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Torino, rubati i supporti per allenarsi alla nuotatrice paralimpica Veronica Yoko Plebani

di EDOARDO MARTINI -
7 luglio 2022
Veronica Yoko Plebani

Veronica Yoko Plebani

Episodio di cattivo gusto quello accaduto ai danni della paratleta e campionessa Veronica Yoko Plebani. L'atleta è stata vittima di un furto mentre era a Torino per salutare degli amici: le sono sparite lo zaino con pinnette e palette. Venerdì sarà in Canada per partecipare alla prova di triathlon di Coppa del Mondo.

Veronica Yoko Plebani, 26enne atleta paralimpica bresciana è stata derubata a Torino

"Ridatemi il kit per nuotare": l'appello della campionessa

A 15 anni Veronica, da sempre appassionata di discipline sportive, ha contratto una meningite fulminante batterica a cui è sopravvissuta riportando la perdita delle falangi delle mani e delle dita dei piedi.. Dopo neanche sette mesi, nel novembre 2011, appena uscita dall'ospedale, partecipa alla 5km il giorno prima della Maratona di New York. Tanti i riconoscimenti internazionali. Ultimo, nell'agosto 2021 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, la medaglia di bronzo nel triathlon. "Senza le pinnette e le palette sarò costretta a modificare in modo sostanziale i miei allenamenti. Anche se riuscissi a reperire qualcosa, non farei di certo in tempo ad adattarli". È la sconsolata constatazione della paratleta e campionessa dopo il furto subito. Plebani è stata vittima dell'episodio mentre era a Torino per salutare amici. I ladri hanno lasciato le protesi, ma le hanno portato via gli ausili per gli allenamenti di nuoto. Un danno enorme dato che Yoko Plebani venerdì avrà un appuntamento agonistico importantissimo in Canada: la prova di triathlon di Coppa del Mondo. La speranza è che vengano ritrovate o riconsegnate: sullo zaino c'è la scritta "Federazione italiana triathlon", sui vestiti il cognome "Plebani".

Veronica Yoko Plebani, nell'agosto 2021 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, ha vinto la medaglia di bronzo nel triathlon

"Il mio sport preferito è la fatica": tutta la determinazione di Veronica

Per raggiungere questi obiettivi Veronica non si è mai tirata indietro. E' stata determinata, forte, soprattutto nel momento in cui ha parlato della sua malattia: "Quando ero in ospedale pensavo che non sarei mai riuscita a dimenticare quel dolore. E invece l’ho dimenticato. Per questo oggi non ho più paura di niente. Qualsiasi sfida mi sembra possibile. Che potrà mai succedere?". Veronica ha svelato poi il momento in cui ha capito che sarebbe diventata un’atleta: "Quando sono uscita dall’ospedale, per darmi un tono di normalità, mio padre ha pensato di mettermi su un aereo e portarmi con lui alla maratona di New York. Il giorno prima della gara le Nazioni Uniti organizzano sempre una corsa di soli 5 km che finisce sulla stessa finish line della maratona ufficiale e in quella corsa mio padre con la sua squadra mi ha spinto sulla carrozzina fino al traguardo, che ho tagliato camminando. Erano solo pochi passi, ma è lì che ho provato quella sensazione di conquista che mi ha fatto pensare: devo fare qualcosa che mi dia questo tipo di gioia". "Il mio sport preferito è la fatica! Mi piace molto il cambiamento, forse è per questo che quando ho incontrato il team di triathlon alle Paralimpiadi di Rio nel 2016 ho capito subito che quello sport assurdo sarebbe stato adatto a me. Passare al volo dal nuoto alla bici, dalla bici alla corsa… in un momento in cui non riuscivo neanche a camminare per un km! Come faceva a non piacermi una sfida così?" conclude la campionessa.