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Dakar 2023, c’è un equipaggio tutto al femminile: Rebecca e Giulia, nel segno di Hamilton

Il 31 dicembre il prologo della supercorsa. Le sfide nel deserto dell’Arabia di Busi e Maroni fra diritti umani e casco arcobaleno

di RICCARDO GALLI -
30 dicembre 2022
Rebecca Busi e Giulia Maroni

Rebecca Busi e Giulia Maroni

Quattordici tappe (da domani al 15 gennaio) e oltre 8500 chilometri da percorrere. Tutti nel deserto dell’Arabia Saudita. E’ questa la foto della Dakar 2023 che punta forte sull’Italia con 69 equipaggi tricolore iscritti alle categorie moto, auto e camion. E fra questi spicca senza dubbio la coppia tutta in rosa composta da Rebecca Busi e Giulia Maroni. Le due ragazze porteranno la bandiere del team (ovviamente italiano) Hrt Technology e racconteranno una storia che in qualche modo si spingerà oltre l’impegno agonistico. Rebecca, 26 anni, bolognese, ha legato il suo nome alla Dakar già nell’edizione 2022, quando, un anno fa, è stata la più giovane donna nella storia della competizione a scendere in pista in questo rally.
Rebecca Busi e Giulia Maroni

Rebecca Busi (26 anni) bolognese e Giulia Maroni (36 anni)

Ma tornando alla gara che vivrà domani il prologo (tratto brevissimo di 11 km a Sea Camp, prima della partenza vera e propria di Capodanno), Rebecca indosserà un casco arcobaleno, simbolo adottato nel mondo per la battaglia dei diritti umani soprattutto nella direzione della libertà delle donne. Libertà che proprio in Arabia è ancora segnata e limitata da mille restrizioni.
Rebecca Busi

Rebecca Busi (26 anni)

La Busi vuole così ripercorrere l’esempio di Lewis Hamilton che nel Gp di F1 corso in Arabia ha usato proprio un casco arcobaleno. «Amante dei motori fin da piccola – si racconta così Rebecca sul suo sito ufficiale –, figlia d’arte cresciuta tra motorally, sabbia e il mito della Dakar ma con la passione per le quattro ruote. Sono passata dai kart ai rally storici pensando di non riuscire mai a conquistare il lato guida come avrei voluto». «La mia perseveranza e determinazione – continua – hanno fatto però da padrone, nel 2021 scelsi di buttarmi in una sfida con me stessa, anziché partire da rally minori, con la speranza di arrivare in alto, ho investito tutto nella Dakar 2022 senza aver mai corso a nessun cross country rally prima». Accanto a lei, appunto, Giulia Moroni, 36 anni e anche lei della provincia di Bologna.

Chi è Giulia Maroni

Quattordici tappe (da domani al 15 gennaio) e oltre 8500 chilometri da percorrere

Quattordici tappe (dal 31 dicembre al 15 gennaio) e oltre 8500 chilometri da percorrere

Giulia Maroni, 36enne cresciuta a Castel San Pietro Terme ma residente da tempo nel paese della bassa bolognese, è schierata al via della probante competizione motoristica di scena in Arabia Saudita. Quattordici tappe, per oltre 8mila chilometri di percorso, con prologo fissato in agenda per il 31 dicembre a Sea Camp. L’arrivo? Quindici giorni dopo in quel di Damman. Un tracciato completamente rivisitato rispetto all’anello dello scorso anno che vide già tra i suoi grandi protagonisti proprio la quotata navigatrice guelfese. Un asso delle strategie e delle indicazioni nell’abitacolo con quel titolo di campionessa Italian Cross-Country Rally conquistato nel 2021. La stessa annata della sua prima partecipazione alla Dakar (ma aveva fatto parte in passato di un team di assistenza impegnato nella corsa, ndr) con i colori della Squadra Corse Angelo Caffi, insieme a Luciano Carcheri, sui sedili di una veloce Nissan Terrano 1. Per il bis tra le dune arabe, la co-pilota Maroni si è regalata un’esperienza tutta al femminile. Insieme a lei, infatti, c’è la giovane bolognese Rebecca Busi al volante di una Can-Am SSv X3 Maverick. Le due ragazze sono inserite nella classe T4 della più famosa gara endurance del mondo e promettono di dare battaglia ai tanti colleghi maschi che sognano di salire sul gradino più alto del podio della specialità.