A Talamone un museo in mare aperto per combattere la pesca illegale

Paolo Fanciulli racconta la sua Casa dei pesci: "Ecco come proteggo l'ecosistema"

di ELEONORA ROSI -
30 agosto 2023
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C’è un posto sulla Costa d’Argento, a Talamone, dove l’arte incontra la sostenibilità, e lo fa sott’acqua. Un posto in cui delle statue in marmo di Carrara possono essere ammirate in costume da bagno e hanno un ruolo di difesa dell’ecosistema. Si tratta della Casa dei pesci, un santuario sottomarino ideato dal pescatore artigianale Paolo Fanciulli con lo scopo di fermare la pesca illegale.  strascico – afferma deciso Fanciulli -, sono contro chi utilizza le catene entro le 3 miglia dalla costa e devasta i fondali”. Un problema che per Fanciulli, nato su uno scoglio e vissuto con la fronte e i capelli intrisi di salsedine, è diventato una vera e propria missione.

Paolo Fanciulli sentinella del mare

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Paolo Fanciulli, pescatore di Talamone e ideatore della Casa dei Pesci sulla Costa d'Argento

Paolo Fanciulli ha iniziato le proprie battaglie negli anni Ottanta, da adolescente, attirando l’attenzione sulla pesca illegale e i danni che provoca. È poi passato all’azione diretta e negli ultimi quarant'anni non ha mai smesso di denunciare le illegalità a danno dell’ecosistema marino. “Il pescatore è la sentinella del mare – ci spiega lui stesso -. Io denuncio la distruzione dei fondali, il cambiamento climatico parte da lì. Nessun cacciatore brucerebbe un bosco per ammazzare un cinghiale, mentre con la pesca illegale si crea un paradosso dannoso”. Si scaglia contro chi la pratica illegalmente a strascico entro le tre miglia, dove flora e fauna marine sono più floride, distruggendo i fondali. “A rimetterci è anche l’onesto lavoratore, che deve allontanarsi perché le zone vicine sono depredate – continua -. Gli altri paesi del Mediterraneo hanno tanto pesce, in Italia si è permesso di distruggere tutto e questo è un problema”.

La Casa dei pesci di Talamone

A ideare la soluzione ci ha pensato lo stesso Fanciulli. Nel 2006 ha comprato 800 blocchi di cemento e li ha calati in zone vietate allo strascico, in modo che danneggiassero le reti. Una soluzione che si è dimostrata efficace, annullando la presenza dei pescherecci illegali in zona. Nel 2013 poi è arrivata l’idea geniale, in grado di rendere i dissuasori un’attrazione turistica. “Mentre venivo premiato per le mie lotte ho conosciuto il proprietario della Cava Michelangelo di Massa Carrara. Avevo già messo in mare dei blocchi di cemento e gli chiesi se poteva regalarmi due blocchi di marmo. Lui me ne regalò 100, ho ancora i brividi se ci penso – racconta -. Così ho deciso di creare delle opere d’arte da usare come dissuasori”.
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Una delle 44 statue in marmo della Casa dei Pesci di Talamone

Oggi la Casa dei Pesci di Talamone ospita 44 sculture. “Il mio obiettivo è arrivare a 100 statue – ci confida l'ideatore -. Qui la situazione negli anni è migliorata, ora vogliamo estendere il progetto in altre aree. ”

L’arte a difesa del mare

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La Casa dei Pesci nasce con l'obiettivo di contrastare le pratiche illegali

Il progetto è ancora in fase di perfezionamento, le ultime 5 sculture sono state posizionate a giugno 2023. A partecipare alla costruzione della Casa dei Pesci contribuisce, a titolo gratuito, un folto gruppo di importanti artisti internazionali fra cui Emily Young, considerata la più importante scultrice vivente. Storie come questa sono in grado di attivare una comunità che non è tanto quella locale, ma una grande schiera internazionale di inguaribili sognatori amanti della natura. Questo a dimostrazione che, come canta da anni Ligabue, “sono sempre i sogni a dare forma al mondo, sono sempre i sogni a fare la realtà”.