Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Spettacolo » Nata per te, la storia di Luca Trapanese e sua figlia Alba diventa un film

Nata per te, la storia di Luca Trapanese e sua figlia Alba diventa un film

Il padre single: "La pellicola dà la possibilità di parlare di paternità, adozione e disabilità, tema che ha bisogno di essere sdoganato"

Barbara Berti
15 Ottobre 2022
Luca Trapanese e la figlia Alba: la loro storia diventa un film (Instagram)

Luca Trapanese e la figlia Alba: la loro storia diventa un film (Instagram)

Share on FacebookShare on Twitter

La storia di Luca Trapanese e della figlia Alba diventa un film. A Napoli sono in corso le riprese di “Nata per te”, pellicola diretta da Fabio Mollo, coprodotta da Cattleya e Bartlebyfilm, e tratta dal libro omonimo scritto dallo stesso Trapanese e lo scrittore Luca Mercadante (edito da Giulio Einaudi Editore).

Nato a Napoli il 14 gennaio 1977, Trapanese è un padre single di una bambina Down che ha adottato nel 2018. È cattolico, cresciuto spiritualmente a Lourdes e si è formato nella parrocchia nella SS. Trinità guidata da Don Gennaro Matino. Ha fondato, con lo scrittore Eduardo Savarese, la associazione “A ruota libera onlus” e insieme realizzano una serie di progetti legati alla disabilità. Di recente attualità, la lettera aperta di Trapanese a Giorgia Meloni, nella quale invitava la leader di Fratelli d’Italia a toccare con mano la complessa vita di un genitore single.

Luca Trapanese con la figlia Alba (Instagram)
Luca Trapanese con la figlia Alba (Instagram)

La pellicola ripercorre la storia di padre e figlia: un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. Il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di Down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta per ottenere l’affidamento di Alba. Quante famiglie “tradizionali” devono dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione? Può una bambina rifiutata dal mondo diventare il premio di una vita? Dal racconto della vicenda di Alba, tra difficoltà pratiche, momenti di sconforto e molta gioia, affiorano inattese le ragioni di una scelta importante e fortissima. “Sono emozionato e orgoglioso che venga realizzato un film sull’inizio della mia vita con Alba, mia figlia. E ritengo anche molto importante che, grazie al cinema, temi a me molto cari arrivino al grande pubblico” commenta Trapanese sicuro che grazie all’interpretazione di Pierluigi Gigante – che per finzione si cala nei panni di Trapanese – ci sarà la “possibilità di parlare di paternità, adozione e disabilità”. Su questo argomento, aggiunge: “un tema che viene poco discusso e affrontato, e ha bisogno di essere sdoganato. Noi dobbiamo rieducare le persone alla disabilità e al fatto che avere un figlio disabile non è una sventura, ma un’opportunità, che però deve essere presa in carico da tutta la comunità”.

L'attore Pierluigi Gigante è Luca Trapanese nel film "Nata per te"
L’attore Pierluigi Gigante è Luca Trapanese nel film “Nata per te”

Su paternità, adozione e disabilità riflette anche Riccardo Tozzi, fondatore e presidente Cattleya. “Ci ha colpito l’idea di fondo del libro di Luca, che non è l’accettazione della disabilità, ma la convinzione che non esista, se non come diversità. Un’idea radicale e convincente. Siamo sicuri che questo film saprà toccare il cuore di un pubblico molto ampio e, contemporaneamente, aprire una riflessione su questioni importanti per la nostra società” dice Tozzi.

Una scena del film "Nata per te"
Una scena del film “Nata per te”

Protagoniste della pellicola anche Teresa Saponangelo e Barbora Bobulova, mentre nel cast figurano Alessandro Piavani con Antonia Truppo e con la partecipazione straordinaria di Iaia Forte. “Poter raccontare la storia di Luca e Alba è per me un grande privilegio, una profonda gioia e una bellissima responsabilità. Ed è per questo che mi sento pieno di entusiasmo” commenta il regista Fabio Mollo, autore della sceneggiatura insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti. Trapanese, che è assessore al Welfare del Comune di Napoli, di recente ha avviato una casa famiglia per ragazzi disabili senza genitori, “Il Borgo Sociale” ed una casa famiglia per bambini con gravi malformazioni, unica in tutto il Sud Italia, “La Casa di Matteo”. E proprio al Borgo Sociale saranno devoluti i proventi del film, come annunciato via social da Trapanese. “Io e Alba abbiamo deciso di devolvere i nostri diritti al Borgo Sociale dove vivono ragazzi disabili adulti senza genitori o con genitori anziani” scrive Trapanese su Instagram.

Potrebbe interessarti anche

Un'immagine d'archivio di una giovane donna vittima di violenza (Ansa)
Sport

Calcio & sesso: nei guai il figlio di Lucarelli e un compagno di squadra. Dani Alves accusato di molestie

20 Gennaio 2023
Diletta Giaquinto, autrice del libro "Lasciati travolgere dal meglio"
Lifestyle

La crisi sociale (e le sue vie d’uscita) secondo la millennial Diletta Giaquinto

22 Gennaio 2023
Fabrizia Pons
Sport

Chi è Fabrizia Pons, la prima donna del rally che a 67 anni non ha ancora voglia di fermarsi

23 Gennaio 2023

Instagram

  • Avete mai pensato a come fare quando siete in una foresta, in montagna o in una spiaggia solitaria, lontane da tutti, completamente immerse nella natura, ma avete il ciclo? 

🟪 A questa eventualità ha risposto una ragazza scozzese, che ha sviluppato un kit mestruale portatile da usare all’aperto quando non esistono i servizi igienici o non c’è accesso alle toilette. Erin Reid, 25 anni, ha concepito l’idea quando ha affrontato il cammino di 96 miglia (154 km) della West Highland Way da Milngavie, vicino a Glasgow, a Fort William. Ispirata dalle sue esperienze racconta: 

🗣“Ho avuto le mestruazioni per tutto il tempo ed è stata una vera seccatura Il mio obiettivo è quello di risolvere il problema e dare alle persone la possibilità di uscire all’aria aperta quando hanno le mestruazioni”. Secondo Erin, le donne che si trovano in luoghi isolati potrebbero correre il rischio di infezioni del tratto urinario, shock tossico o infertilità a causa della scarsa igiene, quando non c’è accesso a bagni, impianti per lavarsi le mani o luoghi per smaltire i prodotti sanitari usati.

La ragazza ha dichiarato che il suo kit è pensato per chi pratica l’escursionismo, il kayak e per il personale militare, ma ha spiegato che, grazie anche al design a forma di fiaschetta, potrebbe interessare persino il pubblico femminile dei festival all’aperto, preoccupati di utilizzare i bagni chimici. Il kit contiene: una coppetta mestruale riutilizzabile, salviette antibatteriche, che consentono di pulire la coppetta in viaggio e un semplice erogatore che può essere utilizzato anche senza avere le mani pulite, quindi in situazioni in cui non è possibile accedere a servizi igienici o all’acqua corrente. 

L’ex studentessa della Napier University, laureata in Design del Prodotto, spera ora di lanciare il prodotto nel 2024: appassionata escursionista e ciclista è ora alla ricerca di finanziamenti per portare sul mercato il suo kit per l’igiene mestruale LU Innovations. Che è stato sviluppato con il sostegno di Converge, società di supporto per le università e gli istituti di ricerca che lavorano su nuovi prototipi.

#lucenews #mestruazioni #kitmestruale #ciclomestruale #designdelprodotto
  • “Ho fatto un film artigianale, maldestramente ispirato a una lettera di Elsa Morante, e dedicato a tutte le ‘cattive ragazze’, che cattive non sono, e che lottano in tutto il mondo: dall’Iran all’Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria”.

Il corto “Le Pupille” di Alice Rohrwcher ha ricevuto ieri, 24 gennaio, una nomination agli Oscar per il miglior Live Action Short. La cerimonia finale si terrà a Los Angeles il 12 marzo.

La reazione e la gioia delle piccole protagoniste, della troupe e della regista✨

#lucenews #lucelanazione #lepupille #oscar2023
  • C’è anche un film italiano in corsa per gli Oscar. 

È il cortometraggio "Le pupille" diretto da Alice Rohrwacher, regista quarantunenne nata in Toscana, cresciuta nella campagna umbra, regista "artigianale", autodidatta, i cui film hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Le pupille è prodotto dal regista premio Oscar Alfonso Cuarón, ed è entrato nella cinquina delle pellicole in corsa per l’Oscar del Miglior cortometraggio.

"Dedico questa nomination alle “bambine cattive“, che cattive non sono affatto, e che sono in lotta ovunque nel mondo: in Iran, in Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria. Mi auguro che, come nel mio cortometraggio, possano rompere la torta e condividerla fra loro". 

Si parla, infatti, nel film, di una torta. E di costrizioni, divieti, imposizioni, rigide regole da sovvertire. Il film prende spunto, dice la regista, da una lettera che nel dicembre 1971 la scrittrice Elsa Morante inviò all’amico giornalista e critico cinematografico Goffredo Fofi.

Nella lettera, la Morante racconta una storia avvenuta in un collegio di preti, negli anni del fascismo. Una decina di ragazzi si preparano al pranzo di Natale, scoprendo che a chiudere il pasto c’è un’enorme zuppa inglese. Ma il priore li invita a "fare un fioretto" a Gesù Bambino, rinunciando alla loro fetta di dolce. Qualcuno si ribellerà: un "bimbo cattivo". La lettera è pubblicata, col titolo di Pranzo di Natale, per le edizioni milanesi Henry Beyle, nel 2014.

Invitata da Cuarón a prendere parte a un progetto di corti per Disney+, Alice Rohrwacher ha scelto questa storia. Ma con un radicale cambiamento: ha trasformato i ragazzi in ragazzine, in "pupille", piccole orfane ospitate dalle suore. L’intransigente priora è interpretata dalla sorella della regista, Alba Rohrwacher. A portare la torta in convento è una eccentrica nobildonna che chiede – in cambio del dono – di pregare per l’uomo che la ha tradita e abbandonata.

È la prima volta, invece, che la regista riceve una nomination agli Oscar, e lo fa con una fiaba anarchica, un Canto di Natale "in rosa", rivoluzionario e al femminile.

L
  • Messaggi osceni, allusioni, avances in ufficio e ricatti sessuali. La forma più classica del sopruso in azienda, unita ai nuovi strumenti tecnologici nelle mani dei molestatori. Il movimento Me Too, nel 2017, squarciò il velo di silenzio sulle molestie sessuali subite dalle donne nel mondo del cinema e poi negli altri luoghi di lavoro. Cinque anni dopo, con in mezzo la pandemia che ha terremotato il mondo del lavoro, le donne continuano a subire abusi, che nella maggior parte dei casi restano nell’ombra.

«Sono pochissime le donne che denunciano – spiega Roberta Vaia, della segreteria milanese della Cisl – e nei casi più gravi preferiscono lasciare il lavoro. Il molestatore andrebbe allontanato dalla vittima ma nei contratti collettivi dei vari settori non è ancora prevista una sanzione disciplinare per chi si rende responsabile di molestie o di mobbing».

Un quadro sconfortante che emerge anche da una rilevazione realizzata dalla Cisl Lombardia, nel corso del 2022, su lavoratrici di diversi settori, attraverso un sondaggio distribuito in fabbriche, negozi e uffici della regione. Sono seimila le donne che hanno partecipato all’indagine, e il 44% ha dichiarato di aver subìto molestie o di «esserne stata testimone» nel corso della sua vita lavorativa.

A livello nazionale, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1.404.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Quando una donna subisce un ricatto sessuale, nell’80,9% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine: appena lo 0,7% delle vittime.

✍🏻di Andrea Gianni

#lucenews #istat #donne #molestie #lavoro #diritti
La storia di Luca Trapanese e della figlia Alba diventa un film. A Napoli sono in corso le riprese di “Nata per te”, pellicola diretta da Fabio Mollo, coprodotta da Cattleya e Bartlebyfilm, e tratta dal libro omonimo scritto dallo stesso Trapanese e lo scrittore Luca Mercadante (edito da Giulio Einaudi Editore). Nato a Napoli il 14 gennaio 1977, Trapanese è un padre single di una bambina Down che ha adottato nel 2018. È cattolico, cresciuto spiritualmente a Lourdes e si è formato nella parrocchia nella SS. Trinità guidata da Don Gennaro Matino. Ha fondato, con lo scrittore Eduardo Savarese, la associazione “A ruota libera onlus” e insieme realizzano una serie di progetti legati alla disabilità. Di recente attualità, la lettera aperta di Trapanese a Giorgia Meloni, nella quale invitava la leader di Fratelli d’Italia a toccare con mano la complessa vita di un genitore single.
Luca Trapanese con la figlia Alba (Instagram)
Luca Trapanese con la figlia Alba (Instagram)
La pellicola ripercorre la storia di padre e figlia: un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme. Il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di Down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta per ottenere l’affidamento di Alba. Quante famiglie “tradizionali” devono dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione? Può una bambina rifiutata dal mondo diventare il premio di una vita? Dal racconto della vicenda di Alba, tra difficoltà pratiche, momenti di sconforto e molta gioia, affiorano inattese le ragioni di una scelta importante e fortissima. “Sono emozionato e orgoglioso che venga realizzato un film sull’inizio della mia vita con Alba, mia figlia. E ritengo anche molto importante che, grazie al cinema, temi a me molto cari arrivino al grande pubblico” commenta Trapanese sicuro che grazie all’interpretazione di Pierluigi Gigante – che per finzione si cala nei panni di Trapanese – ci sarà la “possibilità di parlare di paternità, adozione e disabilità”. Su questo argomento, aggiunge: “un tema che viene poco discusso e affrontato, e ha bisogno di essere sdoganato. Noi dobbiamo rieducare le persone alla disabilità e al fatto che avere un figlio disabile non è una sventura, ma un’opportunità, che però deve essere presa in carico da tutta la comunità".
L'attore Pierluigi Gigante è Luca Trapanese nel film "Nata per te"
L'attore Pierluigi Gigante è Luca Trapanese nel film "Nata per te"
Su paternità, adozione e disabilità riflette anche Riccardo Tozzi, fondatore e presidente Cattleya. “Ci ha colpito l’idea di fondo del libro di Luca, che non è l’accettazione della disabilità, ma la convinzione che non esista, se non come diversità. Un’idea radicale e convincente. Siamo sicuri che questo film saprà toccare il cuore di un pubblico molto ampio e, contemporaneamente, aprire una riflessione su questioni importanti per la nostra società” dice Tozzi.
Una scena del film "Nata per te"
Una scena del film "Nata per te"
Protagoniste della pellicola anche Teresa Saponangelo e Barbora Bobulova, mentre nel cast figurano Alessandro Piavani con Antonia Truppo e con la partecipazione straordinaria di Iaia Forte. “Poter raccontare la storia di Luca e Alba è per me un grande privilegio, una profonda gioia e una bellissima responsabilità. Ed è per questo che mi sento pieno di entusiasmo” commenta il regista Fabio Mollo, autore della sceneggiatura insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti. Trapanese, che è assessore al Welfare del Comune di Napoli, di recente ha avviato una casa famiglia per ragazzi disabili senza genitori, “Il Borgo Sociale” ed una casa famiglia per bambini con gravi malformazioni, unica in tutto il Sud Italia, “La Casa di Matteo”. E proprio al Borgo Sociale saranno devoluti i proventi del film, come annunciato via social da Trapanese. "Io e Alba abbiamo deciso di devolvere i nostri diritti al Borgo Sociale dove vivono ragazzi disabili adulti senza genitori o con genitori anziani" scrive Trapanese su Instagram.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto