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Home » Sport » La Nazionale di calcio femminile riceve il premio “Mela d’Oro” dal Presidente della Repubblica

La Nazionale di calcio femminile riceve il premio “Mela d’Oro” dal Presidente della Repubblica

Il Capo dello Stato durante la cerimonia di premiazione ha sottolineato la "forte crescita del ruolo femminile, pur se non mancano ancora disparità e condizioni da rimuovere, emerse in maniera ulteriormente grave per effetto della pandemia"

Francesco Lommi
2 Luglio 2021
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Una mela dorata per premiare l’eccellenza femminile. Quest’anno il premio Marisa Bellisario, una delle donne manager più famose nella storia d’Italia, è andato alle azzurre del calcio femminile: a ritirare questo prestigioso riconoscimento, a nome di tutta la squadra, sono state Milena Bertolini, Ct della Nazionale, e le calciatrici Elena Linari, Elisa Bartoli e Annamaria Serturini. Un riconoscimento che le azzurre hanno meritato per il talento, l’energia e l’impegno con cui hanno raggiunto traguardi importanti, ma anche per aver avvicinato tante ragazze allo sport e, in particolare, al calcio:

“È motivo di grande orgoglio per la Nazionale- ha commentato Bertolini- ricevere un premio così prestigioso, pertanto desidero ringraziare la Fondazione a nome di tutta la squadra”

Il premio consiste in una mela d’oro, simbolicamente tesa a rappresentare l’eccellenza femminile: “La mela cotogna, poi, è speciale-spiega Mario Sette, artista-artigiano di metalli preziosi e creatore dell’opera- non è stata manipolata dall’uomo, con innesti e incroci e non viene mangiata da tutti, ma usata per dolci e confetture raffinate. È un frutto che ben rappresenta donne con grande personalità, proprio come le donne premiate dalla Fondazione Marisa Bellisario”.

Le delegate azzurre, per la cerimonia di premiazione, sono state ricevute al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

“Le quasi 600 Mele d’Oro assegnate nell’arco dei trentatré anni sono non soltanto una bella storia, ma esprimono, più che una rivendicazione di autentica condizione di parità, la consapevolezza che un’effettiva parità donna-uomo fa crescere il nostro Paese; provoca, produce, determina una crescita sociale, economica, di vita del Paese”

Il Capo dello Stato poi ha voluto sottolineare come la pandemia non abbia fatto altro che acuire questo divario già in partenza rilevante:

“Le Mele d’Oro sottolineano come sia stata, e sia in corso, una forte crescita del ruolo femminile, pur se non mancano ancora disparità e condizioni da rimuovere, emerse in maniera ulteriormente grave per effetto della crisi dopo la pandemia. Anche per questo motivo, questo incontro è una bella occasione per sottolineare e ricordare ancora una volta come sia un obbiettivo fondamentale della Repubblica l’effettiva parità”

Una mela al giorno per togliere il gender gap di torno.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Una mela dorata per premiare l’eccellenza femminile. Quest’anno il premio Marisa Bellisario, una delle donne manager più famose nella storia d’Italia, è andato alle azzurre del calcio femminile: a ritirare questo prestigioso riconoscimento, a nome di tutta la squadra, sono state Milena Bertolini, Ct della Nazionale, e le calciatrici Elena Linari, Elisa Bartoli e Annamaria Serturini. Un riconoscimento che le azzurre hanno meritato per il talento, l’energia e l’impegno con cui hanno raggiunto traguardi importanti, ma anche per aver avvicinato tante ragazze allo sport e, in particolare, al calcio: “È motivo di grande orgoglio per la Nazionale- ha commentato Bertolini- ricevere un premio così prestigioso, pertanto desidero ringraziare la Fondazione a nome di tutta la squadra” Il premio consiste in una mela d’oro, simbolicamente tesa a rappresentare l’eccellenza femminile: “La mela cotogna, poi, è speciale-spiega Mario Sette, artista-artigiano di metalli preziosi e creatore dell’opera- non è stata manipolata dall’uomo, con innesti e incroci e non viene mangiata da tutti, ma usata per dolci e confetture raffinate. È un frutto che ben rappresenta donne con grande personalità, proprio come le donne premiate dalla Fondazione Marisa Bellisario”. Le delegate azzurre, per la cerimonia di premiazione, sono state ricevute al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Le quasi 600 Mele d’Oro assegnate nell’arco dei trentatré anni sono non soltanto una bella storia, ma esprimono, più che una rivendicazione di autentica condizione di parità, la consapevolezza che un’effettiva parità donna-uomo fa crescere il nostro Paese; provoca, produce, determina una crescita sociale, economica, di vita del Paese” Il Capo dello Stato poi ha voluto sottolineare come la pandemia non abbia fatto altro che acuire questo divario già in partenza rilevante: “Le Mele d’Oro sottolineano come sia stata, e sia in corso, una forte crescita del ruolo femminile, pur se non mancano ancora disparità e condizioni da rimuovere, emerse in maniera ulteriormente grave per effetto della crisi dopo la pandemia. Anche per questo motivo, questo incontro è una bella occasione per sottolineare e ricordare ancora una volta come sia un obbiettivo fondamentale della Repubblica l’effettiva parità” Una mela al giorno per togliere il gender gap di torno.
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