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L'Italia non si inginocchierà prima del match con l'Austria. "Ma non ignora la lotta al razzismo"

di MARIANNA GRAZI -
25 giugno 2021
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Serviva una decisione chiara e univoca ed è arrivata. Prima della sfida contro l'Austria i giocatori italiani non si inginocchieranno per il tipico gesto del Black Lives Matter. Nella lunga cavalcata europea l'attesissima tappa degli ottavi sarà contraddistinta anche da questa scelta che poco ha a che fare con l'aspetto calcistico. Tutto è nato dalla "spaccatura" venutasi a creare occasione dell'ultimo match dei girono, contro il Galles. Mentre l'intera squadra oltremanica si era inginocchiata per protestare contro il razzismo e ogni forma di discriminazione, solo cinque azzurri avevano aderito in modo manifesto alla levata di scudi. Un gesto che ha fatto discutere tutti, ma proprio tutti. Dai media ufficiali al 'tifoso da bar', chiunque aveva espresso la propria opinione nel dibattito che si era aperto. Tanto che il presidente della Figc Gabriele Gravina era intervenuto a sottolineare come la scelta degli azzurri fosse libera, senza una linea comune. Ma visto che la polemica non dava segno di spegnersi ecco che invece la linea comune sembra essere stata adottata. Al momento, per la partita di Wembley, si va verso una decisione univoca: gli azzurri dovrebbero restare tutti in piedi. Così come i calciatori  dell'Austria. All'Uefa infatti non è stata presentata nessuna richiesta è stata presentata all'Uefa e ora il tempo per cambiare idea è scaduto. In effetti il responsabile della comunicazione della nostra Nazionale, Paolo Corbi, già alcuni giorni fa aveva dichiarato: "Non inginocchiarsi non significa non combattere il razzismo". Ora bisognerà capire se la decisione presa sarà quella definitiva, e se quindi verrà adottata anche per le eventuali prossime gare. Soprattutto è da chiarire se le cose potrebbero cambiare in futuro, con i giocatori che torneranno a inginocchiarsi magari in base anche al comportamento degli avversari.