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Home » Sport » Niente mondiali per l’Iran? La lettera alla FIFA: “Prenda posizione, escluda la Nazionale”

Niente mondiali per l’Iran? La lettera alla FIFA: “Prenda posizione, escluda la Nazionale”

La motivazione principale alla base dell'appello di un gruppo di attivisti è l'oppressione dei diritti civili all'interno del Paese, soprattutto quelli delle donne

Edoardo Martini
24 Ottobre 2022
La nazionale di calcio iraniana

La nazionale di calcio iraniana

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Un appello per chiedere l’esclusione della Nazionale iraniana dal prossimo Mondiale in Qatar, in programma a novembre. È questa la richiesta di un gruppo di attivisti, tra cui diversi sportivi e calciatori, dell’Iran che ha inviato una lettera alla FIFA presentando un reclamo formale, grazie all’aiuto dello studio legale spagnolo Ruiz-Huerta & Crespo, per ottenere la sospensione della Federazione iraniana.

Iranian journalist and women’s rights activist @AlinejadMasih says in collaboration with a Spanish law firm, “a formal request has been sent to @FIFAcom to suspend Iran’s Football Federation with immediate effect, and therefore effectively ban them from the 2022 World Cup.” pic.twitter.com/mSuBJoD88d

— Iran International English (@IranIntl_En) October 19, 2022

“La FIFA deve scegliere da che parte stare. La sua neutralità non è un’opzione”

La motivazione principale sarebbe l’oppressione dei diritti civili all’interno del Paese, soprattutto quelli delle donne: il fatto che non possano entrare allo stadio, tra tutte le altre violazioni, sarebbe contrario ai regolamenti più basilari della Fifa. Infatti, nel comunicato si legge: “Se le donne non sono ammesse negli stadi in tutto il paese, e la Federcalcio iraniana sta semplicemente seguendo e applicando le linee guida del governo, non possono essere visti come un’organizzazione INDIPENDENTE e libera da qualsiasi forma o tipo di influenza. Si tratta di una violazione (articolo 19) degli statuti della FIFA. Questa disposizione è stata, in passato, la premessa per la sospensione di associazioni calcistiche come la Kuwait FA, la FA indiana e persino la stessa Federazione iraniana. La situazione in quello Stato non è diversa da quella di un Paese che richiede alla Federcalcio di imporre il divieto di accedere allo stadio a persone di una certa razza o etnia. Non è diverso da un governo che richiede che un’associazione membro modifichi la regola del fuorigioco in tutti i campionati del Paese. In questi altri casi, è probabile che la FIFA si muova rapidamente per sospendere tali associazioni affiliate, soprattutto nel secondo ipotetico caso, riguardante le “Regole del gioco”. La Federcalcio iraniana non ha chiaramente l’autonomia per applicare gli Statuti FIFA alla lettera, i suoi regolamenti e, soprattutto, i suoi valori portanti”.

Il gruppo di attivisti, nella lettera, ha scritto: “La brutalità e la belligeranza dell’Iran nei confronti del proprio popolo ha raggiunto un punto critico, richiedendo un dissociarsi fermo ed inequivocabile da mondo dello sport e del calcio. Alle donne è impedito di entrare negli stadi all’interno del Paese e sono sistematicamente escluse dall’ecosistema calcistico dell’Iran, fatto in netto contrasto con i valori e gli statuti della FIFA. Se alle donne non è permesso entrare negli stadi e la Federazione iraniana semplicemente segue ed asseconda le linee guida del governo, questa non può essere vista come organizzazione indipendente e libera da ogni forma di influenza. E questa è una violazione dell’articolo 19 dello statuto della FIFA. Il Fifa Council può e deve immediatamente sospendere l’Iran. La FIFA non dovrebbe permettere la partecipazione ad un Paese che sta perseguitando attivamente le sue donne, gli atleti ed i bambini solo per il fatto che stanno esercitando i loro diritti umani più elementari”.

Le donne iraniana sono state autorizzate per la prima volta in tre anni ad assistere a una partita di calcio della nazionale allo stadio di Teheran a gennaio 2022. Poi non ci sono state altre autorizzazioni

E ancora: “Se, tuttavia, la FIFA ritiene che la Federcalcio iraniana non sia sotto l’influenza del suo governo e agisca esclusivamente come un’organizzazione indipendente, vietare a tutte le donne di entrare negli stadi e partecipare ai Mondiali viola gli articoli 3 e 4 dello Statuto FIFA . (La FIFA rispetterà e proteggerà i diritti umani riconosciuti a livello internazionale). Con l’articolo 16 degli stessi statuti, il Consiglio FIFA è legalmente autorizzato a prendere drastiche misure immediate contro di loro. Il Consiglio FIFA può e deve sospendere immediatamente l’Iran. La FIFA deve scegliere da che parte stare. La neutralità della FIFA non è un’opzione, dato che la FA iraniana non è stata neutrale ma è stata mobilitata per radicare l’oppressione e l’esclusione sistematica delle donne nell’ecosistema sportivo. Oltre alle donne, il governo iraniano ha anche soffocato le voci di diversi atleti nel Paese e impedito ai loro diritti di parlare di fronte al male in mostra. Giocatori della nazionale come Hossein Mahini, Aref Gholami e gli ex giocatori di spicco come Ali Karimi e Ali Daei, sono stati oggetto di prigionia, molestie o minacce da parte del governo. È tempo che la FIFA agisca; Quando è troppo è troppo”.

Tifosi ubriachi? Ecco la soluzione

Nasser Al Khater, amministratore delegato del comitato organizzatore

Intanto, nonostante le polemiche continuino su più fronti, il piccolo emirato del Qatar sta ultimando i preparativi per ospitare il torneo. Stadi e tribune sono praticamente pronti e, tra le altre cose, sono state allestite anche delle aree per i tifosi ubriachi. A confermalo è Nasser Al Khater, amministratore delegato del comitato organizzatore: “Ci sono piani in atto per allestire zone in cui i tifosi che hanno bevuto troppo possano riprendersi dalla sbornia. E’ un posto dove assicurarsi che si mantengano al sicuro e non siano dannosi per gli altri”. Insomma un modo per venire incontro ai fan più scatenati, soddisfacendo i loro piaceri, ma anche per mettere al sicuro gli altri. Un metodo inedito nel calcio che a breve capiremo se potrà funzionare o meno anche per successivi eventi di così grande portata.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
Un appello per chiedere l'esclusione della Nazionale iraniana dal prossimo Mondiale in Qatar, in programma a novembre. È questa la richiesta di un gruppo di attivisti, tra cui diversi sportivi e calciatori, dell'Iran che ha inviato una lettera alla FIFA presentando un reclamo formale, grazie all'aiuto dello studio legale spagnolo Ruiz-Huerta & Crespo, per ottenere la sospensione della Federazione iraniana.

Iranian journalist and women’s rights activist @AlinejadMasih says in collaboration with a Spanish law firm, “a formal request has been sent to @FIFAcom to suspend Iran’s Football Federation with immediate effect, and therefore effectively ban them from the 2022 World Cup.” pic.twitter.com/mSuBJoD88d

— Iran International English (@IranIntl_En) October 19, 2022

"La FIFA deve scegliere da che parte stare. La sua neutralità non è un'opzione"

La motivazione principale sarebbe l'oppressione dei diritti civili all’interno del Paese, soprattutto quelli delle donne: il fatto che non possano entrare allo stadio, tra tutte le altre violazioni, sarebbe contrario ai regolamenti più basilari della Fifa. Infatti, nel comunicato si legge: "Se le donne non sono ammesse negli stadi in tutto il paese, e la Federcalcio iraniana sta semplicemente seguendo e applicando le linee guida del governo, non possono essere visti come un'organizzazione INDIPENDENTE e libera da qualsiasi forma o tipo di influenza. Si tratta di una violazione (articolo 19) degli statuti della FIFA. Questa disposizione è stata, in passato, la premessa per la sospensione di associazioni calcistiche come la Kuwait FA, la FA indiana e persino la stessa Federazione iraniana. La situazione in quello Stato non è diversa da quella di un Paese che richiede alla Federcalcio di imporre il divieto di accedere allo stadio a persone di una certa razza o etnia. Non è diverso da un governo che richiede che un'associazione membro modifichi la regola del fuorigioco in tutti i campionati del Paese. In questi altri casi, è probabile che la FIFA si muova rapidamente per sospendere tali associazioni affiliate, soprattutto nel secondo ipotetico caso, riguardante le "Regole del gioco". La Federcalcio iraniana non ha chiaramente l'autonomia per applicare gli Statuti FIFA alla lettera, i suoi regolamenti e, soprattutto, i suoi valori portanti". Il gruppo di attivisti, nella lettera, ha scritto: "La brutalità e la belligeranza dell'Iran nei confronti del proprio popolo ha raggiunto un punto critico, richiedendo un dissociarsi fermo ed inequivocabile da mondo dello sport e del calcio. Alle donne è impedito di entrare negli stadi all'interno del Paese e sono sistematicamente escluse dall'ecosistema calcistico dell'Iran, fatto in netto contrasto con i valori e gli statuti della FIFA. Se alle donne non è permesso entrare negli stadi e la Federazione iraniana semplicemente segue ed asseconda le linee guida del governo, questa non può essere vista come organizzazione indipendente e libera da ogni forma di influenza. E questa è una violazione dell'articolo 19 dello statuto della FIFA. Il Fifa Council può e deve immediatamente sospendere l'Iran. La FIFA non dovrebbe permettere la partecipazione ad un Paese che sta perseguitando attivamente le sue donne, gli atleti ed i bambini solo per il fatto che stanno esercitando i loro diritti umani più elementari".
Le donne iraniana sono state autorizzate per la prima volta in tre anni ad assistere a una partita di calcio della nazionale allo stadio di Teheran a gennaio 2022. Poi non ci sono state altre autorizzazioni
E ancora: "Se, tuttavia, la FIFA ritiene che la Federcalcio iraniana non sia sotto l'influenza del suo governo e agisca esclusivamente come un'organizzazione indipendente, vietare a tutte le donne di entrare negli stadi e partecipare ai Mondiali viola gli articoli 3 e 4 dello Statuto FIFA . (La FIFA rispetterà e proteggerà i diritti umani riconosciuti a livello internazionale). Con l'articolo 16 degli stessi statuti, il Consiglio FIFA è legalmente autorizzato a prendere drastiche misure immediate contro di loro. Il Consiglio FIFA può e deve sospendere immediatamente l'Iran. La FIFA deve scegliere da che parte stare. La neutralità della FIFA non è un'opzione, dato che la FA iraniana non è stata neutrale ma è stata mobilitata per radicare l'oppressione e l'esclusione sistematica delle donne nell'ecosistema sportivo. Oltre alle donne, il governo iraniano ha anche soffocato le voci di diversi atleti nel Paese e impedito ai loro diritti di parlare di fronte al male in mostra. Giocatori della nazionale come Hossein Mahini, Aref Gholami e gli ex giocatori di spicco come Ali Karimi e Ali Daei, sono stati oggetto di prigionia, molestie o minacce da parte del governo. È tempo che la FIFA agisca; Quando è troppo è troppo".

Tifosi ubriachi? Ecco la soluzione

Nasser Al Khater, amministratore delegato del comitato organizzatore
Intanto, nonostante le polemiche continuino su più fronti, il piccolo emirato del Qatar sta ultimando i preparativi per ospitare il torneo. Stadi e tribune sono praticamente pronti e, tra le altre cose, sono state allestite anche delle aree per i tifosi ubriachi. A confermalo è Nasser Al Khater, amministratore delegato del comitato organizzatore: "Ci sono piani in atto per allestire zone in cui i tifosi che hanno bevuto troppo possano riprendersi dalla sbornia. E' un posto dove assicurarsi che si mantengano al sicuro e non siano dannosi per gli altri". Insomma un modo per venire incontro ai fan più scatenati, soddisfacendo i loro piaceri, ma anche per mettere al sicuro gli altri. Un metodo inedito nel calcio che a breve capiremo se potrà funzionare o meno anche per successivi eventi di così grande portata.
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