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Home » Spettacolo » Un grido sempre attuale: esce Donna Circo, primo disco femminista italiano, concepito ma subito fermato nel 1974

Un grido sempre attuale: esce Donna Circo, primo disco femminista italiano, concepito ma subito fermato nel 1974

Dal 4 giugno, in cd e digitale esce il concept disc all'epoca preparato da Paola Pallottino e Gianfranca Montedoro, che l'editore non pubblicò mai. Oggi la Tempesta Dischi lo rilancia con la voce di dodici cantanti. La vocalist di allora lasciò le scene per delusione, ma oggi esulta: "Grazie per riportare alla luce quell'esserino"

Michele Manzotti
3 Giugno 2021
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Nel 1974 temi come femminicidio, aborto e diseguaglianza di genere erano già presenti nel dibattito sociale. A quasi mezzo secolo di distanza gli argomenti sono rimasti, spesso drammaticamente. di attualità stretta. A legare i due periodi storici è un disco che fu inciso a suo tempo, ma che non era mai uscito. Si chiama Donna Circo ed è considerato come il primo disco femminista realizzato in Italia. Un concept album, così come era abitudine nei Settanta, realizzato da due donne, l’autrice dei testi Paola Pallottino e la musicista e cantante Gianfranca Montedoro (all’anagrafe Giulia Zannini Montedoro).

Oggi è reperibile non solo l’incisione perduta (sulle piattaforme digitali) ma dal 4 giugno, in cd e digitale per la Tempesta Dischi / Edizioni Red Stone, anche la sua riproposta discografica in cui dodici artiste hanno deciso di reincidere e reinterpretare le dodici canzoni del disco del 1974. Le protagoniste sono Angela Baraldi, Vittoria Burattini dei Massimo Volume, NicoNote (Nicoletta Magalotti), Valeria Sturba. Enza Amato, Alice Albertazzi, Eva Geatti, Francesca Bono, Marcella Riccardi, Meike Clarelli, Suz (Susanna La Polla De Giovanni), Una (Marzia Stano). Arrangiata e prodotta da Ezra Capogna (già attivo nei progetti musicali Casino Royale e Phoet), la versione rivista ed attualizzata del disco vede la partecipazione di una band composta da Chiara Antonozzi (basso), Irene Elena (chitarra) e la stessa Vittoria Burattini (batteria, oltre che voce di “Trenta Coltelli”).

 

Pallottino, “mamma” di 4 marzo 1943

Tornando alle protagoniste del progetto del 1974, Gianfranca Montedoro era tra le cantanti più apprezzate della scena jazz e rock sperimentale. Dopo i successi con Lucio Dalla, per il quale scrisse testi di brani come 4 marzo 1943 e Il gigante e la bambina, Paola Pallottino decise di dedicare le sue poesie sulla Donna Circo proprio a Montedoro che le trasformò in canzoni componendo direttamente con la voce e accompagnandosi con chitarra o piano. Per incidere il disco la produzione mise a disposizione il gruppo dei Murple, con cui Montedoro sviluppò gli arrangiamenti. Ma la casa discografica tedesca Basf decise di ritirarsi dall’Italia e tutto si fermò per i dodici artisti sotto contratto. Delusa dalla vicenda, la cantante si ritirò dalle scene. Poi, grazie a una raccolta fondi partita nel 2019, l’incisione è finalmente disponibile nelle due versioni.

 

“Quei testi sono ancora attuali, purtroppo”

“Ho particolarmente sofferto quando il disco Donna Circo, concepito e realizzato con tanto amore, è stato strozzato sul nascere, al punto che per un lungo periodo avevo abbandonato perfino il canto – dichiara Gianfranca Montedoro – È con grande gioia quindi che ho seguito il gruppo delle “magnifiche 12” che hanno riportato in vita quell’esserino, rivestendolo di suoni e interpretazioni attuali. Spero proprio che questa sia la volta buona”. «Dopo la delusione della cancellazione di “Donna Circo”, i cui testi, anno dopo anno, risultano purtroppo ancora tragicamente attuali, nel tentativo di una sua possibile rinascita, avevo proposto a Suz di ricantarla – afferma Paola Pallottino – e devo a lei la felice intuizione di coinvolgere una serie di musiciste e di dodici cantanti a reinterpretare i singoli brani che finalmente potranno vedere la luce».

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Nel 1974 temi come femminicidio, aborto e diseguaglianza di genere erano già presenti nel dibattito sociale. A quasi mezzo secolo di distanza gli argomenti sono rimasti, spesso drammaticamente. di attualità stretta. A legare i due periodi storici è un disco che fu inciso a suo tempo, ma che non era mai uscito. Si chiama Donna Circo ed è considerato come il primo disco femminista realizzato in Italia. Un concept album, così come era abitudine nei Settanta, realizzato da due donne, l’autrice dei testi Paola Pallottino e la musicista e cantante Gianfranca Montedoro (all’anagrafe Giulia Zannini Montedoro). Oggi è reperibile non solo l’incisione perduta (sulle piattaforme digitali) ma dal 4 giugno, in cd e digitale per la Tempesta Dischi / Edizioni Red Stone, anche la sua riproposta discografica in cui dodici artiste hanno deciso di reincidere e reinterpretare le dodici canzoni del disco del 1974. Le protagoniste sono Angela Baraldi, Vittoria Burattini dei Massimo Volume, NicoNote (Nicoletta Magalotti), Valeria Sturba. Enza Amato, Alice Albertazzi, Eva Geatti, Francesca Bono, Marcella Riccardi, Meike Clarelli, Suz (Susanna La Polla De Giovanni), Una (Marzia Stano). Arrangiata e prodotta da Ezra Capogna (già attivo nei progetti musicali Casino Royale e Phoet), la versione rivista ed attualizzata del disco vede la partecipazione di una band composta da Chiara Antonozzi (basso), Irene Elena (chitarra) e la stessa Vittoria Burattini (batteria, oltre che voce di “Trenta Coltelli”).  

Pallottino, "mamma" di 4 marzo 1943

Tornando alle protagoniste del progetto del 1974, Gianfranca Montedoro era tra le cantanti più apprezzate della scena jazz e rock sperimentale. Dopo i successi con Lucio Dalla, per il quale scrisse testi di brani come 4 marzo 1943 e Il gigante e la bambina, Paola Pallottino decise di dedicare le sue poesie sulla Donna Circo proprio a Montedoro che le trasformò in canzoni componendo direttamente con la voce e accompagnandosi con chitarra o piano. Per incidere il disco la produzione mise a disposizione il gruppo dei Murple, con cui Montedoro sviluppò gli arrangiamenti. Ma la casa discografica tedesca Basf decise di ritirarsi dall’Italia e tutto si fermò per i dodici artisti sotto contratto. Delusa dalla vicenda, la cantante si ritirò dalle scene. Poi, grazie a una raccolta fondi partita nel 2019, l’incisione è finalmente disponibile nelle due versioni.  

"Quei testi sono ancora attuali, purtroppo"

"Ho particolarmente sofferto quando il disco Donna Circo, concepito e realizzato con tanto amore, è stato strozzato sul nascere, al punto che per un lungo periodo avevo abbandonato perfino il canto – dichiara Gianfranca Montedoro – È con grande gioia quindi che ho seguito il gruppo delle “magnifiche 12” che hanno riportato in vita quell’esserino, rivestendolo di suoni e interpretazioni attuali. Spero proprio che questa sia la volta buona". «Dopo la delusione della cancellazione di “Donna Circo”, i cui testi, anno dopo anno, risultano purtroppo ancora tragicamente attuali, nel tentativo di una sua possibile rinascita, avevo proposto a Suz di ricantarla – afferma Paola Pallottino – e devo a lei la felice intuizione di coinvolgere una serie di musiciste e di dodici cantanti a reinterpretare i singoli brani che finalmente potranno vedere la luce».
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