Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Sport » Edoardo Ferri, a 10 anni rifiuta la medaglia a tavolino: aspetta il suo sfidante e vince

Edoardo Ferri, a 10 anni rifiuta la medaglia a tavolino: aspetta il suo sfidante e vince

È successo a Jesolo durante i Campionati italiani di kickboxing: il giovanissimo atleta ha detto di no alla medaglia che gli era stata assegnata per dar modo al suo avversario, bloccato nel traffico, di arrivare

Lucia Lapi
10 Giugno 2022
Edoardo, a 10 anni rifiuta la medaglia a tavolino: aspetta il suo sfidante e vince

Edoardo, a 10 anni rifiuta la medaglia a tavolino: aspetta il suo sfidante e vince

Share on FacebookShare on Twitter

Campioni forse si nasce, ma di sicuro si diventa. Nello sport come nella vita. Lo testimonia una bella storia di sport e di fair play che ha come protagonista un bambino di dieci anni, Edoardo Ferrari, allievo della palestra Yama Arashi di Piacenza che nei giorni scorsi ha partecipato al PalaInvent di Jesolo ai Campionati italiani di kickboxing. Edoardo ha dato a tutti una lezione di vita. Un gesto di lealtà sportiva davvero notevole che l’ha visto rifiutare la medaglia che gli era stata assegnata a tavolino. Il suo avversario è arrivato in ritardo e lui l’ha aspettato e ha voluto combattere il match di kickboxing riconsegnando la medaglia.

Il fatto

In gara per il titolo tricolore nella categoria Young Cadet 10-12 anni
Edoardo Ferri, 10 anni, In gara per il titolo tricolore nella categoria Young Cadet 10-12 anni

In gara per il titolo tricolore nella categoria Young Cadet 10-12 anni al limite dei 32 chilogrammi nel Light Contact, Edoardo ha vinto la finalissima a tavolino perché il suo avversario è arrivato in ritardo al palasport a causa di problemi di viabilità, ha quindi ricevuto la medaglia d’oro con tanto di premiazione e foto di rito.

Ma quando il suo avversario è riuscito, seppur fuori tempo massimo, a raggiungere la sede delle gare Edoardo ha deciso di restituire la medaglia ai giudici e combattere la gara per assegnare nuovamente il titolo. Per la cronaca ha poi vinto nuovamente la medaglia d’oro, aggiudicandosi il combattimento e legittimando ulteriormente il verdetto. “Mi hanno chiesto di combattere dopo un paio d’ore – racconta Edoardo – ero un po’ titubante sulla scelta che non mi aspettavo, ma ho deciso di combattere nuovamente, anche perché non ero molto soddisfatto di aver vinto a tavolino”.

Un comportamento che gli è valso oggi sui social il plauso del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che ha pubblicato la foto, raccontato la storia e commentato: “Un bellissimo gesto di fair play che non fa perdere la speranza. Un applauso a Edoardo e uno anche ai suoi genitori per averlo educato così“.

La storia di Riccardo

Un altro esempio di sportività nel calcio, come il caso raccontato su Luce! di Riccardo,10 anni di età, un campione in campo lo è già. Almeno di correttezza. Teempo fa Riccardo Billi, classe 2011, calciatore in erba della scuola calcio della Usd Rinascita Doccia di Sesto Fiorentino, si è distinto infatti per un fair play che manca a molti osannati giocatori delle serie maggiori: durante una partita giocata fra le mura amiche con la Sancat, in un contrasto in area di rigore, un avversario che lo fronteggiava è caduto spianandogli praticamente la strada per la porta. Avrebbe potuto segnare un gol già fatto ma ha preferito subito accertarsi delle condizioni del baby calciatore a terra, per fortuna non preoccupanti.

Riccardo Billi con il suo allenatore, Paolo Pallini, e la maglia autografata del centravanti della Fiorentina
Riccardo Billi con il suo allenatore, Paolo Pallini, e la maglia autografata del centravanti della Fiorentina

Un gesto che gli è valso anche l’encomio della ‘green card’ che gli è stata assegnata dalle due società e che rimarrà come nota di merito nel suo curriculum sportivo. Riccardo però sembra stupito dei tanti elogi ricevuti per un comportamento che, tutto sommato, ritiene normale: “Mi è venuto spontaneo – racconta – non mi è sembrato giusto segnare con il mio avversario a terra anche se avrei potuto farlo. Così mi sono fermato per sentire se stava bene e se aveva bisogno di aiuto”.
Chi è Riccardo

Riccardo gioca a calcio da un anno al Rinascita Doccia e alterna gli impegni sportivi con quelli scolastici alla scuola primaria San Lorenzo di Sesto: “Mi piace giocare a calcio – dice – e vorrei continuare magari come attaccante”. Tifa Fiorentina e sogna magari di emulare Vlahovic, l’attaccante serbo, idolo del momento. Intanto però si gode gli abbracci dei genitori e della sorella più piccola e i complimenti della sua società: “Per quanto ci riguarda – dice Adriano Bruscagli presidente del Rinascita Doccia – siamo orgogliosi del gesto di Riccardo che vale molto di più di un gol e anche di una vittoria contro una squadra blasonata. Ci gratifica perché concretizza tutto quanto vogliamo insegnare ogni giorno nella scuola calcio, la correttezza in campo, il rispetto dell’avversario e delle decisioni dell’arbitro e il fatto che ci si deve soprattutto divertire a questa età. Fra l’altro nelle partite delle squadre di bambini non c’è il direttore di gara e quindi si deve agire in autogestione capendo quando si è sbagliato e che cosa si deve fare”. Complimenti arrivano anche dall’amministrazione sestese attraverso l’assessore allo Sport Damiano Sforzi: “Questo – dice – è il modello di sport per il quale lavoriamo tutti i giorni: prima del risultato viene il fair play e il rispetto per l’avversario. Complimenti di cuore a Riccardo, alla sua famiglia e agli allenatori e dirigenti”.

Potrebbe interessarti anche

Marina Piperno è una produttrice cinematografica italiana, Nastro d’argento 2011 alla carriera
Spettacolo

Marina Piperno, una vita per il cinema: “Una delle prime produttrici donne”

22 Marzo 2023
Luca Trapanese insieme alla figlia Alba
Attualità

Famiglie arcobaleno, Luca Trapanese: “In Italia si tolgono i diritti”

17 Marzo 2023
Claudia Raia parto 56 anni
Lifestyle

L’attrice brasiliana Claudia Raia di nuovo mamma a 56 anni

19 Marzo 2023

Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Campioni forse si nasce, ma di sicuro si diventa. Nello sport come nella vita. Lo testimonia una bella storia di sport e di fair play che ha come protagonista un bambino di dieci anni, Edoardo Ferrari, allievo della palestra Yama Arashi di Piacenza che nei giorni scorsi ha partecipato al PalaInvent di Jesolo ai Campionati italiani di kickboxing. Edoardo ha dato a tutti una lezione di vita. Un gesto di lealtà sportiva davvero notevole che l’ha visto rifiutare la medaglia che gli era stata assegnata a tavolino. Il suo avversario è arrivato in ritardo e lui l’ha aspettato e ha voluto combattere il match di kickboxing riconsegnando la medaglia. Il fatto
In gara per il titolo tricolore nella categoria Young Cadet 10-12 anni
Edoardo Ferri, 10 anni, In gara per il titolo tricolore nella categoria Young Cadet 10-12 anni
In gara per il titolo tricolore nella categoria Young Cadet 10-12 anni al limite dei 32 chilogrammi nel Light Contact, Edoardo ha vinto la finalissima a tavolino perché il suo avversario è arrivato in ritardo al palasport a causa di problemi di viabilità, ha quindi ricevuto la medaglia d’oro con tanto di premiazione e foto di rito. Ma quando il suo avversario è riuscito, seppur fuori tempo massimo, a raggiungere la sede delle gare Edoardo ha deciso di restituire la medaglia ai giudici e combattere la gara per assegnare nuovamente il titolo. Per la cronaca ha poi vinto nuovamente la medaglia d’oro, aggiudicandosi il combattimento e legittimando ulteriormente il verdetto. “Mi hanno chiesto di combattere dopo un paio d’ore – racconta Edoardo – ero un po’ titubante sulla scelta che non mi aspettavo, ma ho deciso di combattere nuovamente, anche perché non ero molto soddisfatto di aver vinto a tavolino”. Un comportamento che gli è valso oggi sui social il plauso del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini che ha pubblicato la foto, raccontato la storia e commentato: “Un bellissimo gesto di fair play che non fa perdere la speranza. Un applauso a Edoardo e uno anche ai suoi genitori per averlo educato così“. La storia di Riccardo Un altro esempio di sportività nel calcio, come il caso raccontato su Luce! di Riccardo,10 anni di età, un campione in campo lo è già. Almeno di correttezza. Teempo fa Riccardo Billi, classe 2011, calciatore in erba della scuola calcio della Usd Rinascita Doccia di Sesto Fiorentino, si è distinto infatti per un fair play che manca a molti osannati giocatori delle serie maggiori: durante una partita giocata fra le mura amiche con la Sancat, in un contrasto in area di rigore, un avversario che lo fronteggiava è caduto spianandogli praticamente la strada per la porta. Avrebbe potuto segnare un gol già fatto ma ha preferito subito accertarsi delle condizioni del baby calciatore a terra, per fortuna non preoccupanti.
Riccardo Billi con il suo allenatore, Paolo Pallini, e la maglia autografata del centravanti della Fiorentina
Riccardo Billi con il suo allenatore, Paolo Pallini, e la maglia autografata del centravanti della Fiorentina
Un gesto che gli è valso anche l’encomio della ‘green card’ che gli è stata assegnata dalle due società e che rimarrà come nota di merito nel suo curriculum sportivo. Riccardo però sembra stupito dei tanti elogi ricevuti per un comportamento che, tutto sommato, ritiene normale: “Mi è venuto spontaneo – racconta – non mi è sembrato giusto segnare con il mio avversario a terra anche se avrei potuto farlo. Così mi sono fermato per sentire se stava bene e se aveva bisogno di aiuto”. Chi è Riccardo Riccardo gioca a calcio da un anno al Rinascita Doccia e alterna gli impegni sportivi con quelli scolastici alla scuola primaria San Lorenzo di Sesto: “Mi piace giocare a calcio – dice – e vorrei continuare magari come attaccante”. Tifa Fiorentina e sogna magari di emulare Vlahovic, l’attaccante serbo, idolo del momento. Intanto però si gode gli abbracci dei genitori e della sorella più piccola e i complimenti della sua società: “Per quanto ci riguarda – dice Adriano Bruscagli presidente del Rinascita Doccia – siamo orgogliosi del gesto di Riccardo che vale molto di più di un gol e anche di una vittoria contro una squadra blasonata. Ci gratifica perché concretizza tutto quanto vogliamo insegnare ogni giorno nella scuola calcio, la correttezza in campo, il rispetto dell’avversario e delle decisioni dell’arbitro e il fatto che ci si deve soprattutto divertire a questa età. Fra l’altro nelle partite delle squadre di bambini non c’è il direttore di gara e quindi si deve agire in autogestione capendo quando si è sbagliato e che cosa si deve fare”. Complimenti arrivano anche dall’amministrazione sestese attraverso l’assessore allo Sport Damiano Sforzi: “Questo – dice – è il modello di sport per il quale lavoriamo tutti i giorni: prima del risultato viene il fair play e il rispetto per l’avversario. Complimenti di cuore a Riccardo, alla sua famiglia e agli allenatori e dirigenti”.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto