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Home » Sport » San Valentino nel pallone: Linda Sembrant e Lisa Boattin una coppia dentro e fuori dal campo

San Valentino nel pallone: Linda Sembrant e Lisa Boattin una coppia dentro e fuori dal campo

Entrambe difensore nella Juventus Women, 35 anni la svedese, 25 l'italiana, hanno svelato e raccontato la loro relazione in un video social: "Il calcio ci ha fatto incontrare"

Marianna Grazi
14 Febbraio 2023
Le calciatrici della Juventus Lisa Boattin e Linda Sembrant rivelano la loro relazione

Le calciatrici della Juventus Lisa Boattin e Linda Sembrant rivelano la loro relazione

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Il mondo del pallone è sempre più inclusivo. “La nostra relazione nata alla Juventus, ci siamo incontrate grazie al calcio”. Dopo il coming out di Jakub Jankto, centrocampista ceco dello Sparta Praga e ex di Udinese e Sampdoria, in un videomessaggio su Instagram lunedì 13 febbraio, in serata arriva un altro annuncio: Lisa Boattin e Linda Sembrant, entrambe calciatrici della Juventus Women, svelano la loro relazione. Una coppia non solo sul campo, ma anche nella vita.

 

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Un post condiviso da Juventus (@juventus)

Anche nel loro caso la notizia arriva dai social, dalla pagina Instagram del club: si tratta di un video, che fa parte della campagna “Storie di Un Grande Amore“, in cui tre coppie raccontano la loro esperienza amorosa e di “juventinità” in vista della festa degli innamorati. E tra queste ci sono anche Linda e Lisa, perché, come si legge nel post, l’amore deve essere libero dagli schemi ed è quindi giunto il momento di condividere e raccontare anche quello tra due donne, non più solo quello etero. Le due ragazze hanno parlato della loro storia, nata sul campo di calcio ma diventata qualcosa di molto più grande. E di normale, soprattutto. Un coming out a poche ore da San Valentino: “Il calcio ci ha fatto incontrare” dice Boattin, “La Juve è speciale, perché mi ha portato a incontrarla” ribatte Sembrant guardando con affetto alla compagna

La svedese Linda Sembrant, 35 anni, con la compagna Lisa Boattin, 25, entrambe giocano come difensore nella Juventus Women

Svedese quest’ultima, 35 anni, e italiana Lisa, più giovane di 10 anni. Difensori nella stessa squadra, un amore a tinte bianconere come fu quello tra la statunitense Ashley Nick e la britannica Lianne Sanderson qualche anno fa. Ma alla Juventus sono passate anche l’attaccante Lina Hurtig e sua moglie Lisa Lantz, che nell’annata 2020-21 annunciarono addirittura di aspettare un bambino, affidando ai social ufficiali bianconeri un video che ottenne moltissimi like ma anche tanti commenti discriminatori. Quello che, per fortuna, non sembra essere per il momento accaduto a Linda Sembrant  e Lisa Boattin, che si raccontano dalla pagina Instagram Juventus Women raccontano: “L’amore ti fa sentire viva. Penso che ognuno debba sentirsi libero di essere quello che è. Io devo sentirmi bene con me stessa, essere felice”, dice la più giovane. Ma come in tutte le coppie, non è sempre tutto rose e fiori, ci sono anche momenti bui: “Nel mio secondo anno alla Juve abbiamo fatto un campionato bellissimo e poi mi sono fatta male al ginocchio. La squadra ha alzato la coppa nel momento in cui io ero in un letto d’ospedale, pronta ad essere operata. Lisa mi ha mandato una foto, con la coppa e la mia maglia in mano, ed è stato speciale, perché io ero lì con lei con lo spirito”. La fidanzata, che ricorda bene quel momento speciale, ci tiene ad aggiungere: “Per me è stato un giorno bellissimo e intanto triste, perché sapevo che Linda stava entrando in sala operatoria. Un momento significativo e importante”.

Lisa Boattin premiata come calciatrice dell’anno al Gran Gala del Calcio AIC

Un po’ come l’occasione di oggi, o meglio di qualche ora fa, quando le due calciatrici bianconere hanno rivelato pubblicamente dalla pagina del club torinese la loro storia d’amore, in una sorta di nuovo coming out amplificato. Lisa e Linda, infatti, sulle loro pagine Instagram, avevano reso nota la loro relazione già tempo fa, con teneri scatti di coppia, come quello in occasione della premiazione della Boattin come calciatrice dell’anno al Gran Gala del Calcio AIC. Certo, la notizia non ha lo stesso impatto di quella di Jankto, anche perché l’omosessualità nel calcio femminile è stata ormai sdoganata, anche se permangono latenti – ma non troppo – giudizi non richiesti e commenti spesso volgari, che però si riferiscono piuttosto allo stereotipo di genere nello sport. Ma mai come oggi, che si celebra l’amore, è giusto raccontare anche queste storie, queste relazioni, per far sì che d’ora in poi si celebrino come normali e non debbano più fare notizia.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Il mondo del pallone è sempre più inclusivo. "La nostra relazione nata alla Juventus, ci siamo incontrate grazie al calcio". Dopo il coming out di Jakub Jankto, centrocampista ceco dello Sparta Praga e ex di Udinese e Sampdoria, in un videomessaggio su Instagram lunedì 13 febbraio, in serata arriva un altro annuncio: Lisa Boattin e Linda Sembrant, entrambe calciatrici della Juventus Women, svelano la loro relazione. Una coppia non solo sul campo, ma anche nella vita.
 
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La svedese Linda Sembrant, 35 anni, con la compagna Lisa Boattin, 25, entrambe giocano come difensore nella Juventus Women
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Lisa Boattin premiata come calciatrice dell'anno al Gran Gala del Calcio AIC
Un po' come l'occasione di oggi, o meglio di qualche ora fa, quando le due calciatrici bianconere hanno rivelato pubblicamente dalla pagina del club torinese la loro storia d'amore, in una sorta di nuovo coming out amplificato. Lisa e Linda, infatti, sulle loro pagine Instagram, avevano reso nota la loro relazione già tempo fa, con teneri scatti di coppia, come quello in occasione della premiazione della Boattin come calciatrice dell'anno al Gran Gala del Calcio AIC. Certo, la notizia non ha lo stesso impatto di quella di Jankto, anche perché l'omosessualità nel calcio femminile è stata ormai sdoganata, anche se permangono latenti - ma non troppo - giudizi non richiesti e commenti spesso volgari, che però si riferiscono piuttosto allo stereotipo di genere nello sport. Ma mai come oggi, che si celebra l'amore, è giusto raccontare anche queste storie, queste relazioni, per far sì che d'ora in poi si celebrino come normali e non debbano più fare notizia.
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