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Home » Spettacolo » Stop al body shaming. Le star dello spettacolo e del web: “La perfezione non esiste. Siamo donne e mamme, con smagliature e cellulite”

Stop al body shaming. Le star dello spettacolo e del web: “La perfezione non esiste. Siamo donne e mamme, con smagliature e cellulite”

Vanessa Incontrada e Chiara Ferragni, Anne Hathaway e Chrissy Teigen. Sono alcune delle celebrità che non si vergognano a farsi vedere "al naturale", senza filtri che nascondano difetti o chili in più. Contro chi le critica portano avanti la battaglia per la "body positivity", per essere un modello per tutte le donne

Ludovica Criscitiello
9 Maggio 2021
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Lo chiamano “body shaming”. Un’espressione, coniata dagli americani e ormai tristemente nota che consiste nel discriminare o deridere una persona, facendola vergognare per il suo aspetto fisico. D’altronde la parola ‘shaming’ deriva da ‘shame’ che significa vergogna. Sono le donne, in particolare quelle dello spettacolo, a essere vittime di questa forma di bullismo che va oltre il classico e squallido commento al maschile basato su stereotipi sessuali. È una violenza molto più sottile, che va in profondità, perché prende di mira i difetti fisici come i chili di troppo, tanto per dirne una. Bersaglia l’orgoglio e anche la dignità e può avere conseguenze gravi sulla psiche di chi le subisce.

Le offese

L’era dei social poi ha triplicato gli effetti collaterali del body shaming. E così anche solo una foto che mette in evidenza un dettaglio fisico, additato come difetto, scatena una raffica di commenti negativi. Il body shaming non si limita al solo “sei brutta”, ma mira a criticare quelle smagliature “che prima non c’erano e ora sì”, la cellulite in bella vista su un corpo che fino a quel momento appariva perfetto, le macchie sulla pelle, i peli o quell’acne che “le è comparsa in viso e la imbruttisce”. Poco importa se tutto ciò dipende da un’improvvisa tempesta ormonale, che la vittima di turno non poteva prevedere, o da una gravidanza.

La reazione delle star

Molte donne si sono ritrovate a dover combattere contro il body shaming È successo anche e soprattutto a star molto famose di essere oggetto di attacchi volti a mettere in evidenza i loro difetti. Perché in tv o in copertina o su Instagram la regola è sempre stata quella di apparire perfette, per non venir meno a certi standard imposti dal mondo dello spettacolo, e di coprire tutto ciò che poteva mettere in pericolo quella perfezione. Ed ecco che molte di loro, utilizzando la stessa arma del body shaming, e cioè i social, hanno deciso di reagire a tutto questo, accostando alla parola ‘body’ un’altra, e cioè ‘positivity’. Dando vita così a un movimento che sta ridefinendo il concetto di normalità in relazione al corpo. E lo hanno fatto mettendo in mostra proprio il loro, al naturale e con tutti i “difetti”. Con quelle smagliature dovute, tanto per restare in tema con la ricorrenza che si celebra il 9 maggio, a uno dei momenti più importanti nella vita di una donna. Quello della gravidanza, quando il corpo inizia a sformarsi per assumere una nuova forma di imperfezione, quella di mamma, la più bella.

Drew Barrymore

È una delle star simbolo per le donne in gravidanza e le mamme. Drew Barrymore è stata a lungo bersagliata per il suo aspetto fisico e il suo peso. L’attrice, madre di due bambine, ha sempre raccontato di aver vissuto un periodo terribile quando era incinta, momenti bui non certo facilitati dai continui commenti sul suo corpo. Memorabile è stata la sua risposta a un fan che le chiese se aspettava un altro figlio: “Non sono incinta, sono solo grassa” rispose la Barrymore. E da allora alle donne di tutto il mondo ha sempre detto di non vergognarsi per i chili di troppo perché “avere un figlio è un miracolo”. L’attrice ha poi seguito insieme a un personal trainer un programma di dieta e allenamenti che le ha permesso di perdere dodici chili, ma non ha smesso di essere un punto di riferimento per le mamme e di ribellarsi contro il body shaming. Proprio per questo ha deciso di pubblicare su Instagram accanto a una foto che la ritrae in forma smagliante con un vestito rosso, un’altra di quando era incinta. Un post dedicato a tutte le neomamme dove ricorda come “il fatto di avere un figlio, qualunque siano le conseguenze sul corpo, è un miracolo che va vissuto”. L’attrice ha ricordato “i momenti in cui mi chiudevo nell’armadio a piangere. Odiavo vestirmi, era così difficile sembrare decente. Pensavo: Devo mangiare bene, devo buttare giù questo sederone”. E invece mangiare le piace, “perciò non guardate le star che ricompaiono in perfetta forma subito dopo aver dato alla luce un bambino. Non confrontatevi con le riviste e i tappeti rossi”.

Anne Hathaway

È nota per il film “Il diavolo veste Prada”, mentre nel 2012 si è aggiudicata l’oscar come miglior attrice non protagonista per la pellicola “I miserabili”. Ma anche lei non ha avuto giorni facili, finendo più volte al centro di critiche e attacchi per via del suo peso. Una serie di commenti offensivi che si sono susseguiti in modo quasi ossessivo con l’intento di far sentire l’attrice e il suo peso costantemente sotto processo. ‘Colpa’ dei chili di troppo che la Hathaway aveva preso in seguito alla sua gravidanza, che l’ha resa mamma nel 2016 di Jonathan, e poi perché aveva deciso di ingrassare per un nuovo ruolo in un film. Ma l’attrice newyorkese non si è lasciata intimidire dalle critiche. Anzi ha affidato a un post su Instagram, sotto una foto dove si è vede mentre si allena in palestra, una risposta molto forte nei confronti dei suoi haters: “Sto guadagnando peso per un ruolo cinematografico e sta andando bene. A tutti quelli che nei prossimi mesi vogliono farmi vergognare di essere grassa voglio dire che non sono io, siete voi”.

Vanessa Incontrada

La show girl e attrice spagnola, che vive in Italia da molti anni, è stata la protagonista un po’ di tempo fa di una campagna lanciata su Vanity Fair, in cui ha deciso di mostrarsi nuda con tutte le imperfezioni che un corpo femminile può avere senza dover provare vergogna, diventando il simbolo di body positivity a tutti gli effetti. La sua battaglia contro il body shaming parte da lontano, quando dopo la prima gravidanza Vanessa Incontrada ha subito molte critiche sul suo aspetto fisico, in particolare sulla sua “fisicità esuberante” – così l’aveva definita un famoso tabloid. Parole che hanno ferito profondamente la Incontrada, tanto che lei stessa racconta di un pianto a dirotto durante le prove di alcuni costumi sul set quando si è resa conto che le taglie erano troppo piccole. Ci è voluto tempo, ma alla fine la showgirl è riuscita a fare pace con se stessa, raccontando tutto in un monologo diventato poi virale. “Tutti mi volevano diversa ma la realtà è che la perfezione non esiste, esistono le persone, ad alcune puoi piacere e ad altri no, ma ciò che conta è accettarsi per quella che si è”.

Chrissy Teigen

Tra le più combattive contro il body shaming c’è lei, Chrissy Teigen, moglie del cantante John Legend. La modella statunitense, dopo il parto del secondogenito, ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno scatto che ritrae il suo corpo con tutte le smagliature che la seconda gravidanza le ha lasciato. Negli ultimi anni la modella ha pubblicato spesso post sulla bellezza e l’importanza di apparire naturali. Per questo in passato ha subito spesso attacchi al suo corpo. Famoso è il post che la ritrae mentre divora una vaschetta di formaggio fresco. Ma anche quello di un suo video su Twitter in cui invita le persone a non pubblicare foto di se stessi per cercare per forza l’approvazione degli altri. Video che, oltre agli apprezzamenti, aveva suscitato aspre critiche. C’è stato per esempio chi ha sottolineato la sua eccessiva magrezza e la mancanza di curve. L’ultima foto legata alla sua lotta contro il body shaming è quella che la ritrae dopo aver subito un aborto lo scorso anno, a causa del quale non potrà più avere figli. Ha voluto mostrare lo stesso i segni della gravidanza, raccontando ai followers il suo stato d’animo.

Chiara Ferragni

Non poteva mancare la regina delle influencer, che per ben due volte ha mostrato il suo pancione su Instagram, senza preoccuparsi di salvare le apparenze, spesso accompagnata dal marito Fedez che le accarezza teneramente la pancia. Lei che ha rilanciato la moda attraverso i social, attirando l’attenzione di marchi famosissimi, legati ancora a un’immagine di donna fin troppo perfetta, magra e della “giusta” taglia, come ci hanno sempre mostrato le passerelle più in voga. Anche la Ferragni ha iniziato una vera e propria battaglia contro il mito del corpo perfetto, nonostante sia stata spesso accusata da molti di essere l’emblema della perfezione: bionda, magra, occhi azzurri. Le stesse critiche comparse sotto un suo post in cui aveva mostrato il suo lato B. E allora giù con i commenti sul suo “splendido fisico senza un filo di cellulite”. Ed ecco che l’imprenditrice digitale, memore del suo impegno per normalizzare il corpo umano, ha risposto con un’altra foto, questa volta riprendendosi da un’angolatura diversa dove, come lei stessa ha scritto nella didascalia “la cellulite ce l’abbiamo tutte, dipende solo dalla posizione e dalla luce”. Lo scorso anno era toccato invece alle sue sorelle ricevere offese sul fatto di sembrare “tozze e grasse”.

Hilary Duff

Epica è stata la risposta dell’attrice americana Hilary Duff nel 2017. Alcuni tabloid avevano pubblicato molte foto della Duff al mare insieme al figlio, sottolineando con evidente insistenza le smagliature e la cellulite su gambe e sedere. Ma l’attrice proprio non ci stava e ha deciso di pubblicare anche lei lo stesso scatto che la ritrae in bikini, con un cappello di paglia e il bambino in braccia, “il regalo più bello che il suo corpo le abbia fatto”, come ha scritto nella didascalia sotto il post. La Duff si è rivolta alle ragazze più giovani, alle donne e alle madri di ogni età. “Signore, siate orgogliose di quello che avete e smettetela di perdere tempo prezioso durante le vostre giornate sperando di essere diverse, migliori, senza difetti, cellulite e smagliature. E voi ragazzi (sapete di chi parlo!) già sapete come rovinare un bel momento e vi mettete anche a fare i body shamer”.

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Instagram

  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

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  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout
Lo chiamano "body shaming". Un’espressione, coniata dagli americani e ormai tristemente nota che consiste nel discriminare o deridere una persona, facendola vergognare per il suo aspetto fisico. D’altronde la parola 'shaming' deriva da 'shame' che significa vergogna. Sono le donne, in particolare quelle dello spettacolo, a essere vittime di questa forma di bullismo che va oltre il classico e squallido commento al maschile basato su stereotipi sessuali. È una violenza molto più sottile, che va in profondità, perché prende di mira i difetti fisici come i chili di troppo, tanto per dirne una. Bersaglia l’orgoglio e anche la dignità e può avere conseguenze gravi sulla psiche di chi le subisce.

Le offese

L’era dei social poi ha triplicato gli effetti collaterali del body shaming. E così anche solo una foto che mette in evidenza un dettaglio fisico, additato come difetto, scatena una raffica di commenti negativi. Il body shaming non si limita al solo "sei brutta", ma mira a criticare quelle smagliature "che prima non c’erano e ora sì", la cellulite in bella vista su un corpo che fino a quel momento appariva perfetto, le macchie sulla pelle, i peli o quell’acne che "le è comparsa in viso e la imbruttisce". Poco importa se tutto ciò dipende da un’improvvisa tempesta ormonale, che la vittima di turno non poteva prevedere, o da una gravidanza.

La reazione delle star

Molte donne si sono ritrovate a dover combattere contro il body shaming È successo anche e soprattutto a star molto famose di essere oggetto di attacchi volti a mettere in evidenza i loro difetti. Perché in tv o in copertina o su Instagram la regola è sempre stata quella di apparire perfette, per non venir meno a certi standard imposti dal mondo dello spettacolo, e di coprire tutto ciò che poteva mettere in pericolo quella perfezione. Ed ecco che molte di loro, utilizzando la stessa arma del body shaming, e cioè i social, hanno deciso di reagire a tutto questo, accostando alla parola 'body' un’altra, e cioè 'positivity'. Dando vita così a un movimento che sta ridefinendo il concetto di normalità in relazione al corpo. E lo hanno fatto mettendo in mostra proprio il loro, al naturale e con tutti i "difetti". Con quelle smagliature dovute, tanto per restare in tema con la ricorrenza che si celebra il 9 maggio, a uno dei momenti più importanti nella vita di una donna. Quello della gravidanza, quando il corpo inizia a sformarsi per assumere una nuova forma di imperfezione, quella di mamma, la più bella.

Drew Barrymore

È una delle star simbolo per le donne in gravidanza e le mamme. Drew Barrymore è stata a lungo bersagliata per il suo aspetto fisico e il suo peso. L’attrice, madre di due bambine, ha sempre raccontato di aver vissuto un periodo terribile quando era incinta, momenti bui non certo facilitati dai continui commenti sul suo corpo. Memorabile è stata la sua risposta a un fan che le chiese se aspettava un altro figlio: "Non sono incinta, sono solo grassa" rispose la Barrymore. E da allora alle donne di tutto il mondo ha sempre detto di non vergognarsi per i chili di troppo perché "avere un figlio è un miracolo". L’attrice ha poi seguito insieme a un personal trainer un programma di dieta e allenamenti che le ha permesso di perdere dodici chili, ma non ha smesso di essere un punto di riferimento per le mamme e di ribellarsi contro il body shaming. Proprio per questo ha deciso di pubblicare su Instagram accanto a una foto che la ritrae in forma smagliante con un vestito rosso, un’altra di quando era incinta. Un post dedicato a tutte le neomamme dove ricorda come "il fatto di avere un figlio, qualunque siano le conseguenze sul corpo, è un miracolo che va vissuto". L’attrice ha ricordato "i momenti in cui mi chiudevo nell’armadio a piangere. Odiavo vestirmi, era così difficile sembrare decente. Pensavo: Devo mangiare bene, devo buttare giù questo sederone". E invece mangiare le piace, "perciò non guardate le star che ricompaiono in perfetta forma subito dopo aver dato alla luce un bambino. Non confrontatevi con le riviste e i tappeti rossi".

Anne Hathaway

È nota per il film "Il diavolo veste Prada", mentre nel 2012 si è aggiudicata l’oscar come miglior attrice non protagonista per la pellicola "I miserabili". Ma anche lei non ha avuto giorni facili, finendo più volte al centro di critiche e attacchi per via del suo peso. Una serie di commenti offensivi che si sono susseguiti in modo quasi ossessivo con l’intento di far sentire l’attrice e il suo peso costantemente sotto processo. 'Colpa' dei chili di troppo che la Hathaway aveva preso in seguito alla sua gravidanza, che l’ha resa mamma nel 2016 di Jonathan, e poi perché aveva deciso di ingrassare per un nuovo ruolo in un film. Ma l’attrice newyorkese non si è lasciata intimidire dalle critiche. Anzi ha affidato a un post su Instagram, sotto una foto dove si è vede mentre si allena in palestra, una risposta molto forte nei confronti dei suoi haters: "Sto guadagnando peso per un ruolo cinematografico e sta andando bene. A tutti quelli che nei prossimi mesi vogliono farmi vergognare di essere grassa voglio dire che non sono io, siete voi".

Vanessa Incontrada

La show girl e attrice spagnola, che vive in Italia da molti anni, è stata la protagonista un po’ di tempo fa di una campagna lanciata su Vanity Fair, in cui ha deciso di mostrarsi nuda con tutte le imperfezioni che un corpo femminile può avere senza dover provare vergogna, diventando il simbolo di body positivity a tutti gli effetti. La sua battaglia contro il body shaming parte da lontano, quando dopo la prima gravidanza Vanessa Incontrada ha subito molte critiche sul suo aspetto fisico, in particolare sulla sua "fisicità esuberante" – così l’aveva definita un famoso tabloid. Parole che hanno ferito profondamente la Incontrada, tanto che lei stessa racconta di un pianto a dirotto durante le prove di alcuni costumi sul set quando si è resa conto che le taglie erano troppo piccole. Ci è voluto tempo, ma alla fine la showgirl è riuscita a fare pace con se stessa, raccontando tutto in un monologo diventato poi virale. "Tutti mi volevano diversa ma la realtà è che la perfezione non esiste, esistono le persone, ad alcune puoi piacere e ad altri no, ma ciò che conta è accettarsi per quella che si è".

Chrissy Teigen

Tra le più combattive contro il body shaming c’è lei, Chrissy Teigen, moglie del cantante John Legend. La modella statunitense, dopo il parto del secondogenito, ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno scatto che ritrae il suo corpo con tutte le smagliature che la seconda gravidanza le ha lasciato. Negli ultimi anni la modella ha pubblicato spesso post sulla bellezza e l’importanza di apparire naturali. Per questo in passato ha subito spesso attacchi al suo corpo. Famoso è il post che la ritrae mentre divora una vaschetta di formaggio fresco. Ma anche quello di un suo video su Twitter in cui invita le persone a non pubblicare foto di se stessi per cercare per forza l’approvazione degli altri. Video che, oltre agli apprezzamenti, aveva suscitato aspre critiche. C’è stato per esempio chi ha sottolineato la sua eccessiva magrezza e la mancanza di curve. L’ultima foto legata alla sua lotta contro il body shaming è quella che la ritrae dopo aver subito un aborto lo scorso anno, a causa del quale non potrà più avere figli. Ha voluto mostrare lo stesso i segni della gravidanza, raccontando ai followers il suo stato d’animo.

Chiara Ferragni

Non poteva mancare la regina delle influencer, che per ben due volte ha mostrato il suo pancione su Instagram, senza preoccuparsi di salvare le apparenze, spesso accompagnata dal marito Fedez che le accarezza teneramente la pancia. Lei che ha rilanciato la moda attraverso i social, attirando l’attenzione di marchi famosissimi, legati ancora a un’immagine di donna fin troppo perfetta, magra e della "giusta" taglia, come ci hanno sempre mostrato le passerelle più in voga. Anche la Ferragni ha iniziato una vera e propria battaglia contro il mito del corpo perfetto, nonostante sia stata spesso accusata da molti di essere l’emblema della perfezione: bionda, magra, occhi azzurri. Le stesse critiche comparse sotto un suo post in cui aveva mostrato il suo lato B. E allora giù con i commenti sul suo "splendido fisico senza un filo di cellulite". Ed ecco che l’imprenditrice digitale, memore del suo impegno per normalizzare il corpo umano, ha risposto con un’altra foto, questa volta riprendendosi da un’angolatura diversa dove, come lei stessa ha scritto nella didascalia "la cellulite ce l’abbiamo tutte, dipende solo dalla posizione e dalla luce". Lo scorso anno era toccato invece alle sue sorelle ricevere offese sul fatto di sembrare "tozze e grasse".

Hilary Duff

Epica è stata la risposta dell’attrice americana Hilary Duff nel 2017. Alcuni tabloid avevano pubblicato molte foto della Duff al mare insieme al figlio, sottolineando con evidente insistenza le smagliature e la cellulite su gambe e sedere. Ma l’attrice proprio non ci stava e ha deciso di pubblicare anche lei lo stesso scatto che la ritrae in bikini, con un cappello di paglia e il bambino in braccia, "il regalo più bello che il suo corpo le abbia fatto", come ha scritto nella didascalia sotto il post. La Duff si è rivolta alle ragazze più giovani, alle donne e alle madri di ogni età. "Signore, siate orgogliose di quello che avete e smettetela di perdere tempo prezioso durante le vostre giornate sperando di essere diverse, migliori, senza difetti, cellulite e smagliature. E voi ragazzi (sapete di chi parlo!) già sapete come rovinare un bel momento e vi mettete anche a fare i body shamer".
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