Dietro la maschera di Red Scorpion: la storia del wrestler che lotta contro la depressione

Fabio Giarratano, atleta professionista, ha voluto mandare un messaggio sull'importanza della salute mentale. Perché anche i “supereroi“ possono crollare quando si spengono le luci del ring. E non c'è niente di male a chiedere aiuto

di EDOARDO MARTINI
14 maggio 2025
Da un lato la maschera pubblica del performer. Dall'altro la vulnerabilità privata dell'individuo

Da un lato la maschera pubblica del performer. Dall'altro la vulnerabilità privata dell'individuo

Di fronte alle luci accecanti dell'arena, i wrestler appaiono come eroi invincibili. Ma dietro le quinte, molti di loro combattono una battaglia silenziosa: quella contro la depressione. Il wrestling professionistico è una forma di intrattenimento che richiede sacrifici estremi. I wrestler vivono spesso vite itineranti, passando da una città all'altra per mesi, lontani da casa e affetti. La pressione fisica e mentale è costante: allenamenti estenuanti, lotte sceneggiate ma dolorose, aspettative del pubblico e dei promotori. Nel wrestling, come in molti altri sport, parlare di fragilità emotiva è ancora un tabù. Mostrare vulnerabilità viene spesso visto come una debolezza, e questo spinge molti atleti a nascondere il proprio disagio. Il risultato è una condizione che si aggrava nel silenzio.

Chi è Red Scorpion 

Il wrestler professionista Red Scorpion
Il wrestler professionista Red Scorpion

E di questa condizione c'è chi ne ha fatto un vero e proprio punto di forza. Stiamo parlando di Fabio Giarratano, noto al mondo come Red Scorpionche grazie al progetto “Wrestling vs Depression” di Matteo Bergami, ha voluto lanciare una riflessione sul rapporto tra corpo, identità e salute mentale. Che sia l'incontro del pubblico durante gli spettacoli, nei progetti contro il bullismo nelle scuole di tutta Italia o tramite i propri social (YouTube e Instagram) Red Scorpion vuole fornire un piccolo spazio in più per informare e documentare, attraverso la sua storia e quelle di altri atleti e artisti, tutti coloro che avessero bisogno, per se stessi o per persone vicine a loro, di supporto, spunti e conforto aiutandoli ad affrontare e sconfiggere questo grande male invisibile. 

L'atleta, nato a Palermo nel 1990, è diventato famoso non solo per i suoi successi, sette volte campione d'Italia, tre volte primo in Europa e campione del mondo nel 2023, ma per il fatto di affrontare la depressione senza timore reverenziale. Prima di ogni incontro infatti, il lottatore condivide con il pubblico video e testimonianze di personaggi famosi, come il cantautore Mario Biondi, per sensibilizzare sull'importanza della salute mentale. Con coraggio, sfida lo stigma che circonda i disturbi dell'umore, dimostrando che parlare delle proprie fragilità non è un segno di debolezza, ma di forza autentica.

Sul ring contro la depressione siamo tutti uguali 

E in questa lotta che non si vede, ma che logora ogni giorno, il wrestler è in buona compagnia. Campioni di fama mondiale, come Michael Phelps, Simone Biles, Chris Rock e David Beckham, hanno condiviso il peso della loro ansia e depressione. Le loro testimonianze hanno acceso un faro su una verità spesso ignorata: la salute mentale è cruciale quanto quella fisica. Oltre 300 milioni di persone nel mondo convivono con disturbi dell'umore, un'epidemia silenziosa che non fa distinzioni tra atleti, artisti o persone comuni.

Non bisogna aver paura a chiedere aiuto 

Il wrestling è spettacolo, ma non bisogna dimenticare che dietro ogni personaggio c'è una persona reale, con emozioni e fragilità. Parlare di depressione nel mondo del wrestling non solo è necessario, ma può letteralmente salvare delle vite. Il ring più difficile, per molti, è proprio quello contro sé stessi. E la vera forza si misura anche nel coraggio di chiedere aiuto. E di questo coraggio Red Scorpion ne è la prova vivente: un guerriero che lotta non solo contro gli avversari, ma per una causa più grande. E in questa battaglia, la sua forza più grande è la sua umanità.