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Elseid Hysaj, il neo calciatore della Lazio, insultato dai tifosi per aver cantato "Bella Ciao"

di FRANCESCO LOMMI -
20 luglio 2021
Hysaj

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A volte, troppo spesso, si dice che la prima impressione è quella che ti 'marchia' per sempre, la più difficile da scrollarsi di dosso. Elseid Hysaj, nuovo giocatore della Lazio, forse non pensava che il giudizio dei tifosi biancocelesti arrivasse ancora prima dell’esordio in campo. Il terzino albanese, infatti, è stato bersagliato da pseudo sostenitori del club della Capitale in coda al rituale di presentazione che, negli ultimi anni, si vede sempre più di frequente dai ritiri di tutto il mondo: i neo acquisti si devono esibire in una prova canora a cappella su un brano a loro scelta. Il laterale ex Napoli, probabilmente inconsapevole del significato storico, ha scelto il brano "Bella Ciao", canzone simbolo dei Partigiani nella lotta al fascismo. Alcuni compagni di squadra, tra cui il beniamino Luis Alberto, hanno documentato l’esibizione con storie Instagram, scatenando l’ira delle frange più calde della tifoseria, storicamente schierata su posizioni politiche quantomai lontane da quelle che rievocano il canto popolare legato alla Resistenza. Sui social gli insulti e le minacce al calciatore albanese si sono sprecati: "Magari si spacca tutto", "Ma lo sa di non essere a Livorno?"(società famosa per avere una tifoseria "di sinistra") o ancora "meglio giocare in dieci". Alcuni tifosi però non ci stanno e ci tengono a sottolineare: "Lazio e fascismo non sono sinonimi". Alcuni ultras che hanno seguito la squadra nel ritiro di Auronzo di Cadore, si sono precipitati davanti alla pizzeria, teatro dell’esibizione di Hysaj, per avere un confronto con il calciatore. Il gruppo squadra però aveva già lascito il locale per far ritorno in albergo. La protesta è stata dunque sedata da alcuni agenti della Digos presenti sul posto e dal direttore sportivo del club Igli Tare. Un episodio che non rappresenta una novità per il tifo laziale, ma che il neo tecnico e condottiero, Maurizio Sarri ha voluto stigmatizzare. Infatti l’allenatore toscano non ha mai fatto mistero della sua ideologia politica, in pieno contrasto con quella dei suoi tifosi di oggi. Si sa, la prima impressione è importante, ma nel mondo del calcio un buon rendimento, o addirittura la vittoria di un trofeo, possono cancellare dalla mente dei tifosi qualsiasi onta. Ed è quello che sperano Hysaj e Sarri.