Ha acceso la telecamera del suo smartphone, se l’è puntata addosso e ha filmato l’estremo gesto di protesta contro la guerra in Medio Oriente. “Non sarò più complice del genocidio” sono le ultime parole di Aaron Bushnell, 25 anni, militare americano della US Air Force, prima di darsi fuoco davanti all'ambasciata di Israele a Washington.
"Sto per intraprendere un atto di protesta estremo – ammette lui stesso durante il tragitto verso l’ambasciata – ma rispetto a quello che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale''.
Dopodiché, vestito con la divisa dell’esercito, si è buttato addosso del liquido incendiario e si è dato fuoco all’urlo “Free Palestin”. Immagini forti e strazianti che danno la misura del periodo storico che stiamo vivendo, o almeno dovrebbero.
Il 25enne era stato trasportato d’urgenza in ospedale, dopo che gli agenti dei servizi segreti statunitensi erano riusciti a spegnere il rogo che lo avvolgeva, in quel letto è poi morto per via delle gravi ferite riportate.