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Home » Sport » Alex Del Piero e altre leggende del calcio portano sorrisi ai bambini ricoverati a Parigi

Alex Del Piero e altre leggende del calcio portano sorrisi ai bambini ricoverati a Parigi

La visita precede la cerimonia "The Best Fifa Football Awards 2022". L'ex juventino: "Questi ragazzi lottano per la salute con speranza e fiducia"

Barbara Berti
27 Febbraio 2023
La visita delle leggende Fifa ai bambini ricoverati (Adnkronos)

La visita delle leggende Fifa ai bambini ricoverati (Adnkronos)

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L’ex calciatore Alex Del Piero e altre leggende della Fifa portano sorrisi ai bambini ricoverati a Parigi. Il 27 febbraio nella capitale francese è in programma la cerimonia per il “The Best Fifa Football Awards 2022”, in cui saranno premiati i protagonisti e le protagoniste della passata stagione calcistica. All’evento saranno presenti anche grandi ex calciatori, quattro dei quali domenica 26 febbraio si sono resi protagonisti di una bella iniziativa. L’ex nazionale francese e ceo della Fifa Foundation Youri Djorkaeff, l’italiano Alessandro Del Piero, il camerunese Geremi Njitap e l’ex centrocampista offensivo marocchino Houssine Kharja hanno visitato l’ospedale universitario Robert Debré di Parigi e incontrato alcuni piccoli pazienti.

L'ex calciatore Alex Del Piero (Instagram)
L’ex calciatore Alex Del Piero (Instagram)

Dopo aver intrattenuto i tifosi per molti anni con le proprie prodezze, il quartetto ha portato sorrisi sui volti dei pazienti. Hanno iniziato trascorrendo del tempo con circa 20 bambini dei reparti di cardiologia, nefrologia e gastroenterologia, prima di incontrarsi in una delle sale comuni dell’ospedale con altri 20 pazienti dell’unità di psichiatria infantile. “È stata una giornata emozionante – ha detto Djorkaeff -. Abbiamo fatto visita ai bambini e ai loro genitori, nonché ai medici e alle infermiere che si prendevano cura di loro. Abbiamo trascorso un po’ di tempo con loro, portando loro un sorriso e raccontando loro alcune famose storie di calcio”.

L’ex nazionale francese e ceo della Fifa Foundation, Youri Djorkaeff (Instagram)
L’ex nazionale francese e ceo della Fifa Foundation, Youri Djorkaeff (Instagram)

Per l’ex juventino Del Piero, l’esperienza è stata molto significativa. “E’ stata davvero toccante – ha detto -. All’inizio è stato uno spettacolo triste, perché ti trovi di fronte a tutti questi bambini che lottano per la loro salute. Ma non ci è voluto molto per renderci conto che c’è molto di più, perché puoi vedere la forza, la speranza e la fiducia in loro e il sorriso che hanno per te. Mi sento così fortunato. Ero così felice di essere lì e di passare del tempo con loro, parlare con loro e condividere alcune esperienze”. Il camerunese Njitap è stato molto contento di partecipare all’iniziativa. “Dobbiamo venire a incoraggiare questi bambini, che sopportano così tanto. La cosa più importante è farli sorridere: la visita ha permesso ai pazienti di dimenticare, almeno per un po’ le malattie che stanno affrontando” ha dichiarato l’ex centrocampista sottolineando che, oltre ai piccoli pazienti, “dobbiamo dare il nostro incoraggiamento ai genitori e ai medici”.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
L'ex calciatore Alex Del Piero e altre leggende della Fifa portano sorrisi ai bambini ricoverati a Parigi. Il 27 febbraio nella capitale francese è in programma la cerimonia per il “The Best Fifa Football Awards 2022”, in cui saranno premiati i protagonisti e le protagoniste della passata stagione calcistica. All'evento saranno presenti anche grandi ex calciatori, quattro dei quali domenica 26 febbraio si sono resi protagonisti di una bella iniziativa. L’ex nazionale francese e ceo della Fifa Foundation Youri Djorkaeff, l'italiano Alessandro Del Piero, il camerunese Geremi Njitap e l’ex centrocampista offensivo marocchino Houssine Kharja hanno visitato l'ospedale universitario Robert Debré di Parigi e incontrato alcuni piccoli pazienti.
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