Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Sport » Elseid Hysaj, il neo calciatore della Lazio, insultato dai tifosi per aver cantato “Bella Ciao”

Elseid Hysaj, il neo calciatore della Lazio, insultato dai tifosi per aver cantato “Bella Ciao”

Il nuovo arrivato in casa biancoceleste ha subito un'aggressione social, e non solo, dai sui tifosi per aver intonato il noto canto della Resistenza nel rito di iniziazione ad Auronzo di Cadore

Francesco Lommi
20 Luglio 2021
Share on FacebookShare on Twitter

A volte, troppo spesso, si dice che la prima impressione è quella che ti ‘marchia’ per sempre, la più difficile da scrollarsi di dosso. Elseid Hysaj, nuovo giocatore della Lazio, forse non pensava che il giudizio dei tifosi biancocelesti arrivasse ancora prima dell’esordio in campo. Il terzino albanese, infatti, è stato bersagliato da pseudo sostenitori del club della Capitale in coda al rituale di presentazione che, negli ultimi anni, si vede sempre più di frequente dai ritiri di tutto il mondo: i neo acquisti si devono esibire in una prova canora a cappella su un brano a loro scelta.

Il laterale ex Napoli, probabilmente inconsapevole del significato storico, ha scelto il brano “Bella Ciao”, canzone simbolo dei Partigiani nella lotta al fascismo. Alcuni compagni di squadra, tra cui il beniamino Luis Alberto, hanno documentato l’esibizione con storie Instagram, scatenando l’ira delle frange più calde della tifoseria, storicamente schierata su posizioni politiche quantomai lontane da quelle che rievocano il canto popolare legato alla Resistenza. Sui social gli insulti e le minacce al calciatore albanese si sono sprecati: “Magari si spacca tutto“, “Ma lo sa di non essere a Livorno?“(società famosa per avere una tifoseria “di sinistra”) o ancora “meglio giocare in dieci“. Alcuni tifosi però non ci stanno e ci tengono a sottolineare: “Lazio e fascismo non sono sinonimi”.

Alcuni ultras che hanno seguito la squadra nel ritiro di Auronzo di Cadore, si sono precipitati davanti alla pizzeria, teatro dell’esibizione di Hysaj, per avere un confronto con il calciatore. Il gruppo squadra però aveva già lascito il locale per far ritorno in albergo. La protesta è stata dunque sedata da alcuni agenti della Digos presenti sul posto e dal direttore sportivo del club Igli Tare.

Un episodio che non rappresenta una novità per il tifo laziale, ma che il neo tecnico e condottiero, Maurizio Sarri ha voluto stigmatizzare. Infatti l’allenatore toscano non ha mai fatto mistero della sua ideologia politica, in pieno contrasto con quella dei suoi tifosi di oggi. Si sa, la prima impressione è importante, ma nel mondo del calcio un buon rendimento, o addirittura la vittoria di un trofeo, possono cancellare dalla mente dei tifosi qualsiasi onta. Ed è quello che sperano Hysaj e Sarri.

Potrebbe interessarti anche

Il Wellesley College
Lifestyle

Il college femminile di Hillary Clinton dice no agli uomini trans

23 Marzo 2023
L'iraniana Elaheh Tavakolian
Attualità

Iran, Elaheh Tavakolian in Italia per operarsi all’occhio

21 Marzo 2023
Leonardo Lotto (Instagram)
Attualità

Leonardo Lotto, paralisi dopo un tuffo in riva al mare in Australia

27 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
A volte, troppo spesso, si dice che la prima impressione è quella che ti 'marchia' per sempre, la più difficile da scrollarsi di dosso. Elseid Hysaj, nuovo giocatore della Lazio, forse non pensava che il giudizio dei tifosi biancocelesti arrivasse ancora prima dell’esordio in campo. Il terzino albanese, infatti, è stato bersagliato da pseudo sostenitori del club della Capitale in coda al rituale di presentazione che, negli ultimi anni, si vede sempre più di frequente dai ritiri di tutto il mondo: i neo acquisti si devono esibire in una prova canora a cappella su un brano a loro scelta. Il laterale ex Napoli, probabilmente inconsapevole del significato storico, ha scelto il brano "Bella Ciao", canzone simbolo dei Partigiani nella lotta al fascismo. Alcuni compagni di squadra, tra cui il beniamino Luis Alberto, hanno documentato l’esibizione con storie Instagram, scatenando l’ira delle frange più calde della tifoseria, storicamente schierata su posizioni politiche quantomai lontane da quelle che rievocano il canto popolare legato alla Resistenza. Sui social gli insulti e le minacce al calciatore albanese si sono sprecati: "Magari si spacca tutto", "Ma lo sa di non essere a Livorno?"(società famosa per avere una tifoseria "di sinistra") o ancora "meglio giocare in dieci". Alcuni tifosi però non ci stanno e ci tengono a sottolineare: "Lazio e fascismo non sono sinonimi". Alcuni ultras che hanno seguito la squadra nel ritiro di Auronzo di Cadore, si sono precipitati davanti alla pizzeria, teatro dell’esibizione di Hysaj, per avere un confronto con il calciatore. Il gruppo squadra però aveva già lascito il locale per far ritorno in albergo. La protesta è stata dunque sedata da alcuni agenti della Digos presenti sul posto e dal direttore sportivo del club Igli Tare. Un episodio che non rappresenta una novità per il tifo laziale, ma che il neo tecnico e condottiero, Maurizio Sarri ha voluto stigmatizzare. Infatti l’allenatore toscano non ha mai fatto mistero della sua ideologia politica, in pieno contrasto con quella dei suoi tifosi di oggi. Si sa, la prima impressione è importante, ma nel mondo del calcio un buon rendimento, o addirittura la vittoria di un trofeo, possono cancellare dalla mente dei tifosi qualsiasi onta. Ed è quello che sperano Hysaj e Sarri.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto