Pisa, 22 dicembre 2024 – Come in una moderna favola di Natale, la quiete notturna del centro storico di Pisa è stata scossa da un’insolita azione: un gruppo di donne mascherate, autoproclamatesi “Le Reiette”, ha messo in atto quella che definiscono la “liberazione di topi e insetti, per un mondo in un cui la coesistenza è possibile per ogni specie”. Non si tratta di fantasia o mondo delle fiabe, ma di un gesto reale e provocatorio, che sta facendo discutere.
Nei giorni scorsi, infatti, il collettivo ha sabotato le trappole disseminate per le strade cittadine, sigillandole con schiuma isolante spray e rendendole quindi innocue. L’intera operazione è stata documentata in un video poi diffuso sui social, in cui si vedono alcune attiviste mentre agiscono di notte, a volto coperto per non essere identificate, mentre manomettono le trappole usate per la derattizzazione e la lotta ai muridi e alle blatte.
“Quando la mattina uscirete – hanno scritto a rivendicazione del sabotaggio – per andare al lavoro o all’università, abbassate lo sguardo e fate caso a delle scatoline nere legate ai pali della nostra città. Queste scatoline sono in realtà strumenti di tortura per roditori e insetti, animali del sottosuolo che, nel silenzio generale, vengono sterminati ed emarginati”. Il collettivo, una nuova realtà nella scena pisana, si definisce “antispecista”, aderendo a un movimento filosofico, politico e culturale che si oppone allo specismo, ossia l’attribuzione di uno status superiore agli esseri umani rispetto alle altre specie animali.
“Siamo le reiette di questo pianeta – si legge nella loro pagina Instagram – sognatrici ed arrabbiate. Crediamo nell’azione diretta e nel sabotaggio, nell’intersezione di tutte le lotte”. Il gruppo rivendica anni di attivismo nei movimenti della sinistra radicale e spiega di aver scelto di agire dopo essersi stancato di “vedere ignorate le nostre istanze – scrivono –, e di sottostare a dinamiche di potere che non vedono mai la loro messa in discussione”.
Dalle foto circolate online, il collettivo appare composto da giovanissimi, forse minorenni e quasi sicuramente studenti, e promette ulteriori azioni di sabotaggio in città. Tra queste, spiccano i volantini con cui le mura della città sono state tappezzate negli ultimi giorni. Slogan come “Più case, meno trappole” o “Più topi, meno turisti” campeggiano su colonne e porticati. E in cui vengono spiegati i motivi della loro azione. “La manomissione delle trappole è il nostro gesto di alleanza e solidarietà con le nostre compagne reiette, neglette e condannate a una vita di fughe e abusi – scrivono – scacciate, schiacciate, adescate e monitorate affinché siano il meno visibili possibile e non ci arrechino disturbo”.