: il lavoro del futuro è sempre più nomade. Trasferirsi alle Canarie non è cosa facile, ma viene da pensare che anche l’Italia offre location d’eccezione quantomeno paragonabili a Tenerife. Perché non iniziare a guardare in questa direzione?

✍ Margherita Ambrogetti Damiani 

#lucenews #lucelanazione #femalestartupleaders
  • È morta all’età di 64 anni l’attrice Lisa Loring, famose per aver interpretato Mercoledì Addams nella sitcom La famiglia Addams nella metà degli anni Sessanta. 

La sua morte è stata annunciata da Laure Jacobson, un
  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
“Siamo in un Paese in cui la procreazione assistita è legale solo per le coppie eterosessuali. Quindi se sei single o se sei omosessuale, forse l'Arcangelo Gabriele è davvero l'unica possibilità che c'è se vuoi diventare mamma a un certo punto”. Parola di Serena Rossi (37 anni), l’attrice napoletana protagonista di “Beata te”, la nuova commedia Sky Original, diretta da Paola Randi che affronta con toni leggeri il delicato tema della maternità e della libera scelta.
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L'attrice Serena Rossi (Instagram)
L'attrice Serena Rossi (Instagram)
“Con questo film racconto la libertà di una donna, e sono felice di averlo fatto in un momento in cui in Afghanistan le donne non possono andare all'università e in Iran se ti togli il velo ti ammazzano” dice sempre Rossi che sul tema della maternità la pensa così: “alcune donne sentono la maternità, altre no. Credo fermamente nella libera scelta di ognuno di noi. Io non ci pensavo ma in una relazione molto forte e molto stabile mi è venuto naturale”.
Serena Rossi insieme al compagno Davide Devenuto (Instagram)
Serena Rossi insieme al compagno Davide Devenuto (Instagram)
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