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"Sex Education", l’illustratrice Hilde Atalanta dietro i cupcake a forma di vulva di Aimee

di SOFIA FRANCIONI -
11 ottobre 2021
A celebration of vulva diversity

A celebration of vulva diversity

Se avete visto la serie cult del momento Sex Education – cosa molto probabile dato che è la serie streaming (sul catalogo Netflix) più vista d’Italia – non vi sarà certo sfuggito che in una puntata della terza stagione il personaggio di Aimee Gibbs, interpretata dalla omonima Aimee Lou Wood, si rivolge ad una sessuologa per parlare di una molestia che ha subìto da uno sconosciuto in autobus. Durante gli incontri con la dottoressa Jean Milburn, Aimee però fa un'ulteriore scoperta: "Tutte le vulve sono belle".

Aimee Gibbs in "Sex Education"

Riavvolgiamo la pellicola. Nella serie è pomeriggio quando Aimee entra nello studio della dottoressa Milburn e nota un modello anatomico di genitali femminili: si avvicina, lo osserva. "La mia vagina non ha questo aspetto. Uno dei lati delle mie 'tendine' è più lungo dell'altro", dice alla terapista, che subito la corregge: "Beh, questo è solo un modello educativo. La parte esterna si chiama vulva, e le tendine di cui parli si chiamano labbra, e sono di tutte le forme, dimensioni e colori. C'è un sito web affascinante a cui potrei indirizzarti, se sei interessata, che mette in evidenza l'ampia varietà di vulve diverse". Più avanti nell'episodio, Aimee cercherà su Google il sito "Allvulvaasrebeautiful.com" (al momento non accessibile, ndr) e resterà scioccata dalla quantità quasi infinita di vulve che esistono nel mondo, tanto che per farlo sapere a tutti, da quel momento della serie in poi, si cimenterà nella preparazione di cupcake decorati a forma di vulva da distribuire a scuola.
In realtà, dietro il sito Allthevulvaasarebeautiful.com si nasconde un progetto molto più ampio, che in Italia ha preso forma con la pagina Tuttelevulvesonobelle.com, nato dalla collaborazione tra Netflix, che conferma di aver preso l’educazione sessuale sul serio, e l'ideatrice della pagina Instagram The Vulva Gallery, l'illustratrice Hilde Atalanta. Il progetto nasce cinque anni fa, nel 2016, quando l’artista olandese inizia a pubblicare ogni giorno su Instagram un’immagine diversa di una vulva, in risposta all'enorme crescita di interventi di labioplastica eseguiti nel mondo: agli ultimi dati Aicpe, tra il 2011 e il 2012 in Italia c'è stata un'impennata del 24%. Mentre negli stati Uniti addirittura del 50%. "Ho pensato di creare un'ampia galleria per mostrare che tutte le vulve, ognuna a modo suo, sono affascinanti e impressionanti. Al tempo, infatti, mi resi conto che questo tipo di diversità – tutta al naturale – non era né visibile, né accessibile", spiega Atalanta. La pagina Instagram da 747mila followers in questione è @the.vulva.gallery, che in breve tempo è diventata anche una piattaforma educativa. Prima che Netflix le scoprisse, infatti, le illustrazioni di Atalanta venivano già utilizzate da psicologi, sessuologi, ginecologi di tutto il mondo, ma anche dalle scuole come materiale didattica durante i corsi di educazione sessuale.
I ritratti delle vulve di Atalanta sono diventati poi anche libro.
Con 650 illustrazioni colorate, "A celebration of vulva diversity", disponibile solo in inglese e pubblicato nel 2019 dalla piattaforma educativa The vulva gallery, propone infatti un viaggio nella diversità anatomica tutta al femminile
per "cambiare il modo in cui guardiamo i nostri corpi e quelli degli altri e celebrare la diversità della vulva". Ma il libro, oltre che per immagini, prova a educare al benessere sessuale servendosi anche di storie personali: 140 per la precisione e proponendo –tra gli altri– un ampio capitolo dedicato all’anatomia femminile e un elenco dettagliato di tutti i modi che nel mondo esistono per chiamare la vulva. Le illustrazioni di Atalanta sono diventate anche gadget, borsette, magliette, giochi e set educativi per il benessere sessuale in varie lingue. Se avete ulteriori domande, rivolgetevi all’email della community educativa: [email protected], che ogni giorno dispensa consigli su sesso, identità, vulve e tanto altro dalle stories della sua pagina Instagram