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Josip Ilicic ritrova il sorriso: dopo la depressione torna in patria a giocare nel Maribor

L'ex calciatore sloveno dell'Atalanta: "Inizia la seconda parte della mia carriera. La Nazionale? Se posso essere d'aiuto..."

di EDOARDO MARTINI -
11 ottobre 2022
Josip Ilicic

Josip Ilicic

Se fosse possibile associare un animale a ogni calciatore sicuramente Josip Ilicic avrebbe quello della fenice, simbolo da sempre di rinascita e cambiamento, della forza e della resistenza al tempo. Sì proprio quella rinascita che ha contraddistinto l'ultimo periodo dell'attaccante che è riuscito ad uscire dalla depressione dovuta al Covid firmando per il Maribor, squadra slovena dove Ilicic aveva già giocato nel lontano 2010.

Il saluto di Ilicic al pubblico atalantino

"E' caduto in depressione", la rivelazione choc del compagno di squadra

Tutto ebbe inizio nei primi mesi del 2020, quando il nuovo Coronavirus era già una realtà mondiale, e Bergamo ne pativa pesantissime conseguenze. Tutto questo forse deve aver pesato anche sulla testa di Ilicic, che nonostante il ritorno in campo dopo la prima grave ondata della pandemia, giocò la sua ultima partita l’11 luglio 2020 contro la Juve, all’Allianz Stadium. Dopo di ché, quattro mesi di assoluto silenzio: lo sloveno sparì dai radar, nessuno sapeva che fine avesse fatto, c’era il massimo riserbo attorno la salute dell’attaccante. A interrompere il silenzio stampa fu l’allora capitano dell’Atalanta, il Papu Gomez, che ai microfoni dell’emittente argentina Tyc Sports rivelò che Ilicic aveva avuto il Coronavirus: “Ha sofferto molto, è caduto in depressione. La testa arriva poi a un momento in cui esplode. Ma ora sta bene, è molto importante per noi”. Squadra, allenatore e società lo aspettarono, e Ilicic tornò il 17 ottobre 2020, nella partita persa contro il Napoli al San Paolo per 4-1, giocando parte del secondo tempo, non regalando spettacolo, ma la visione di un giocatore ritrovato, che stava facendo un percorso personale per tornare ai suoi livelli, per lasciarsi alle spalle quella odiosa malattia. Dopo di quella partita, infatti, l'attaccante si soffermò sul suo momento molto buio che sembrava finalmente essersi messo alle spalle: "Sapevo, in cuor mio, che sarei tornato. L’unico modo per uscire da tutto quello che ho vissuto era amare quello che mi circonda. Amare il calcio, la famiglia e tutto. La mia famiglia è stata il più grande sostegno. Non auguro a nessuno quello che ho vissuto ma ora è alle spalle. Guardo avanti. Ogni cosa negativa ti rende più forte, migliore. Non ho ancora finito di fare cose belle nel calcio, il meglio deve ancora venire! Ho di nuovo iniziato a divertirmi. Mi rendo conto che non ho più chissà quanti anni di carriera davanti ma voglio dare tutto per ciò che ho amato per tutta la vita: la palla, il campo. Spesso mi sono ripetuto questa frase: ‘Ragazzi, se solo sapeste quanto è bello giocare a calcio…’. Ce l’ho sempre in testa e rimarrà sempre con me. Giocherò finché potrò stare in piedi. Ho un desiderio per l’anno che verrà: vorrei che tutto finisse il prima possibile. Parlo della questione Covid. Mi dispiace davvero tanto per tutte le persone che sono state colpite dal virus, e soprattutto per quelle che hanno perso il lavoro. Mi dispiace tantissimo per tutti loro. So bene in che situazione si trovano. E vorrei davvero che finisse tutto il prima possibile”.

Il calciatore durante la presentazione con il Maribor

Il ritorno a casa con il sorriso finalmente ritrovato

Purtroppo però la depressione può tornare, e condizionare nuovamente l’attività di qualsiasi lavoratore. All’inizio del 2022 infatti i media italiani hanno diffuso la notizia che Ilicic starebbe combattendo nuovamente contro la depressione. L'ex allenatore di Josip Giampiero Gasperini, a seguito del pareggio con la Lazio il 22 gennaio 2022 si espresse così riguardo alla sua vicenda: “Per me non è facile parlare di questa situazione personale. A Josip saremo sempre vicini, sono situazioni che vanno al di là del calcio e noi con lui abbiamo sempre avuto un rapporto solido. La nostra testa è una giungla, non è facile per gli psicologi, figurarsi per noi. Non si è mai impegnato tanto come quest’anno. Io l’ho avuto anche a Palermo e non l’ho mai visto così impegnato. Lo aspetteremo tutta la vita come persona, come calciatore è imprevedibile. I medici non sanno darci una risposta, non posso darla io. Ne parlo questa volta per non parlarne più, è una cosa delicata”. Il 1° settembre il giocatore sloveno ha rescisso consensualmente il contratto con l’Atalanta, accompagnato da un toccante saluto con i tifosi avvenuto prima del calcio d’inizio della sfida contro il Torino al Gewiss Stadium di Bergamo, tornando dov'è tutto cominciato: al Maribor, con cui ha firmato un contratto fino al 2025. "Le mie condizioni mentali e fisiche? È difficile rispondere, non so dire quando sarò al meglio" ha spiegato durante la presentazione con il Maribor. E ha aggiunto: "Sapevo che c'era un solo club in cui sarei tornato in Slovenia, ed era il Maribor. Per quanto riguarda la forma fisica, credo e spero di riprendere il ritmo giusto il prima possibile. Ho bisogno del mio tempo. Inizierò da zero qui. Ora qui sono un nuovo giocatore che vuole ottenere qualcosa, un po' come ho iniziato 12 anni fa. Tornare nella nazionale slovena? Se sarò in grado, se avranno bisogno di me... Sono sempre aperto a tutto, mi piace essere d'aiuto". L'ex giocatore della Fiorentina ha anche spiegato la sua scelta di tornare al Maribor. "Avevo bisogno di tornare a casa, ho fatto il pieno di paesi stranieri - le parole dello sloveno -. Questo è un giorno speciale per me. Una persona gioca a calcio per vivere queste emozioni, ecco perché sono tornato. Senza questo club non avrei avuto una carriera del genere e non è ancora finita: questa è solo la seconda parte della mia carriera".