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Home » Sport » Nuoto, la vicenda shock di Mary-Sophie Harvey: “Ai Mondiali mi hanno drogata”

Nuoto, la vicenda shock di Mary-Sophie Harvey: “Ai Mondiali mi hanno drogata”

Il drammatico racconto dell'atleta canadese 22enne dopo una festa: "Nella mia mente c'è un vuoto di quattro-sei ore"

Marianna Grazi
7 Luglio 2022
Mary-Sophie Harvey

Mary-Sophie Harvey, nuotatrice 22enne canadese

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“Nella mia mente c’è un vuoto di quattro-sei ore. Non riesco a ricordare nulla“. È un racconto scioccante quello della nuotatrice 22enne canadese Mary-Sophie Harvey. La recente medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest nella staffetta 4x200m stile libero affida a Instagram la storia della vicenda che le è capitata proprio durante i campionati iridati nella capitale magiara. Harvey racconta di essersi risvegliata dopo una festa, senza ricordare alcunché e ritrovandosi però il corpo coperto di lividi. La causa, probabilmente, è stata l’assunzione – assolutamente involontaria – di qualche droga.

Il racconto choc: “Pensavo di essere al sicuro, invece…”

 

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Un post condiviso da MARY-SOPHIE HARVEY✨ (@marysophieharvey)

La nuotatrice del Canada ha denunciato di essere stata drogata a una  party, organizzato l’ultima notte del Mondiale, a cui hanno partecipato nuotatori di varie nazionalità, staff e altri partecipanti all’evento. Una cosa comune a fine manifestazione, che serve anche a consolidare i rapporti tra gli atleti fuori dalla vasca di gara. Questa volta, però, qualcosa è andato storto. Mary-Sophie Harvey racconta infatti di avere un vuoto di memoria di quasi sei ore della serata, probabilmente causato dall’assunzione di sostanze stupefacenti senza che ne fosse a conoscenza. Oltre all’amnesia, una volta risvegliatasi, ha scoperto di avere una lieve commozione cerebrale e una costola incrinata, oltre al corpo pieno di lividi. “Pensavo di essere al sicuro mentre ero circondata da amici, e invece non è stato così…”, afferma sui social, invitando i coetanei a fare la massima attenzione quando si recano nei locali notturni. 

Gli accertamenti in ospedale e il supporto psicologico. La Fina apre un’indagine

Mary-Sophie Harvey

Accompagnata dallo staff della nazionale canadese la 22enne si è recata all’ospedale per gli accertamenti medici ed è stata affiancata da psicologi ed esperti. La ragazza, che a Budapest ha conquistato la sua prima finale mondiale nei 200 misti, piazzandosi poi all’ottavo posto e contribuendo – in batteria – alla medaglia di bronzo della sua staffetta 4×200 stile libero, ha raccontato di essere molto scossa dall’accaduto, tanto da aver pensato inizialmente di non raccontarlo nemmeno: “Ho riflettuto a lungo se dovessi o se non dovessi pubblicare qualcosa – scrive nel post –. Ma sono sempre stata trasparente con voi e queste situazioni purtroppo accadono troppe volte perché io stia in silenzio“. Mentre sui social i followers nei commenti la ricoprono di affetto e supporto per il suo coraggio, la Fina, messa al corrente dell’accaduto, ha deciso di avviare un’indagine sulla vicenda, per far sì che episodi del genere non si ripetano. 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
"Nella mia mente c'è un vuoto di quattro-sei ore. Non riesco a ricordare nulla". È un racconto scioccante quello della nuotatrice 22enne canadese Mary-Sophie Harvey. La recente medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest nella staffetta 4x200m stile libero affida a Instagram la storia della vicenda che le è capitata proprio durante i campionati iridati nella capitale magiara. Harvey racconta di essersi risvegliata dopo una festa, senza ricordare alcunché e ritrovandosi però il corpo coperto di lividi. La causa, probabilmente, è stata l'assunzione – assolutamente involontaria – di qualche droga.

Il racconto choc: "Pensavo di essere al sicuro, invece..."

 
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Un post condiviso da MARY-SOPHIE HARVEY✨ (@marysophieharvey)

La nuotatrice del Canada ha denunciato di essere stata drogata a una  party, organizzato l'ultima notte del Mondiale, a cui hanno partecipato nuotatori di varie nazionalità, staff e altri partecipanti all'evento. Una cosa comune a fine manifestazione, che serve anche a consolidare i rapporti tra gli atleti fuori dalla vasca di gara. Questa volta, però, qualcosa è andato storto. Mary-Sophie Harvey racconta infatti di avere un vuoto di memoria di quasi sei ore della serata, probabilmente causato dall'assunzione di sostanze stupefacenti senza che ne fosse a conoscenza. Oltre all'amnesia, una volta risvegliatasi, ha scoperto di avere una lieve commozione cerebrale e una costola incrinata, oltre al corpo pieno di lividi. "Pensavo di essere al sicuro mentre ero circondata da amici, e invece non è stato così...", afferma sui social, invitando i coetanei a fare la massima attenzione quando si recano nei locali notturni. 

Gli accertamenti in ospedale e il supporto psicologico. La Fina apre un'indagine

Mary-Sophie Harvey
Accompagnata dallo staff della nazionale canadese la 22enne si è recata all'ospedale per gli accertamenti medici ed è stata affiancata da psicologi ed esperti. La ragazza, che a Budapest ha conquistato la sua prima finale mondiale nei 200 misti, piazzandosi poi all'ottavo posto e contribuendo – in batteria – alla medaglia di bronzo della sua staffetta 4x200 stile libero, ha raccontato di essere molto scossa dall'accaduto, tanto da aver pensato inizialmente di non raccontarlo nemmeno: "Ho riflettuto a lungo se dovessi o se non dovessi pubblicare qualcosa – scrive nel post –. Ma sono sempre stata trasparente con voi e queste situazioni purtroppo accadono troppe volte perché io stia in silenzio". Mentre sui social i followers nei commenti la ricoprono di affetto e supporto per il suo coraggio, la Fina, messa al corrente dell'accaduto, ha deciso di avviare un'indagine sulla vicenda, per far sì che episodi del genere non si ripetano. 
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