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Home » Sport » Abbandona il calcio per donare il fegato alla madre malata: rinuncia alla carriera ma le salva la vita

Abbandona il calcio per donare il fegato alla madre malata: rinuncia alla carriera ma le salva la vita

Mamma Ljiljiana era in fin di vita e il calciatore croato 23enne Robert Peric-Komsic l’unico donatore compatibile. “Non chiamatemi eroe, dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei”

Maurizio Costanzo
11 Agosto 2022
Robert Peric-Komsic con mamma Ljiljiana

Robert Peric-Komsic con mamma Ljiljiana

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La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, dovuta ad esempio ad un infortunio grave sul terreno di gioco come spesso capita a chi fa questo mestiere. La sua decisione invece è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.

Robert Peric-Komsic
Robert Peric-Komsic, 23 anni, calciatore della seconda divisione croata ha abbandonato la carriera per salvare la vita alla madre malata

L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

L’ultima possibilità: “Mi ha dato la vita io l’ho estesa a lei”

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla. Tutto il resto non aveva più nessuna importanza, tutto il resto veniva dopo”. Il calciatore croato sapeva bene che quell’intervento poteva costargli la carriera, ma questo era del tutto irrilevante. E così è finito sotto i ferri e ha donato alla signora Ljiljiana il 70% del suo fegato. La notizia ha fatto in un baleno il giro del mondo, ma Peric-Komsic, a chi lo chiama eroe umilmente risponde: “Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto”.

Ljiljiana
Mamma Ljiljiana dopo l’intervento con cui il figlio le ha donato il 70% del fegato

Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato bene e la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. Dopo 13 anni di lotta contro la malattia, ha ricominciato una nuova vita. La loro è una storia a lieto fine: anche Robert Peric-Komsic si è ripreso, è pronto a tirare fuori dalla valigia quella maglia e quei calzoncini che aveva riposto quel giorno, e a tornare in campo, anche se non a livello agonistico. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.

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«Ho ricevuto un messaggio dalla scuola... hanno messo tutti i bambini in classe perché c’era dell’attività della polizia e il mio cuore è esploso di paura. Per fortuna non è successo niente perciò sto tornando a casa. Però l’idea che mia figlia di 7 anni, suona l’allarme a scuola e deve di corsa andare in classe e chiudersi a chiave... è assurdo.»

Dopo la preoccupazione, ha postato una nuova storia in cui ha rassicurato tutti, annunciando la buona riuscita dell’operazione.

#lucenews #lucelanazione #biancabalti
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La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, dovuta ad esempio ad un infortunio grave sul terreno di gioco come spesso capita a chi fa questo mestiere. La sua decisione invece è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.
Robert Peric-Komsic
Robert Peric-Komsic, 23 anni, calciatore della seconda divisione croata ha abbandonato la carriera per salvare la vita alla madre malata
L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

L'ultima possibilità: "Mi ha dato la vita io l'ho estesa a lei"

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla. Tutto il resto non aveva più nessuna importanza, tutto il resto veniva dopo”. Il calciatore croato sapeva bene che quell’intervento poteva costargli la carriera, ma questo era del tutto irrilevante. E così è finito sotto i ferri e ha donato alla signora Ljiljiana il 70% del suo fegato. La notizia ha fatto in un baleno il giro del mondo, ma Peric-Komsic, a chi lo chiama eroe umilmente risponde: "Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto".
Ljiljiana
Mamma Ljiljiana dopo l'intervento con cui il figlio le ha donato il 70% del fegato
Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato bene e la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. Dopo 13 anni di lotta contro la malattia, ha ricominciato una nuova vita. La loro è una storia a lieto fine: anche Robert Peric-Komsic si è ripreso, è pronto a tirare fuori dalla valigia quella maglia e quei calzoncini che aveva riposto quel giorno, e a tornare in campo, anche se non a livello agonistico. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.
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