La protesta del numero uno della Fifa giunge da Zurigo. Interrogato sulla prossima Coppa del Mondo femminile durante un meeting dell'Organizzazione mondiale del commercio, Gianni Infantino ha fortemente condannato le offerte ricevute dalle principali emittenti nazionali per la trasmissione della competizione. L'evento, tenutosi il 1° maggio nella capitale svizzera in stretta collaborazione con la Fifa, aveva lo scopo di discutere come migliorare la condizione femminile tramite l'unione di calcio e commercio. Durante uno degli interventi nel corso della giornata, il dirigente 53enne ha attaccato le dirigenze delle Tv pubbliche dei "Big 5", i cinque Paesi europei più importanti (Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna). Le proposte ricevute dai singoli Stati per l'acquisizione dei diritti televisivi del torneo sono state definite "inaccettabili" e "uno schiaffo alle giocatrici", dal momento in cui, nelle parole dello stesso presidente, "le emittenti pubbliche hanno il dovere di promuovere e investire nello sport femminile".
Un dovere, secondo lui, non rispettato, nonostante i numeri incoraggianti della scorsa edizione: "I mondiali femminili hanno un'audience pari al 50-60% della Coppa del Mondo maschile, ma le Tv offrono solo 1-10 milioni di dollari contro i 100-200 proposti per gli uomini. Questo è uno schiaffo a tutte le grandi giocatrici della coppa del mondo femminile e a tutte le donne del mondo".
L'appello di Infantino: "Le donne lo meritano"
Una critica aspra, che alla luce dei dati non lascia alibi o giustificazioni, alla quale potrebbero seguire importanti conseguenze: "Per essere molto chiari, è nostro obbligo morale e legale non svendere la Coppa del Mondo. Pertanto, se le offerte continuano a non essere eque, saremo costretti a non trasmettere l'evento nei Paesi interessati", ha aggiunto. Ma ai dati, è seguito anche un appello generalizzato: "Chiedo, quindi, a tutti i giocatori, tifosi, funzionari di calcio, presidenti, primi ministri, politici e giornalisti di tutto il mondo di unirsi a noi e sostenere questo appello per un'equa remunerazione del calcio femminile. Le donne lo meritano"."La Federazione mondiale ha fatto la sua parte, portando il montepremi a 152 milioni di dollari, triplicando l'importo pagato nel 2019 e dieci volte di più rispetto al 2015. Tuttavia - prosegue Infantino - le offerte delle emittenti sono ancora molto deludenti e semplicemente non accettabili, soprattutto considerando che il 100% di tutte le quote per i diritti pagate andrebbe direttamente nel calcio femminile, nella nostra scelta di promuovere azioni verso la parità di condizioni e retribuzione". Richieste ripetute da parte della federazione mondiale, alle quali non hanno fatto eco risposte soddisfacenti da parte dei possibili acquirenti. In uno dei suoi ultimi post su Instagram, inoltre, il dirigente ha rilanciato l'hashtag #Footballunitestheworld (Il calcio unisce il mondo), ricordando come l'impegno principale dell'ente sia quello di rimanere concentrati sull'inclusività in ogni momento dell'organizzazione dei tornei.Visualizza questo post su Instagram