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Home » Sport » Polisportiva Sieci, dal rugby integrato ai campi estivi inclusivi. “Qui lo sport è per tutti”

Polisportiva Sieci, dal rugby integrato ai campi estivi inclusivi. “Qui lo sport è per tutti”

Il presidente Daniele Donnini: "L’associazione opera considerando la pratica sportiva come importante strumento per il benessere fisico e psichico"

Maurizio Costanzo
24 Febbraio 2023
Due atleti di rugby della Polisportiva Sieci

Due atleti di rugby della Polisportiva Sieci

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La Polisportiva Sieci nasce più di cinquant’anni fa dalla spinta delle cittadine e dei cittadini di Sieci – frazione di Pontassieve, comune alle porte di Firenze – come risposta alla richiesta di praticare sport, pensato come strumento di inclusione sociale, sviluppo di un benessere psico-fisico. Questa attenzione ha permesso negli anni Settanta la realizzazione di un luogo che è diventato riferimento per Sieci, Pontassieve e per tutti i cittadini del territorio limitrofo.

Gli atleti della Polisportiva Sieci

“Una collaborazione con una grande azienda che ha permesso al volontariato sportivo di esprimersi al meglio – spiega il presidente della Polisportiva Sieci Asd, Daniele Donnini -. Si calcola che dalla fondazione a oggi più di 15.000 fra bambine, bambini, ragazze, ragazzi e adulti abbiano potuto svolgere l’attività negli impianti sportivi di Sieci, con tanti successi sportivi, ma soprattutto un enorme successo sociale che la pratica sportiva ha comportato. Per fare un esempio, le statistiche che riguardano il disagio giovanile dimostrano che a Sieci in presenza di associazioni molto i casi siano ridotti, inoltre esistono le condizioni che questi casi siano mitigati. L’associazione opera con progetti specifici volti all’inclusione sportiva, considerandolo lo sport importante strumento di benessere fisico e psichico”. La proposta sportiva va dal calcio, al basket, dal tennis alla pallavolo, al pattinaggio a rotelle ed al rugby (vedi Tabella allegata).

I numeri della Polisportiva Sieci
I numeri della Polisportiva Sieci

I progetti

A novembre 2018 è nato il Collettivo Brancaleone, squadra di rugby integrato che comprende adulti con disabilità cognitive. “Nella stagione 2018-2019 – come spiega il presidente, Daniele Donnini – la Polisportiva Sieci ha partecipato al progetto promosso dal Comune di Pontassieve, insieme alla Cooperativa CAT, Terzo Tempo Antirazzista, dando vita a una squadra di calcio, che ha coinvolto circa 40 giovani rifugiati politici ospiti delle strutture del programma Sprar nel comune di Pontassieve”. Il progetto si è concluso con un torneo al quale hanno preso parte squadre del territorio.

Insieme con l’Associazione Unopertutti Onlus, Circolo 1° Maggio, Uisp organizza il Centro Estivo Inclusivo. “Il centro estivo, patrocinato dal Comune di Pontassieve, che mette a disposizione i locali della scuola primaria ‘Galileo Galilei’ di Sieci – dice ancora Donnini – è stato ideato e realizzato per il raggiungimento del duplice obiettivo di sviluppare, dal punto vista fisico le capacità motorie, di coordinazione, equilibrio, percezione spaziotemporale, propriocettiva e dello schema corporeo, mentre dal punto di vista educativo si è puntato a favorire l’inclusione fra bambine e bambini con diverse abilità e di diversa provenienza. Tutta questa attività è gestita e sviluppata dal tempo e dalle competenze che le persone mettono volontariamente a disposizione dell’associazione. E il volontariato è certamente un valore prezioso, che ha permesso alla Polisportiva di consolidare progetti sportivi e progetti sociali”.

Daniele Donnini

Il Valdisieve Rugby e Polisportiva Sieci per il settore rugby

Il Valdisieve Rugby nasce nel 2010 dalla passione di un gruppo di giovani, desiderosi di portare il rugby in Valdisieve. La squadra Senior milita nel campionato di serie C regionale. In pochi anni la società è riuscita a fare passi da gigante, ottenendo importanti risultati sportivi, consolidando la propria attività e facendo crescere il settore giovanile. Dal 2011 il Valdisieve Rugby entra a far parte della Polisportiva Sieci, e questo ha permesso un maggior radicamento nel territorio. La Polisportiva Sieci è infatti un importante riferimento, non solo per il Comune di Pontassieve, e rappresenta un luogo di aggregazione e socializzazione per gli atleti e le loro famiglie. Gli impianti sportivi e gli spazi sociali della Polisportiva hanno consentito al movimento di radicarsi e crescere sempre più, investendo nelle competenze di allenatori ed educatori formati e con esperienza. La forza è la collaborazione di rete con associazioni sportive e di volontariato, con le scuole e con i servizi sociali del territorio.

Il rugby come inclusione

Per le sue caratteristiche valoriali – sostegno, rispetto delle regole, fiducia – e per l’attenzione all’aspetto di socialità – terzo tempo -, il rugby è particolarmente adatto a favorire non solo lo sviluppo di competenze ‘sociali’ e di autonomia in persone con disfunzioni di tipo affettivo e intellettivo (forme di autismo, disturbi del comportamento, disturbi dell’attenzione), ma anche a creare un ambiente di collaborazione e relazione fondamentale per la qualità di vita e la salute. Nel 2014 è stato attivato all’interno dei gruppi squadra del settore rugby un progetto che coinvolge di bambini e ragazzi con disabilità psichiche e cognitive, esteso poi a raccogliere situazioni di disagio e fragilità. Il progetto è promosso da Unopertutti Onlus e SMS Croce Azzurra Pontassieve.

La squadra di rugby della Polisportiva Sieci

È, dunque, dal 2014 che la Polisportiva Sieci promuove percorsi di rugby integrato per bambini e adulti che insistono sulla formazione degli allenatori, l’affiancamento da parte di educatori specializzati ed un lavoro di costante interazione e collaborazione con le famiglie, senza costi aggiuntivi per queste. A oggi sono circa 30 i bambini e ragazzi con disabilità certificata, coinvolti nelle diverse squadre e molte di più le famiglie che hanno partecipato attivamente alle iniziative. In parallelo, la rete collaborativa con l’associazionismo locale (in particolare con l’Associazione Unopertutti odv e P.A. Croce Azzurra Pontassieve), ha permesso di attivare negli anni un’azione di scouting continuo.

Le squadre: il minirugby è rivolto ai bambini dai 5 ai 13 anni per sviluppare la motricità, rafforzare l’autostima, far crescere la coesione del gruppo, imparare il rispetto delle regole; junior: per ragazzi dai 15 anni, in collaborazione con Firenze Rugby 1931 asd, Rugby Valdarno asd, Rugby Mugello asd. Senior, dal 2019 il Kontado unisce le squadre di Rugby Mugello e Polisportiva Sieci asd.

Il Collettivo Brancaleone

Nel 2018 è stata creata una squadra amatoriale (Collettivo Brancaleone) di atleti adulti e junior (adolescenti), nata per dare continuità ai percorsi svolti nelle squadre giovanili. La squadra partecipa a tornei nazionali (Bari, Roma, Pontedera e Colorno) consentendo agli atleti di vivere l’esperienza del viaggio in un’ottica di rafforzamento dell’autostima e dell’autonomia. Questo impegno – svolto negli anni in collaborazione tra famiglie, allenatori, educatori, staff tecnico, volontari, associazionismo – ha permesso di creare una comunità di riferimento, un centro di competenza ed uno spazio fisico per l’inclusione della disabilità ed una risposta concreta al disagio.

Il Collettivo Brancaleone
Il Collettivo Brancaleone

Il rugby integrato

La Rete Nazionale Rugby Integrato nasce nel 2014 per promuovere e diffondere la pratica del rugby integrato come strumento di cambiamento sociale finalizzato a favorire il benessere psico-fisico della persona. La Rete, presente su tutto il territorio nazionale, è costituita da associazioni che da anni portano avanti esperienze di inclusione di persone con disabilità intellettive, psichiche e con situazioni di disagio e di fragilità di vario tipo, principalmente attraverso la pratica del rugby. Questa tipologia di gioco prevede l’interazione di atleti con diverse abilità, su base paritaria e a pieno contatto, secondo un modello di reciprocità sul campo e fuori dal campo. Questo modello mira non solo alla promozione dell’attività fisica e della salute, ma all’uguaglianza e all’equità attraverso il senso di appartenenza e la coesione, quali dimensioni che reputiamo necessarie per il riscatto personale e sociale e quindi indispensabili per la lotta allo stigma che circonda la disabilità e il disagio psichico.

Il progetto di rugby integrato per i bambini

“La nostra Rete – spiega il presidente Daniele Donnini – sostiene l’azione sociale attraverso lo sport perché resistenza e mutualismo sono valori imprescindibili per ricostruire legami sociali dal basso, rispondere a bisogni reali e restituire spazi alla comunità, valorizzando potenzialità e relazioni tra le persone. Questa visione anima i nostri progetti, con l’obiettivo di cambiare il sentire comune e promuovere, attraverso l’impegno volontario, l’attivismo civico e innovativo in prima linea. Insieme, dunque, per una società diversa che sappia prendersi cura del territorio, della comunità e delle persone”.

Terzo Spazio

Si chiama “Terzo Spazio” la proposta integrata di sport, educazione non formale e socializzazione rivolta a bambini e giovani con disabilità e disagio e alle loro famiglie, con l’obiettivo di fornire loro una rete di sostegno sociale che ne rafforzi il capitale relazionale, la qualità di vita e la salute fisica e mentale. Terzo Spazio fa leva sul contesto della Polisportiva Sieci: uno ‘spazio terzo’ di pratica sportiva, aggregazione e partecipazione che conta circa 700 soci fra atleti, famiglie e fruitori degli spazi ricreativi. In particolare all’interno del settore rugby.

Attraverso il “Terzo Spazio” il settore rugby della Polisportiva Sieci asd ha potenziato e rafforzato la rete locale per l’inclusione della disabilità e disagio, con la finalità ultima di creare contesti di vita quotidiana che puntano al capitale relazionale, alla salute fisica e mentale, e alla qualità di vita, attraverso la pratica del rugby.

I Brancaleoni

Centri estivi multisport – inclusivi

Dal 2016 viene organizzato un centro estivo inclusivo residenziale di una settimana. L’obiettivo è di consentire agli atleti di rafforzare le relazioni attraverso lo sport ma anche attraverso la condivisione di spazi, regole e attività comuni. Il soggiorno, che si svolge in strutture autogestite, permette ai bambini con disabilità di uscire dall’isolamento dei mesi estivi e favorisce, ai bambini e ragazzi non disabili, dinamiche di solidarietà e cooperazione all’interno del gruppo. Partecipano al centro estivo circa 50 persone tra atleti, operatori e famiglie.

Aggiungi un Posto in Campo

Nel 2017 il progetto “Aggiungi un posto in campo“, per lo sviluppo delle attività di rugby inclusivo, è risultato vincitore del Bando Vodafone Oso – Ogni sport oltre.

Progetto Mixar, Mixed Ability in Rugby

Centri estivi inclusivi

La Polisportiva Sieci ha partecipato ai due incontri formativi previsti dal Progetto Mixar, Mixed Ability in Rugby, promosso dalla Federazione Italiana Rugby e finanziato dal programma europeo Erasmus Plus. Gli incontri si sono svolti a Bradford ad aprile 2018 e a Cork a ottobre del 2018.

Campagna “Lo sport è per tutti”

Nel 2020 la Rete Nazionale di Rugby ha promosso la campagna “Lo sport è per tutti”, realizzando un video per la diffusione della cultura dell’inclusione nello sport.

Tessere Comunità

In collaborazione con Croce Azzurra Pontassieve e Associazione Unopertutti onlus (fondi Regione Toscana per i progetti sociali), a partire da ottobre 2019 si sono svolti otto incontri per le scuole primarie del Comune di Pontassieve, guidati da allenatori di rugby della Polisportiva Sieci affiancati da un educatore socio-pedagogico, dedicato principalmente a favorire la partecipazione attiva dei bambini con disabilità. Le attività proposte ai bambini hanno avuto come base comune il gioco finalizzato al rafforzamento dei legami per rinsaldare la coesione del gruppo di classe.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
La Polisportiva Sieci nasce più di cinquant’anni fa dalla spinta delle cittadine e dei cittadini di Sieci - frazione di Pontassieve, comune alle porte di Firenze - come risposta alla richiesta di praticare sport, pensato come strumento di inclusione sociale, sviluppo di un benessere psico-fisico. Questa attenzione ha permesso negli anni Settanta la realizzazione di un luogo che è diventato riferimento per Sieci, Pontassieve e per tutti i cittadini del territorio limitrofo.
Gli atleti della Polisportiva Sieci
“Una collaborazione con una grande azienda che ha permesso al volontariato sportivo di esprimersi al meglio – spiega il presidente della Polisportiva Sieci Asd, Daniele Donnini -. Si calcola che dalla fondazione a oggi più di 15.000 fra bambine, bambini, ragazze, ragazzi e adulti abbiano potuto svolgere l'attività negli impianti sportivi di Sieci, con tanti successi sportivi, ma soprattutto un enorme successo sociale che la pratica sportiva ha comportato. Per fare un esempio, le statistiche che riguardano il disagio giovanile dimostrano che a Sieci in presenza di associazioni molto i casi siano ridotti, inoltre esistono le condizioni che questi casi siano mitigati. L’associazione opera con progetti specifici volti all’inclusione sportiva, considerandolo lo sport importante strumento di benessere fisico e psichico”. La proposta sportiva va dal calcio, al basket, dal tennis alla pallavolo, al pattinaggio a rotelle ed al rugby (vedi Tabella allegata).
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I progetti

A novembre 2018 è nato il Collettivo Brancaleone, squadra di rugby integrato che comprende adulti con disabilità cognitive. “Nella stagione 2018-2019 – come spiega il presidente, Daniele Donnini - la Polisportiva Sieci ha partecipato al progetto promosso dal Comune di Pontassieve, insieme alla Cooperativa CAT, Terzo Tempo Antirazzista, dando vita a una squadra di calcio, che ha coinvolto circa 40 giovani rifugiati politici ospiti delle strutture del programma Sprar nel comune di Pontassieve". Il progetto si è concluso con un torneo al quale hanno preso parte squadre del territorio. Insieme con l’Associazione Unopertutti Onlus, Circolo 1° Maggio, Uisp organizza il Centro Estivo Inclusivo. "Il centro estivo, patrocinato dal Comune di Pontassieve, che mette a disposizione i locali della scuola primaria 'Galileo Galilei' di Sieci - dice ancora Donnini - è stato ideato e realizzato per il raggiungimento del duplice obiettivo di sviluppare, dal punto vista fisico le capacità motorie, di coordinazione, equilibrio, percezione spaziotemporale, propriocettiva e dello schema corporeo, mentre dal punto di vista educativo si è puntato a favorire l'inclusione fra bambine e bambini con diverse abilità e di diversa provenienza. Tutta questa attività è gestita e sviluppata dal tempo e dalle competenze che le persone mettono volontariamente a disposizione dell’associazione. E il volontariato è certamente un valore prezioso, che ha permesso alla Polisportiva di consolidare progetti sportivi e progetti sociali”.
Daniele Donnini

Il Valdisieve Rugby e Polisportiva Sieci per il settore rugby

Il Valdisieve Rugby nasce nel 2010 dalla passione di un gruppo di giovani, desiderosi di portare il rugby in Valdisieve. La squadra Senior milita nel campionato di serie C regionale. In pochi anni la società è riuscita a fare passi da gigante, ottenendo importanti risultati sportivi, consolidando la propria attività e facendo crescere il settore giovanile. Dal 2011 il Valdisieve Rugby entra a far parte della Polisportiva Sieci, e questo ha permesso un maggior radicamento nel territorio. La Polisportiva Sieci è infatti un importante riferimento, non solo per il Comune di Pontassieve, e rappresenta un luogo di aggregazione e socializzazione per gli atleti e le loro famiglie. Gli impianti sportivi e gli spazi sociali della Polisportiva hanno consentito al movimento di radicarsi e crescere sempre più, investendo nelle competenze di allenatori ed educatori formati e con esperienza. La forza è la collaborazione di rete con associazioni sportive e di volontariato, con le scuole e con i servizi sociali del territorio.

Il rugby come inclusione

Per le sue caratteristiche valoriali - sostegno, rispetto delle regole, fiducia - e per l’attenzione all’aspetto di socialità - terzo tempo -, il rugby è particolarmente adatto a favorire non solo lo sviluppo di competenze ‘sociali’ e di autonomia in persone con disfunzioni di tipo affettivo e intellettivo (forme di autismo, disturbi del comportamento, disturbi dell’attenzione), ma anche a creare un ambiente di collaborazione e relazione fondamentale per la qualità di vita e la salute. Nel 2014 è stato attivato all’interno dei gruppi squadra del settore rugby un progetto che coinvolge di bambini e ragazzi con disabilità psichiche e cognitive, esteso poi a raccogliere situazioni di disagio e fragilità. Il progetto è promosso da Unopertutti Onlus e SMS Croce Azzurra Pontassieve.
La squadra di rugby della Polisportiva Sieci
È, dunque, dal 2014 che la Polisportiva Sieci promuove percorsi di rugby integrato per bambini e adulti che insistono sulla formazione degli allenatori, l’affiancamento da parte di educatori specializzati ed un lavoro di costante interazione e collaborazione con le famiglie, senza costi aggiuntivi per queste. A oggi sono circa 30 i bambini e ragazzi con disabilità certificata, coinvolti nelle diverse squadre e molte di più le famiglie che hanno partecipato attivamente alle iniziative. In parallelo, la rete collaborativa con l’associazionismo locale (in particolare con l’Associazione Unopertutti odv e P.A. Croce Azzurra Pontassieve), ha permesso di attivare negli anni un’azione di scouting continuo. Le squadre: il minirugby è rivolto ai bambini dai 5 ai 13 anni per sviluppare la motricità, rafforzare l’autostima, far crescere la coesione del gruppo, imparare il rispetto delle regole; junior: per ragazzi dai 15 anni, in collaborazione con Firenze Rugby 1931 asd, Rugby Valdarno asd, Rugby Mugello asd. Senior, dal 2019 il Kontado unisce le squadre di Rugby Mugello e Polisportiva Sieci asd.

Il Collettivo Brancaleone

Nel 2018 è stata creata una squadra amatoriale (Collettivo Brancaleone) di atleti adulti e junior (adolescenti), nata per dare continuità ai percorsi svolti nelle squadre giovanili. La squadra partecipa a tornei nazionali (Bari, Roma, Pontedera e Colorno) consentendo agli atleti di vivere l'esperienza del viaggio in un'ottica di rafforzamento dell'autostima e dell'autonomia. Questo impegno - svolto negli anni in collaborazione tra famiglie, allenatori, educatori, staff tecnico, volontari, associazionismo - ha permesso di creare una comunità di riferimento, un centro di competenza ed uno spazio fisico per l’inclusione della disabilità ed una risposta concreta al disagio.
Il Collettivo Brancaleone
Il Collettivo Brancaleone

Il rugby integrato

La Rete Nazionale Rugby Integrato nasce nel 2014 per promuovere e diffondere la pratica del rugby integrato come strumento di cambiamento sociale finalizzato a favorire il benessere psico-fisico della persona. La Rete, presente su tutto il territorio nazionale, è costituita da associazioni che da anni portano avanti esperienze di inclusione di persone con disabilità intellettive, psichiche e con situazioni di disagio e di fragilità di vario tipo, principalmente attraverso la pratica del rugby. Questa tipologia di gioco prevede l’interazione di atleti con diverse abilità, su base paritaria e a pieno contatto, secondo un modello di reciprocità sul campo e fuori dal campo. Questo modello mira non solo alla promozione dell’attività fisica e della salute, ma all’uguaglianza e all’equità attraverso il senso di appartenenza e la coesione, quali dimensioni che reputiamo necessarie per il riscatto personale e sociale e quindi indispensabili per la lotta allo stigma che circonda la disabilità e il disagio psichico.
Il progetto di rugby integrato per i bambini
“La nostra Rete – spiega il presidente Daniele Donnini - sostiene l’azione sociale attraverso lo sport perché resistenza e mutualismo sono valori imprescindibili per ricostruire legami sociali dal basso, rispondere a bisogni reali e restituire spazi alla comunità, valorizzando potenzialità e relazioni tra le persone. Questa visione anima i nostri progetti, con l’obiettivo di cambiare il sentire comune e promuovere, attraverso l’impegno volontario, l'attivismo civico e innovativo in prima linea. Insieme, dunque, per una società diversa che sappia prendersi cura del territorio, della comunità e delle persone”.

Terzo Spazio

Si chiama "Terzo Spazio" la proposta integrata di sport, educazione non formale e socializzazione rivolta a bambini e giovani con disabilità e disagio e alle loro famiglie, con l’obiettivo di fornire loro una rete di sostegno sociale che ne rafforzi il capitale relazionale, la qualità di vita e la salute fisica e mentale. Terzo Spazio fa leva sul contesto della Polisportiva Sieci: uno ‘spazio terzo’ di pratica sportiva, aggregazione e partecipazione che conta circa 700 soci fra atleti, famiglie e fruitori degli spazi ricreativi. In particolare all’interno del settore rugby. Attraverso il "Terzo Spazio" il settore rugby della Polisportiva Sieci asd ha potenziato e rafforzato la rete locale per l’inclusione della disabilità e disagio, con la finalità ultima di creare contesti di vita quotidiana che puntano al capitale relazionale, alla salute fisica e mentale, e alla qualità di vita, attraverso la pratica del rugby.
I Brancaleoni

Centri estivi multisport - inclusivi

Dal 2016 viene organizzato un centro estivo inclusivo residenziale di una settimana. L’obiettivo è di consentire agli atleti di rafforzare le relazioni attraverso lo sport ma anche attraverso la condivisione di spazi, regole e attività comuni. Il soggiorno, che si svolge in strutture autogestite, permette ai bambini con disabilità di uscire dall’isolamento dei mesi estivi e favorisce, ai bambini e ragazzi non disabili, dinamiche di solidarietà e cooperazione all’interno del gruppo. Partecipano al centro estivo circa 50 persone tra atleti, operatori e famiglie.

Aggiungi un Posto in Campo

Nel 2017 il progetto "Aggiungi un posto in campo", per lo sviluppo delle attività di rugby inclusivo, è risultato vincitore del Bando Vodafone Oso – Ogni sport oltre.

Progetto Mixar, Mixed Ability in Rugby

Centri estivi inclusivi
La Polisportiva Sieci ha partecipato ai due incontri formativi previsti dal Progetto Mixar, Mixed Ability in Rugby, promosso dalla Federazione Italiana Rugby e finanziato dal programma europeo Erasmus Plus. Gli incontri si sono svolti a Bradford ad aprile 2018 e a Cork a ottobre del 2018.

Campagna "Lo sport è per tutti"

Nel 2020 la Rete Nazionale di Rugby ha promosso la campagna "Lo sport è per tutti", realizzando un video per la diffusione della cultura dell’inclusione nello sport.

Tessere Comunità

In collaborazione con Croce Azzurra Pontassieve e Associazione Unopertutti onlus (fondi Regione Toscana per i progetti sociali), a partire da ottobre 2019 si sono svolti otto incontri per le scuole primarie del Comune di Pontassieve, guidati da allenatori di rugby della Polisportiva Sieci affiancati da un educatore socio-pedagogico, dedicato principalmente a favorire la partecipazione attiva dei bambini con disabilità. Le attività proposte ai bambini hanno avuto come base comune il gioco finalizzato al rafforzamento dei legami per rinsaldare la coesione del gruppo di classe.
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