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Home » Spettacolo » Whoopi Goldberg, nuovi commenti su ebrei e Olocausto: “Profondamente offensivi e ignoranti”

Whoopi Goldberg, nuovi commenti su ebrei e Olocausto: “Profondamente offensivi e ignoranti”

Scoppia nuovamente la polemica per le osservazioni dell'attrice, dopo le critiche ricevute a inizio anno, quando aveva dichiarato che l'olocausto "non ha a che fare con la razza"

Marianna Grazi
29 Dicembre 2022
Whoopi Goldberg

Whoopi Goldberg

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Piovono le critiche e Whoopi Goldberg torna a chiedere nuovamente scusa per i suoi commenti sugli ebrei e sulla razza, dopo che le sue osservazioni nel fine settimana hanno riacceso una polemica risalente a fine gennaio 2022, quando durante una puntata di “The View”, in onda su Abc News, le co-conduttrici discutevano sul divieto del consiglio scolastico del Tennessee di leggere “Maus”, la graphic novel che racconta le vicende del padre del fumettista Art Spiegelman, sopravvissuto all’Olocausto. In quell’occasione la famosa attrice afroamericana aveva affermato che l’Olocausto “non riguarda la razza ma la crudeltà dell’uomo verso l’uomo” e che i protagonisti di questo erano “due gruppi di persone bianche”. La bufera scoppiata dopo queste parole era stata tale che aveva provocato la sua sospensione dal programma.

I nuovi commenti sugli ebrei

Nuovi commenti sugli ebrei e nuove polemiche su Whoopi Goldberg

In un’intervista al Sunday Times, Goldberg ha dichiarato che gli ebrei stessi sono divisi sul fatto di essere “una razza o una religione“. Inoltre ha ribadito che l’Olocausto “non era originariamente” una questione di razza. “Il mio migliore amico ha detto: ‘Non per niente nel censimento non c’è una casella per la razza ebraica’. Quindi questo mi porta a credere che probabilmente non si tratti di una razza“, sostiene la star. Quando l’intervistatore del Times le ha ricordato che “i nazisti vedevano gli ebrei come una razza”, le ha ribadito: “Sì, ma questo è l’assassino, no? L’oppressore ti dice cosa sei. Perché gli credete? Sono nazisti. Perché credere a quello che dicono? All’inizio non si trattava di razza. Ricordate chi stavano uccidendo prima. Non uccidevano per motivi razziali, ma per motivi fisici. Uccidevano persone che consideravano mentalmente difettose. E poi hanno preso questa decisione”.

Il tentativo di scuse su Variety

In una nota su Variety, la 67enne, volto storico del film “Sister Act”, è tornata sulla vicenda. “Recentemente, mentre ero a Londra per motivi di lavoro, mi è stato chiesto di commentare le mie dichiarazioni fatte all’inizio dell’anno”, ha detto l’attrice in una nota rilasciata al sito d’informazione. “Ho cercato di spiegare al giornalista cosa avevo detto e perché, e ho cercato di ricostruire quel momento. Non è mai stata mia intenzione far credere che stessi ripetendo commenti offensivi, soprattutto dopo aver parlato e ascoltato il parere di personalità autorevoli, come rabbini, ma anche amici vecchi e nuovi. Sto ancora imparando molto e, credetemi, ho ascoltato tutto quello che mi hanno detto – ha aggiunto -. Credo che l’Olocausto abbia avuto a che fare con la razza e sono ancora dispiaciuta, ora come allora, di aver turbato, ferito e irritato delle persone. Mi scuso ancora una volta, soprattutto con tutti coloro che hanno pensato che si trattasse di un nuovo intervento sull’argomento. Vi assicuro che non è così. In questo periodo di crescente antisemitismo, voglio essere molto chiara quando dico che sono sempre stata al fianco del popolo ebraico e sempre lo sarò. Il mio sostegno a loro non è mai venuto meno e mai lo farà”.

La graphic novel “Maus” racconta le vicende del padre dell’autore Art Spiegelman

La replica: “Commenti ignoranti ed offensivi”

Yet again, #WhoopiGoldberg’s comments about the Holocaust and race are deeply offensive and incredibly ignorant. When she made similar comments earlier this year, we explained how the Nazi regime was inherently racist. 🧵Read on…

— Jonathan Greenblatt (@JGreenblattADL) December 27, 2022

Di tutt’altro parere, invece, l’amministratore delegato della Anti-Defamation League, Jonathan Greenblatt, che si è scagliato contro l’attrice per queste recenti affermazioni, scrivendo su Twitter: “I commenti di Whoopi Goldberg sull’Olocausto e sulla razza sono profondamente offensivi e incredibilmente ignoranti. Quando ha fatto osservazioni simili all’inizio di quest’anno le abbiamo spiegato come il regime nazista fosse intrinsecamente razzista”. “I commenti di Whoopi mostrano una totale mancanza di consapevolezza della composizione multietnica e multirazziale della comunità ebraica –  prosegue Greenblatt -. Deve scusarsi immediatamente e impegnarsi davvero a educare se stessa sulla vera natura dell’#antisemitismo“.

 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Piovono le critiche e Whoopi Goldberg torna a chiedere nuovamente scusa per i suoi commenti sugli ebrei e sulla razza, dopo che le sue osservazioni nel fine settimana hanno riacceso una polemica risalente a fine gennaio 2022, quando durante una puntata di "The View", in onda su Abc News, le co-conduttrici discutevano sul divieto del consiglio scolastico del Tennessee di leggere "Maus", la graphic novel che racconta le vicende del padre del fumettista Art Spiegelman, sopravvissuto all'Olocausto. In quell'occasione la famosa attrice afroamericana aveva affermato che l'Olocausto "non riguarda la razza ma la crudeltà dell’uomo verso l’uomo" e che i protagonisti di questo erano "due gruppi di persone bianche". La bufera scoppiata dopo queste parole era stata tale che aveva provocato la sua sospensione dal programma.

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Il tentativo di scuse su Variety

In una nota su Variety, la 67enne, volto storico del film "Sister Act", è tornata sulla vicenda. "Recentemente, mentre ero a Londra per motivi di lavoro, mi è stato chiesto di commentare le mie dichiarazioni fatte all'inizio dell'anno", ha detto l'attrice in una nota rilasciata al sito d'informazione. "Ho cercato di spiegare al giornalista cosa avevo detto e perché, e ho cercato di ricostruire quel momento. Non è mai stata mia intenzione far credere che stessi ripetendo commenti offensivi, soprattutto dopo aver parlato e ascoltato il parere di personalità autorevoli, come rabbini, ma anche amici vecchi e nuovi. Sto ancora imparando molto e, credetemi, ho ascoltato tutto quello che mi hanno detto - ha aggiunto -. Credo che l'Olocausto abbia avuto a che fare con la razza e sono ancora dispiaciuta, ora come allora, di aver turbato, ferito e irritato delle persone. Mi scuso ancora una volta, soprattutto con tutti coloro che hanno pensato che si trattasse di un nuovo intervento sull'argomento. Vi assicuro che non è così. In questo periodo di crescente antisemitismo, voglio essere molto chiara quando dico che sono sempre stata al fianco del popolo ebraico e sempre lo sarò. Il mio sostegno a loro non è mai venuto meno e mai lo farà".
La graphic novel "Maus" racconta le vicende del padre dell'autore Art Spiegelman

La replica: "Commenti ignoranti ed offensivi"

Yet again, #WhoopiGoldberg’s comments about the Holocaust and race are deeply offensive and incredibly ignorant. When she made similar comments earlier this year, we explained how the Nazi regime was inherently racist. 🧵Read on...

— Jonathan Greenblatt (@JGreenblattADL) December 27, 2022
Di tutt'altro parere, invece, l'amministratore delegato della Anti-Defamation League, Jonathan Greenblatt, che si è scagliato contro l'attrice per queste recenti affermazioni, scrivendo su Twitter: "I commenti di Whoopi Goldberg sull'Olocausto e sulla razza sono profondamente offensivi e incredibilmente ignoranti. Quando ha fatto osservazioni simili all'inizio di quest'anno le abbiamo spiegato come il regime nazista fosse intrinsecamente razzista". "I commenti di Whoopi mostrano una totale mancanza di consapevolezza della composizione multietnica e multirazziale della comunità ebraica -  prosegue Greenblatt -. Deve scusarsi immediatamente e impegnarsi davvero a educare se stessa sulla vera natura dell'#antisemitismo".  
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