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Home » Sport » Adriana Lima nominata Global Fan Ambassador Fifa: è polemica

Adriana Lima nominata Global Fan Ambassador Fifa: è polemica

La super modella e imprenditrice brasiliana ha ricevuto l'incarico di rappresentante dei tifosi in vista dei mondiali femminili che si terranno in estate. "Non ha niente a che vedere con il calcio"

Marianna Grazi
3 Marzo 2023
Adriana Lima con il presidente della Fifa Gianni Infantino

Adriana Lima con il presidente della Fifa Gianni Infantino

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La nomina della top model Adriana Lima come prima ambasciatrice globale dei tifosi, a cinque mesi dai Mondiali di calcio femminili che si terranno in Australia e Nuova Zelanda, è “priva di senso“. Parola di Moya Dodd, ex membro del Consiglio della Fifa. A pochi giorni dall’annuncio scatta la polemica per la scelta della Federazione mondiale di calcio di assegnare alla super modella e imprenditrice brasiliana il ruolo di Global Fan Ambassador in vista dell’evento estivo. Dirigenti ed ex calciatrici sono scese in campo per definire “stonata” la scelta di Gianni Infantino di una figura che non ha apparentemente alcun legame con il calcio.

Calciatrici ammirate per quello che fanno non per il loro aspetto

Adriana Lima, Gianni Infantino e un tifoso dell’Argentina

Lima “svilupperà, promuoverà e parteciperà a iniziative globali” prima della Coppa del Mondo femminile, che inizierà il 20 luglio, ha spiegato il numero uno della Fifa, aggiungendo che la brasiliana “vive e respira il ‘futebol'”. Ma la replica di Dodd è implacabile: “Che messaggio si manda alle aspiranti calciatrici e alle tifose che amano questo sport, perché dimostra cosa sono l’emancipazione e le pari opportunità?”, si è chiesta l’ex vicecapitana della nazionale australiana e già  direttrice della task force Fifa sul calcio femminile. Quando una ragazza gioca a calcio “viene vista in modo diverso. Invece di ricevere complimenti per il suo bell’aspetto o per il suo bel vestito, viene apprezzata per i suoi interventi in difesa e per i suoi gol. Viene ammirata per quello che sa fare, piuttosto che per il suo aspetto, mettendola sullo stesso piano dei suoi compagni (maschi), il che può cambiare tutta la traiettoria delle sue ambizioni”. “Nell’anno della Fifa World Cup, questo è il messaggio che dovrebbe risuonare forte e chiaro in tutto il mondo – ha aggiunto -. Che si metta una top model in questo contesto è davvero sconcertante”.

Adriana Lima, figura controversa tra aborto e diete assurde

L’ex calciatrice australiana, che ha fatto parte del comitato per la candidatura di Australia e Nuova Zelanda a ospitare i Mondiali femminili, ha detto che l’immagine pubblica di Lima è “bizzarra” se associata a “un’organizzazione che dice di voler supportare le ragazze e le donne”. La 41enne di Bahia, ex modella di Victoria’s Secrets, è anche una figura controversa, che in passato ha raccontato di non aver mangiato per nove giorni prima di una sfilata e nel 2006 definì l’aborto “un crimine”, anche se poi avrebbe moderato le sue posizioni. “Ho chiesto se l’ambasciatrice della Fifa trasmetterà messaggi sull’immagine del corpo, sul benessere e sull’alimentazione sana”, ha aggiunto Moya Dodd in un post su LinkedIn mercoledì. “Cosa rappresenterà questa testimonial per la sempre crescente popolazione di giocatrici e fan del #womensfootball che amano il gioco perché (ci) mostra come possono apparire l’emancipazione e l’uguaglianza?”.

Moya Dodd, ex capitana della nazionale australiana e già direttrice della task force Fifa sul calcio femminile

“Per i maschi l’uomo copertina sarebbe stato Cristiano Ronaldo”

Nella dichiarazione con cui ha annunciato la nomina di Lima, Gianni Infantino ha detto: “Quando si incontra Adriana, si percepisce subito il suo calore, la sua gentilezza e quanto sia vicina e appassionata del nostro gioco”. “Vive e respira il ‘futebol’ ed è anche per questo che può essere un ottima figura di collegamento tra la Fifa e i tifosi di tutto il mondo”, ha concluso. La federcalcio femminile australiana, in prima linea nella promozione della parità di genere, ha lamentato invece il diverso approccio rispetto agli uomini: “Per i mondiali maschili l’uomo copertina sarebbe Cristiano Ronaldo, non si capisce perché non possano scegliere campionesse come Meg Rapinoe, o Sam Kerr, o altri talenti dello sport che si vuole rappresentare”. Uno sport, viene fatto osservare, in cui la bellezza non è un requisito per eccellere. Adriana Lima, che ha 15 milioni di follower su Instagram, dovrebbe sviluppare, promuovere e partecipare a iniziative globali, coinvolgendo i fan di tutto il mondo. La sua controversa nomina arriva dopo le critiche della comunità Lgbtq+ per la scelta della Fifa di accettare una sponsorizzazione dell’Arabia Saudita per i mondiali femminili, nonostante le violazioni dei diritti civili nel regno wahabita.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
La nomina della top model Adriana Lima come prima ambasciatrice globale dei tifosi, a cinque mesi dai Mondiali di calcio femminili che si terranno in Australia e Nuova Zelanda, è "priva di senso". Parola di Moya Dodd, ex membro del Consiglio della Fifa. A pochi giorni dall'annuncio scatta la polemica per la scelta della Federazione mondiale di calcio di assegnare alla super modella e imprenditrice brasiliana il ruolo di Global Fan Ambassador in vista dell'evento estivo. Dirigenti ed ex calciatrici sono scese in campo per definire "stonata" la scelta di Gianni Infantino di una figura che non ha apparentemente alcun legame con il calcio.

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Lima "svilupperà, promuoverà e parteciperà a iniziative globali" prima della Coppa del Mondo femminile, che inizierà il 20 luglio, ha spiegato il numero uno della Fifa, aggiungendo che la brasiliana "vive e respira il 'futebol'". Ma la replica di Dodd è implacabile: "Che messaggio si manda alle aspiranti calciatrici e alle tifose che amano questo sport, perché dimostra cosa sono l'emancipazione e le pari opportunità?", si è chiesta l'ex vicecapitana della nazionale australiana e già  direttrice della task force Fifa sul calcio femminile. Quando una ragazza gioca a calcio "viene vista in modo diverso. Invece di ricevere complimenti per il suo bell'aspetto o per il suo bel vestito, viene apprezzata per i suoi interventi in difesa e per i suoi gol. Viene ammirata per quello che sa fare, piuttosto che per il suo aspetto, mettendola sullo stesso piano dei suoi compagni (maschi), il che può cambiare tutta la traiettoria delle sue ambizioni". "Nell'anno della Fifa World Cup, questo è il messaggio che dovrebbe risuonare forte e chiaro in tutto il mondo - ha aggiunto -. Che si metta una top model in questo contesto è davvero sconcertante".

Adriana Lima, figura controversa tra aborto e diete assurde

L'ex calciatrice australiana, che ha fatto parte del comitato per la candidatura di Australia e Nuova Zelanda a ospitare i Mondiali femminili, ha detto che l'immagine pubblica di Lima è "bizzarra" se associata a "un'organizzazione che dice di voler supportare le ragazze e le donne". La 41enne di Bahia, ex modella di Victoria's Secrets, è anche una figura controversa, che in passato ha raccontato di non aver mangiato per nove giorni prima di una sfilata e nel 2006 definì l'aborto "un crimine", anche se poi avrebbe moderato le sue posizioni. "Ho chiesto se l'ambasciatrice della Fifa trasmetterà messaggi sull'immagine del corpo, sul benessere e sull'alimentazione sana", ha aggiunto Moya Dodd in un post su LinkedIn mercoledì. "Cosa rappresenterà questa testimonial per la sempre crescente popolazione di giocatrici e fan del #womensfootball che amano il gioco perché (ci) mostra come possono apparire l'emancipazione e l'uguaglianza?".
Moya Dodd, ex capitana della nazionale australiana e già direttrice della task force Fifa sul calcio femminile

"Per i maschi l'uomo copertina sarebbe stato Cristiano Ronaldo"

Nella dichiarazione con cui ha annunciato la nomina di Lima, Gianni Infantino ha detto: "Quando si incontra Adriana, si percepisce subito il suo calore, la sua gentilezza e quanto sia vicina e appassionata del nostro gioco". "Vive e respira il 'futebol' ed è anche per questo che può essere un ottima figura di collegamento tra la Fifa e i tifosi di tutto il mondo", ha concluso. La federcalcio femminile australiana, in prima linea nella promozione della parità di genere, ha lamentato invece il diverso approccio rispetto agli uomini: "Per i mondiali maschili l'uomo copertina sarebbe Cristiano Ronaldo, non si capisce perché non possano scegliere campionesse come Meg Rapinoe, o Sam Kerr, o altri talenti dello sport che si vuole rappresentare". Uno sport, viene fatto osservare, in cui la bellezza non è un requisito per eccellere. Adriana Lima, che ha 15 milioni di follower su Instagram, dovrebbe sviluppare, promuovere e partecipare a iniziative globali, coinvolgendo i fan di tutto il mondo. La sua controversa nomina arriva dopo le critiche della comunità Lgbtq+ per la scelta della Fifa di accettare una sponsorizzazione dell'Arabia Saudita per i mondiali femminili, nonostante le violazioni dei diritti civili nel regno wahabita.
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