Finalmente anche la campionessa di salto con l'asta
Great Nnachi ha vinto la sua battaglia: al compimento della maggiore età scatta per lei la possibilità di ottenere la
cittadinanza italiana. Così dopo l'infermiera campionessa di boxe
Pamela Malvina Noutcho Sawa, la lista di sportive diventate azzurre si allunga.
L'atleta di salto con l'asta Great Nnachi ha ottenuto la cittadinanza italiana
"Sono maggiorenne e italiana": il coronamento del sogno dell'atleta
Adesso che ha compiuto i
18 anni festeggerà, non solo per il compleanno, ma anche perché finalmente potrà avviare le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana. La campionessa, dopo aver stabilito record su record, come i dieci titoli italiani, e dopo aver ottenuto l'
onorificenza consegnatele dal Presidente Mattarella di
Alfiere delle Repubblica, coronerà il suo sogno: quello di diventare un'
atleta italiana. "Ci ho pensato tanto, e quando mi sveglierò sarà il mio primo pensiero. Sono maggiorenne e italiana". Great dopo la bella notizia non riesce a trattenere l'emozione: "Chissà quante procedure dovrò svolgere in Prefettura intanto mi sono portata avanti in estate per essere più pronta possibile. Speriamo di ottenere la cittadinanza in tempi brevi.
Siamo quasi al traguardo", ha dichiarato in un'intervista alla Stampa.
Il lungo percorso per ottenere il riconoscimento
"Le mie origini sono nigeriane. Mia madre e mio padre sono nati in
Nigeria, però mia madre 25 anni fa è venuta in Italian e quindi io sono nata qua", aveva dichiarato l'atleta l'anno scorso. L'avvicinamento all'atletica è avvenuto grazie alla scuola quando il suo talento viene notato da
Luciano Gemello che la porta a entrare nel
Cus Torino. I risultati non tardano ad arrivare e sono sorprendenti. Nell'agosto 2019 salta 3,80 metri e batte il record della categoria cadetti e qui arriva il
primo problema: non avendo la cittadinanza italiana, non può essere considerato il nuovo record italiano di categoria. Per sanare questa situazione è intervenuto il consiglio della
Federazione italiana di Atletica leggera (Fidal), aggiornando il proprio regolamento e consentendo così anche ad atleti stranieri ma residenti in Italia, tesserati per una società italiana e che frequentino scuole italiane, di veder riconosciuta la propria prestazione al pari degli altri atleti del nostro Paese. Questo ostacolo purtroppo però rimane per le competizione internazionali. "Ho fatto il risultato minimo per i campionati europei e anche per i mondiali, però purtroppo non ci sono potuta andare perché non ho la cittadinanza italiana. Non posso fare né gli
europei, né i
mondiali, nient’altro che non siano i campionati italiani", aveva raccontato la giovane. Il suo allenatore, diventato per lei un secondo padre, nel 2021 espresse tutta la rabbia per la situazione incomprensibile: "Lei oggi è riconosciuta dalla
Iaaf (la federazione internazionale dell'atletica) come atleta italiana ma l’Italia non la riconosce come italiana e quindi il grandissimo problema è che non può gareggiare rappresentando il suo paese, quello di nascita, quello in cui ha vissuto, il suo vero paese. Non può vestire la maglia della
nazionale italiana. Quindi è relegata a fare le gare qui".