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Home » Sport » Scozia, il calciatore Zander Murray fa coming out: “Sono gay e finalmente sono me stesso”

Scozia, il calciatore Zander Murray fa coming out: “Sono gay e finalmente sono me stesso”

L'attaccante dei Gala Fairydean Rovers: "Voglio essere un esempio. Non siamo la maggioranza, ma siamo tanti e nessuno ha il coraggio di dichiararsi"

Edoardo Martini
22 Settembre 2022
Zander Murray

Zander Murray

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Se le porte del coming out sono state aperte da Jack Daniels, sembrano non chiudersi più. Questa volta ad uscire allo scoperto è stato Zander Murray, attaccante dei Gala Fairydean Rovers, che è diventato il primo calciatore senior scozzese a dichiarasi gay. 

Zander Murray è stato il primo calciatore senior scozzese a fare coming out

“Se vogliamo che la società cambi dobbiamo rompere la paura”

Il 30enne ha deciso di rivelare il suo orientamento sessuale al mondo attraverso una dichiarazione al sito ufficiale del suo stesso club: “Il motivo per cui ho deciso di farlo ora è duplice. Sono stato in vacanza di recente ad un evento Pride, dopo essere sempre stato così chiuso da non poter mai parteciparvi, e l’ho adorato. L’atmosfera era fantastica, e tutti erano semplicemente liberi e felici, ed è stato meraviglioso essere solo me. Però poi è arrivata la paura e non ho voluto essere taggato nella foto, per paura che i miei compagni scoprissero il mio orientamento. In quel momento ho capito che stavo sbagliando. Così mi sono confidato con i miei compagni di squadra che mi hanno abbracciato e supportato.”

Il calciatore ha poi continuato mettendo in evidenza tutta la vicinanza da parte del club: “Ho un legame davvero forte con tutti nel club e sono rimasto sbalordito dal loro supporto. Prima di fare coming out, pensi che le persone si rivolteranno contro di te e immagini il peggio. È stato bello ricevere tutto quel supporto. Può essere difficile e puoi sentirti molto solo. Ho saputo di essere diverso per anni, i coming out di altri calciatori sono stati di grande aiuto. So che ci sono vari calciatori scozzesi gay, spero di aver dato loro la forza di uscire allo scoperto. Io ho sempre saputo di esserlo, fin dai 13 anni. Ho ricevuto un’ondata d’ affetto, migliaia di messaggi privati ​​di persone, tifosi, sportivi che praticano altri sport e giocatori di football. Mi riempie il cuore di tanta gioia, tutto ciò è fantastico. Adesso sono me stesso per la prima volta nella mia vita. Perché ho fatto coming out? Era necessario, voglio essere un esempio. Non siamo la maggioranza, ma siamo tanti e nessuno ha il coraggio di dichiararsi. Molti sono terrorizzati e qualcuno mi ha già contattato per parlare. Se vogliamo che la società cambi dobbiamo rompere la paura”.

Tom Daley, tuffatore britannico, ha fatto coming out nel 2013

I tanti messaggi d’affetto

Tra i tanti messaggi di supporto è arrivato anche quello speciale di Tom Daley, che su Instagram ha scritto: “Grazie Zander Murray! Credo che sia bellissimo vedere un altro calciatore che ha il coraggio di essere apertamente se stesso“

E non poteva mancare quello del suo presidente Ryan Cass che ha dichiarato: “Tutti al club sono pienamente favorevoli a Zander e siamo lieti che si senta a suo agio a uscire. Zander ha mostrato grande coraggio e ha il pieno sostegno del club e sono certo che otterrà il sostegno che merita da tutta la famiglia calcistica in Scozia”.

Un altro tassello Rainbow nel calcio omofobo e maschilista è stato messo. Che sia la volta buona per rompere definitivamente tutti i tabù?

 

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Se le porte del coming out sono state aperte da Jack Daniels, sembrano non chiudersi più. Questa volta ad uscire allo scoperto è stato Zander Murray, attaccante dei Gala Fairydean Rovers, che è diventato il primo calciatore senior scozzese a dichiarasi gay. 
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Tom Daley, tuffatore britannico, ha fatto coming out nel 2013

I tanti messaggi d'affetto

Tra i tanti messaggi di supporto è arrivato anche quello speciale di Tom Daley, che su Instagram ha scritto: “Grazie Zander Murray! Credo che sia bellissimo vedere un altro calciatore che ha il coraggio di essere apertamente se stesso“ E non poteva mancare quello del suo presidente Ryan Cass che ha dichiarato: "Tutti al club sono pienamente favorevoli a Zander e siamo lieti che si senta a suo agio a uscire. Zander ha mostrato grande coraggio e ha il pieno sostegno del club e sono certo che otterrà il sostegno che merita da tutta la famiglia calcistica in Scozia". Un altro tassello Rainbow nel calcio omofobo e maschilista è stato messo. Che sia la volta buona per rompere definitivamente tutti i tabù?  
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