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Chi è Massimo Giandinoto, l'atleta paralimpico "salvato" dallo sport

Nonostante l'amputazione della gamba sinistra all'età di 9 anni, si è laureato campione italiano dei 60 e 200 metri Indoor di atletica leggera

di EDOARDO MARTINI -
20 marzo 2023
L'atleta paralimpico Massimo Giandinoto insieme ad alcuni bambini presenti al progetto Sport For Good Torino

L'atleta paralimpico Massimo Giandinoto insieme ad alcuni bambini presenti al progetto Sport For Good Torino

Un racconto con al centro lo sport e la rinascita quello che l’atleta paralimpico Massimo Giandinoto ha scelto per l'incontro con i bambini del progetto Sport For Good Torino di Fondazione Laureus Sport for Good Italia e Alps South Europe, azienda americana specializzata nella produzione di cuffie protesiche.

Sport e rinascita: sono questi i temi principali toccati dall'atleta durante l'incontro

La storia del campione paralimpico

Il campione, Massimo Giandinoto, nato a Torino il 22 agosto 1986, soprannominato "Massy", nel corso di quest'ultimo appuntamento è stato inizialmente coinvolto in un allenamento dedicato ai 20 giovani beneficiari del progetto, e successivamente ha raccontato della sua storia alla giovane platea che lo ha ascoltato in un rispettoso e quasi inaspettato silenzio. La sua è una storia di sport e rinascita: all’età di 9 anni un osteosarcoma al tallone lo ha costretto all’amputazione della gamba sinistra e solo a 26 anni ha ritrovato la luce grazie allo sport. Massimo infatti, ha deciso di lanciarsi in una sfida, cimentandosi nella cosa per lui più difficile: correre. E questa sfida l’ha decisamente superata, tanto da essersi laureato Campione Italiano dei 60 e 200 metri Indoor.

L'atleta ha voluto mettere in risalto con parole semplici ma dirette l'amico che lo ha salvato ridonandogli la speranza quando intorno a sé vedeva solo paura e buio: lo sport. Successivamente ha spiegato il grande disagio e dolore che ha subito in passato a causa di comportamenti inadeguati e dell’utilizzo di parole improprie, usate nei suoi confronti da alcuni coetanei. Infine ha denunciato il bullismo, anche quello verbale, e per concludere ha messo in evidenza il valore dell’amicizia, l’importanza di saperla riconoscere e l'essere presente per chi ha bisogno di un sostegno.

La giovane platea attenta al racconto di "Massy"

Attività per ragazzi provenienti da contesti difficili

L'ultima parola è spettata infine a Piercarlo Iacopini, presidente del gruppo sportivo Valanga e C.S.A.IN Piemonte, che ha chiesto a tutti i giovani partecipanti di rappresentare con un testo o con un disegno quello che è rimasto loro delle parole di Massy, dando poi appuntamento a fine anno scolastico per l’esposizione e per la condivisione dei lavori realizzati in un momento di scambio e condivisione. Tra i presenti all'incontro anche Chiara Fioraso per Alps South Europe, Fabrizio Ricca, Assessore allo Sport per la Regione Piemonte, Luigi Borelli, coordinatore sport circoscrizione 5 del Comune di Torino, Luigi Casale, Responsabile dei centri Coni Formazione e Stefano Mossino in rappresentanza di Coni Piemonte. Da ricordare che l'iniziativa realizzata in collaborazione con il Gruppo Sportivo Valanga proseguirà fino a giugno 2023, con l’obiettivo di inserire in attività sportivo-formative bambine e bambini provenienti da contesti socioeconomici vulnerabili e famiglie prese in carico da servizi sociali dei quartieri di Borgo Vittoria e Vallette di Torino. Bambini soggetti a varie problematiche, tra le quali disabilità cognitiva e psichica, alti tassi di dispersione scolastica e rischio devianza minorile.