
Rebecca Quinn, la prima storica calciatrice transgender
E così dopo il divieto alle donne trans di utilizzare i bagni femminili e agli uomini trans quelli maschili, arriva un'altra decisione che sicuramente farà discutere. Dopo due settimane dalla sentenza della Corte suprema del Regno Unito, che ha stabilito che la definizione di donna si basi esclusivamente sul sesso biologico, le federazioni di Inghilterra e Scozia hanno bandito le calciatrici transgender dalle squadre femminili. Una mossa che segue quello che sta già succedendo negli Stati Uniti dove, lo scorso febbraio, Trump ha firmato un ordine esecutivo per vietare alle ragazze e alle donne transgender di compere in squadre sportive che corrispondono alla loro identità di genere.
Il comunicato della federazione calcistica inglese
“Comprendiamo che sarà difficile per le persone che vogliono semplicemente praticare il gioco che amano nel genere con cui si identificano. Stiamo contattando le donne transgender registrate che attualmente giocano per spiegare i cambiamenti e come possono continuare a rimanere coinvolte nel gioco“, ha comunicato in una nota la federazione calcistica inglese.
Le critiche ai criteri d'accesso
Sono circa 20 le donne transgender che hanno potuto giocare in diverse categorie del calcio britannico in questa stagione, avendo bassi livelli di testosterone. Criteri di accesso che però verranno cambiati dal 1 giugno e che hanno mandato su tutte le furie Natalie Washington, membro del gruppo Football v Transphobia, che ha dichiarato: “La maggior parte delle persone chiaramente non si sente in grado di passare al calcio maschile per motivi di sicurezza e comodità”.
Non dello stesso avviso Fiona McAnena, del gruppo Sex Matters, che ha esultato per una decisione che secondo lei era attesa da tempo: “La FA ha avuto ampie prove dei danni a donne e ragazze causati dalla sua assurda politica di permettere agli uomini che si identificano come donne di giocare nelle squadre femminili”.
La situazione negli altri sport
Ma se le federazioni di calcio anglosassoni si sono adeguate alle decisione della Corte Suprema del Regno Unito, anche negli altri sport si stanno prendendo delle posizioni. È il caso della federazione nazionale di netball che si è espressa attraverso una nota sul proprio sito web: “La categoria femminile sarà riservata esclusivamente alle giocatrici nate donne, indipendentemente dalla loro identità di genere, mentre il netball misto fungerà da categoria inclusiva dello sport, consentendo alle giocatrici di competere nel genere con cui si identificano”. Bisogna anche ricordare che altri sport come rugby, atletica, nuoto e ciclismo hanno da tempo escluso le atlete trans dalle categorie femminili.