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Tiromancino: "L’artista ha il dovere di andare avanti, regalare un po' di positività alla gente"

di GIOVANNI BALLERINI -
14 marzo 2022
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Sull’onda del successo dell’ultimo album Ho cambiato tante case, pubblicato da Virgin Records/Universal Music Italia, i Tiromancino saranno in concerto giovedì 17 marzo al Teatro Verdi di Firenze, nell’ambito dell’Ho cambiato tante case tour 2022. Per l'occasione Federico Zampaglione, alla voce e alla chitarra, sarà supportato da Antonio Marcucci alla chitarra, Francesco 'Ciccio' Stoia al basso, Marco Pisanelli alla batteria e percussioni e Mauro Rosati alle tastiere, per presentare uno show dedicato a 30 anni di canzoni, dagli ultimi cavalli di battaglia a quelli del disco d’esordio, del 1992. Zampaglione è felice di tornare a fare concerti? I Tiromancino saranno in concerto giovedì 17 marzo al Teatro Verdi di Firenze, nell’ambito dell’Ho cambiato tante case tour 2022 in cui Federico Zampaglione è voce e alla chitarra "La categoria dei musicisti è stata particolarmente penalizzata dalla pandemia. Mentre altri settori, magari con delle limitazioni, hanno lavoricchiato, per gli artisti è stata davvero dura. Anche per questo sono molto contento di tornare a incontrare il pubblico in tour". Anche se ora viviamo tempi di guerra? "Rispetto a questo provo un’infinita tristezza, un senso di incredulità e, allo stesso tempo un senso di impotenza: quello che posso fare è regalare alla gente, attraverso la musica, un po’ di positività, portare il sorriso, una nota di speranza. E infatti quando andiamo nelle città si vede che il pubblico cerca, insieme a noi, di dimenticare quello che succede. Sono tempi duri, di guerra, ma l’artista ha il dovere di andare avanti e dare speranza alla gente". Non si lascia scoraggiare quindi? "Io durante il lockdown sono andato a girare il mio nuovo film, che poi ho fatto uscire alla riapertura delle sale. Per carattere sono combattivo, non sono una persona che si sdraia sui social network o ama fare i sermoni. Se uno scende in campo cerca di farsi valere come meglio può. Anche in questo periodo sono in giro pochi artisti. La nostra è una delle poche tournée che parte in questo inizio marzo. E, con grande fatica, ce la mettiamo tutta per comunicare serenità al pubblico con uno spettacolo che piace perché è completo: ci sono racconti, degli aneddoti che si agganciano al tema centrale: Abbiamo tante case che celebra i nostri trent’anni di attività. Era il 1992 quando è uscito il primo album dei Tiromancino e abbiamo fatto il nostro primo tour nazionale". Di cose da raccontare ce ne sono tantissime … "Per questo ho scritto questo spettacolo, che ha come elemento centrale le canzoni, sia quelle del nuovo album, che i successi del nostro repertorio, ma c’è spazio anche per raccontare tanti episodi. Con il pubblico si crea un po’ di intimità, come in una serata tra amici, in cui la gente viene a conoscenza di una serie di retroscena legati ai miei esordi. Dalla prima chitarra elettrica regalatami da mio padre ai miei maestri che mi hanno ispirato e insegnato tanto, con omaggi a Dalla e a Califano. Narro come sono arrivato a scrivere certe canzoni, quali sono state le molle del mio comporre brani d’amore di un certo tipo per poi di suonarli coi Tiromancino in chiave rock, country o blues. E’ un flusso di pensieri che scorre in maniera semplice, ma efficace".
I Tiromancino agli inizi della loro carriera

I Tiromancino agli inizi della loro carriera

Grazie anche a canzoni che sembrano piccoli film? "Cerco sempre di raccontare una storia, di fare modo che il testo dei miei brani ti faccia entrare in una situazione che te la descrive. Facendo interagire gli umori, gli odori, le luci della scena. Anche quando registro, la macchina da presa è sempre dentro di me e mi capita di decidere i suoni di un brano legandoli a idee visuali. Per esempio l’arrangiamento di 'Cerotti' è nato così, pensando a una città di notte vista dall’alto, con tutta la sua malinconia e il suo fascino, il suo mistero".
I Tiromancino saranno in concerto giovedì 17 marzo al Teatro Verdi di Firenze, nell’ambito dell’Ho cambiato tante case tour 2022 in cui Federico Zampaglione è voce e alla chitarra

I Tiromancino saranno in concerto giovedì 17 marzo al Teatro Verdi di Firenze, nell’ambito dell’Ho cambiato tante case tour 2022 in cui Federico Zampaglione è voce e alla chitarra

Che ne pensa dei nuovi musicisti alla ribalta? "Oggi conta troppo il look. Quando parlo con i ragazzi, li metto in guardia, gli dico di star lontani da questa monnezza e di studiare, sperimentare, altrimenti durano un anno. Li trattano come personaggi e li rovinano, perciò dico loro di farsi vedere poco in giro e di parlare sempre attraverso le proprie canzoni. Che se sono originali restano nel tempo e nel cuore della gente, mentre i personaggi passano subito di moda. C’è da stare attenti di non cascare nel grande equivoco che confonde tanti creativi, tanti giovani musicisti con gli influencer". Ci racconti qualcosa di più del suo quarto film … "Si chiama 'Morrison', che è il nome di un locale; ci recitano Lorenzo Zurzolo, Giovanni Calcagno, Carlotta Antonelli, Giulia Giglia Marra e altri bravi attori. E’ tratto da un mio romanzo e parla di musica e di confronto generazionale tra due musicisti, uno più navigato e un musicista alle prime armi. Sono contento che ora sia disponibile su Prime tv e su Sky".
I Tiromancino saranno in concerto giovedì 17 marzo al Teatro Verdi di Firenze, nell’ambito dell’Ho cambiato tante case tour 2022 in cui Federico Zampaglione è voce e alla chitarra

I Tiromancino saranno in concerto giovedì 17 marzo al Teatro Verdi di Firenze, nell’ambito dell’Ho cambiato tante case tour 2022 in cui Federico Zampaglione è voce e alla chitarra

Ha lasciato per una volta da parte l’horror? "Mi considero un regista horror che canta canzoni romantiche. Per una volta ho fatto altro. Il film, che ho girato in piena pandemia, è infatti tratto dal romanzo 'Dove tutto è a metà', che ho scritto con Giacomo Gensini. Il risultato è un grido contro il buio che parte dal mondo della musica".
Federico Zampaglione nei panni di regista

Federico Zampaglione nei panni di regista

In tutto quanti film ha fatto?  "Quattro, ma ce n’è un altro in lavorazione in cui torno al genere horror. Poi ho diretto una trentina di videoclip, diversi cortometraggi e ho realizzato tante sceneggiature, Il cinema prenderà nel mio lavoro uno spazio sempre maggiore negli anni a venire. Del resto quella dei film horror è una passione che mi porto dietro da quando ero un ragazzino. Sono cresciuto guardando le pellicole di Dario Argento di Lucio Fulci, di Sergio Martina, di Deodato, di Martelli, di Mario e Lamberto Bava. La musica è venuta dopo ed è diventata il mio mestiere principale, ma da ragazzo amavo l’horror". Nella sua vita c’è qualcosa che non è riuscito a fare, per cui prova ancora oggi un senso di incompiutezza? "Ho avuto sempre momenti altalenanti. Ma, non ho mai avuto paura dei bassi, mi è sempre piaciuto alternarli agli alti. Credo che l’insuccesso a tratti sia il presupposto della sperimentazione. Se hai sempre successo devi stare nella confort zone e fare solo quello che hai capito che funziona, non ti puoi permettere di cambiare strada. Ho sempre trovato l’insuccesso stimolante e divertente e quindi non ne ho mai avuto paura. Questo mi ha portato a giocare di anticipo: mi sono concentrato ancora di più, ho sperimentato nuove cose e sono nate le canzoni più belle o mi sono buttato con convinzione nell’horror e ho ripreso a fare il regista, felice di aver cambiato contesto per un periodo. E i risultati si sono visti2.

Le date complete del tour

17.03.22 – FIRENZE – Teatro Verdi 18.03.22 – MILANO – Teatro Lirico Giorgio Gaber 19.03.22 – PADOVA – Gran Teatro Geox 25.03.22 – BERGAMO – Teatro Creberg 26.03.22 – VARESE – Teatro di Varese 31.03.22 – NAPOLI – Teatro Augusteo 01.04.22 – BRINDISI – Nuovo Teatro Verdi 02.04.22 – COSENZA – Teatro Rendano 10.04.22 – GENOVA – Politeama Genovese 11.04.22 – LA SPEZIA – Teatro Civico 12.04.22 – SAINT VINCENT (AO) – Palais 14.04.22 – PARMA – Teatro Regio