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Home » Sport » L’esultanza per il gol di Oleksiy Khoblenko: “Gloria alle forze armate ucraine. Putin è un fascista!”

L’esultanza per il gol di Oleksiy Khoblenko: “Gloria alle forze armate ucraine. Putin è un fascista!”

Il calciatore ucraino, nato in Russia, è in prestito alla squadra estone FCI Levadia dopo aver dovuto lasciare la sua società a causa dello scoppio della guerra. Il suo gesto è stato ampiamente applaudito

Marianna Grazi
22 Aprile 2022
Oleksiy Khoblenko

Oleksiy Khoblenko, calciatore ucraino ma di origine russa, esulta dopo un gol mostrando la maglia con la scritta: "Gloria alle forze armate ucraine. Putin è un fascista"

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Ha segnato il primo gol con la maglia della squadra che lo ha ‘adottato’ (è in prestito) dopo lasciato l’Ucraina e la società Kryvbas Kryvyi Rih a causa dello scoppio della guerra. A quel punto Oleksiy Khoblenko, attaccante del club estone FCI Levadia, si è avvicinato ad una telecamera a bordo campo e, come spesso accade, ha mostrato un messaggio scritto sotto la maglia ufficiale.  Due semplici frasi: “Gloria alle forze armate ucraine. Putin è un fascista!“.

Oleksiy Khoblenko
Oleksiy Khoblenko, 33 anni, nato in Russia ma di nazionalità ucraina, si scaglia contro la guerra e manda un messaggio al presidente Putin definendolo “fascista”

Nato in Russia ma cittadino ucraino

Il 28enne ha voluto ribadire la propria contrarietà alla guerra con un messaggio di sostegno alle truppe del Paese invaso rivolto direttamente al presidente russo Vladimir Putin. La presa di posizione del calciatore è stata ampiamente applaudita in Estonia e Ucraina, oltre che acclamata durante la partita contro il Narva, nella serie D1. Un gesto dall’altissimo valore simbolico, visto che Oleksiy Khoblenko è nato a Ekaterinburg, nella Federazione Russa, ma ha la nazionalità ucraina. Per il suo Paese ha vestito anche la maglia della nazionale Under 21, poi il giocatore del Kryvbas Kryvyi Rig (seconda divisione ucraina) ed dell’SK Dnipro-1 è stato costretto a trovare una nuova società fuori dalla zona di conflitto.

Oleksiy Khoblenko, currently on loan at Estonian side Levadia from KKR celebrated scoring for his new side with an undershirt message:

‘Glory to the Ukrainian Armed Forces. Putin is a fascist!’ pic.twitter.com/VDmdZq8DTx

— Zorya Londonsk (@ZoryaLondonsk) April 21, 2022

L’attacco a Putin in terra ostile

aleksander-lesun
Aleksander Lesun, campione olimpico di pentathlon a Rio 2016, ha annunciato che non gareggerà più per la Russia

Quello di Khoblenko non è il primo attacco al leader russo: a marzo, il ragazzo nato a Ekaterinburg sperava che il “cane” Putin stesse “bruciando all’inferno” sul suo account Instagram. Insomma il 28enne non usa mezzi termini per rivolgersi al leader del Cremlino, che dopo aver paragonato a un animale ha apostrofato come “fascista” nell’ultima partita. In questo caso, tra l’altro, esponendosi in modo ancor più chiara e in terra ostile, perché la città estone di Narva è per il 95% di lingua russa. Inoltre, il portavoce dei tifosi dell’FC Narva Trans ha recentemente criticato l’azione di un suo stesso giocatore, Denys Dedechko, che ha festeggiato un gol sventolando la bandiera dell’Ucraina.

Sportivi russi contro il Cremlino

L’attaccante si pone così nella schiera degli sportivi russi o nati in Russia che hanno deciso di parlare pubblicamente contro l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca, che il Cremlino ha sempre insistito a descrivere come una “operazione militare speciale” per “denazificare lo Stato”. Giovedì 21 aprile, durante una conferenza stampa dopo la partita di beneficenza della Dynamo Kyiv contro il Cluj in Romania, il calciatore Oleksandr Karavayev era scoppiato in lacrime parlando della guerra in corso in Ucraina e ringraziando i soldati per il loro impegno.

Dynamo Kyiv’s Oleksandr Karavayev (from Kherson – currently occupied by RU) broke down during a press conference last night:

‘Also a massive thank you, a low bow (to the 🇺🇦🪖) because they are defending our land 🥺’

📹: Sport Pro TV pic.twitter.com/V9hnfxVwYH

— Zorya Londonsk (@ZoryaLondonsk) April 21, 2022

Tra gli altri nomi noti dello sport ad essersi schierati contro la guerra innescata dalla nazione d’origine c’ anche Aleksandr Lesun, oro olimpico nel pentatlon a Rio 2016, che ha dichiarato di non voler più gareggiare per la Russia. “Ero orgoglioso di farlo sotto la bandiera russa – ha spiegato il 33enne alla Bbc –. Il Paese, il suo popolo, non la politica, sono da sempre nel mio cuore. Il 22 febbraio però ho lasciato la Federazione, non competerò più sotto lo stemma russo”. Una decisione tanto forte quanto rischiosa. “In patria la situazione sta diventando grave”, ha aggiunto Lesun ricordando le sanzioni previste dal Cremlino per i dissidenti: migliaia di persone sono state arrestate durante le manifestazioni di piazza e una legge vieta a chiunque di descrivere “l’operazione militare speciale” come una guerra o un’invasione. Per questo anche parlare contro le autorità può trasformare una persona illustre, come appunto il campione olimpico, in un “criminale con rappresaglie anche contro la propria famiglia. Mi dispiace ammettere che gli sportivi in Russia non possono influenzare la situazione”, ha concluso Lesun.

Medvedev tennis numero 1
Il numero 1 del tennis, il russo Medvedev, si schiera per la pace tra Russia e Ucraina

Se Khoblenko, forte della nazionalità ucraina, ha scelto la via dell’attacco senza mezzi termini, Maria Sharapova, ex tennista siberiana numero 1 al mondo, si è limitata a esprimere la speranza di una risoluzione pacifica della crisi e un messaggio simile è arrivato dai colleghi maschi, Daniil Medvedev e Andrey Rublev, rispettivamente numero 2 e 6 del circuito Atp, che hanno parlato di “promozione della pace”. I tennisti e le tenniste russe, nonostante gareggino sotto colori neutrali, sono stati recentemente esclusi dalla partecipazione al Torneo di Wimbledon previsto a giugno.

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  • "Amiamo troppo la nostra storia e cultura per permettere che tutto venga distrutto.”

Il cambiamento climatico è un problema da affrontare il prima possibile. Per smuovere le acque di un immobilismo colpevole due attivisti si sono incollati a un capolavoro di 200 anni alla National Gallery di Londra. Letteralmente. 

Si tratta dell’ultima di una serie di proteste dirompenti del gruppo ambientalista britannico Just Stop Oil.

I due attivisti hanno coperto il famoso dipinto di John Constable “The Hay Wain” con una versione modificata dell’immagine prima di attaccare le mani alla sua cornice. 

Raffigurante il fiume Stour, che divide le contee inglesi di Suffolk ed Essex, è considerato uno dei dipinti per eccellenza di Constable. La versione modificata dei manifestanti ha visto il fiume sostituito con una strada asfaltata, con le ciminiere della fabbrica raffigurate sullo sfondo e gli aeroplani che volano sopra la testa. 

Lazarus, uno dei due studenti che si è incollato al dipinto, ha detto agli spettatori che la versione “reinventata” del dipinto “mostra la natura distruttiva della nostra dipendenza dal petrolio. Voglio lavorare nelle arti, non distruggerle. La situazione in cui ci troviamo dimostra che dobbiamo fare tutto il possibile, in modo non violento, per prevenire il collasso della civiltà verso cui ci stiamo precipitando.”

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #thehaywain #juststopoil #nationalgallery #londra #attivisti #thereisnoplanetb
  • Surrealismo e folclore, fusi in una sola persona. 
Nasceva oggi Frida Kahlo, la pittrice messicana dagli intensi ritratti e autoritratti, autrice di poesie immortali, uno straordinario simbolo del femminismo moderno. 

#lucenews #lucelanazione #fridakahlo #anniversari #fridakahloinspired #fridakahlofrases #fridakahloquotes
  • Oggi è la giornata mondiale del bacio, il gesto che esprime l
  • “C’è un bambino! C’è un bambino!”

Poteva essere una tragedia nella tragedia. Invece, grazie a un gesto di coraggio di quelli che non si vedono certo tutti i giorni, un barlume di luce appare anche nel momento più tragico. 

Una bimba di appena 4 mesi è stata salvata dall’annegamento da un giovane proveniente dal Togo che, come lei, si trovava a bordo del barcone affondato lo scorso 27 giugno durante la traversata che dall’Africa Settentrionale li stava portando verso una sperata nuova vita in Europa.

A bordo c’erano un centinaio di persone: uomini, donne, ragazzi e ragazze, tanti bambini che, come spesso accade, sono costretti ad abbandonare la loro terra, dilaniata spesso dalla carestia, dalla siccità, dai conflitti, per cercare un futuro altrove.

Il ragazzo non ha esitato a prendere la bimba dall’acqua e poggiarsela sulla spalla, in modo che potesse rimanere in superficie. Lui, in evidente difficoltà, trova aiuto invece in un pezzo di legno galleggiante, fino all’arrivo dei soccorritori della nave della Ong Geo Barents. La piccola, che purtroppo nonostante lo sforzo del ragazzo mostrava i primi segnali di annegamento è stata rianimata e curata dal personale volontario di Medici Senza Frontiere.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #onggeobarents #togo #medicisenzafrontiere #gestodicoraggio
Ha segnato il primo gol con la maglia della squadra che lo ha 'adottato' (è in prestito) dopo lasciato l'Ucraina e la società Kryvbas Kryvyi Rih a causa dello scoppio della guerra. A quel punto Oleksiy Khoblenko, attaccante del club estone FCI Levadia, si è avvicinato ad una telecamera a bordo campo e, come spesso accade, ha mostrato un messaggio scritto sotto la maglia ufficiale.  Due semplici frasi: "Gloria alle forze armate ucraine. Putin è un fascista!".
Oleksiy Khoblenko
Oleksiy Khoblenko, 33 anni, nato in Russia ma di nazionalità ucraina, si scaglia contro la guerra e manda un messaggio al presidente Putin definendolo "fascista"

Nato in Russia ma cittadino ucraino

Il 28enne ha voluto ribadire la propria contrarietà alla guerra con un messaggio di sostegno alle truppe del Paese invaso rivolto direttamente al presidente russo Vladimir Putin. La presa di posizione del calciatore è stata ampiamente applaudita in Estonia e Ucraina, oltre che acclamata durante la partita contro il Narva, nella serie D1. Un gesto dall'altissimo valore simbolico, visto che Oleksiy Khoblenko è nato a Ekaterinburg, nella Federazione Russa, ma ha la nazionalità ucraina. Per il suo Paese ha vestito anche la maglia della nazionale Under 21, poi il giocatore del Kryvbas Kryvyi Rig (seconda divisione ucraina) ed dell'SK Dnipro-1 è stato costretto a trovare una nuova società fuori dalla zona di conflitto.

Oleksiy Khoblenko, currently on loan at Estonian side Levadia from KKR celebrated scoring for his new side with an undershirt message:

‘Glory to the Ukrainian Armed Forces. Putin is a fascist!’ pic.twitter.com/VDmdZq8DTx — Zorya Londonsk (@ZoryaLondonsk) April 21, 2022

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Aleksander Lesun, campione olimpico di pentathlon a Rio 2016, ha annunciato che non gareggerà più per la Russia
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Dynamo Kyiv’s Oleksandr Karavayev (from Kherson - currently occupied by RU) broke down during a press conference last night:

‘Also a massive thank you, a low bow (to the 🇺🇦🪖) because they are defending our land 🥺’ 📹: Sport Pro TV pic.twitter.com/V9hnfxVwYH — Zorya Londonsk (@ZoryaLondonsk) April 21, 2022

Tra gli altri nomi noti dello sport ad essersi schierati contro la guerra innescata dalla nazione d'origine c' anche Aleksandr Lesun, oro olimpico nel pentatlon a Rio 2016, che ha dichiarato di non voler più gareggiare per la Russia. "Ero orgoglioso di farlo sotto la bandiera russa – ha spiegato il 33enne alla Bbc –. Il Paese, il suo popolo, non la politica, sono da sempre nel mio cuore. Il 22 febbraio però ho lasciato la Federazione, non competerò più sotto lo stemma russo". Una decisione tanto forte quanto rischiosa. "In patria la situazione sta diventando grave", ha aggiunto Lesun ricordando le sanzioni previste dal Cremlino per i dissidenti: migliaia di persone sono state arrestate durante le manifestazioni di piazza e una legge vieta a chiunque di descrivere "l’operazione militare speciale" come una guerra o un’invasione. Per questo anche parlare contro le autorità può trasformare una persona illustre, come appunto il campione olimpico, in un "criminale con rappresaglie anche contro la propria famiglia. Mi dispiace ammettere che gli sportivi in Russia non possono influenzare la situazione", ha concluso Lesun.

Medvedev tennis numero 1
Il numero 1 del tennis, il russo Medvedev, si schiera per la pace tra Russia e Ucraina

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