Il successo, il dolore, la rinascita. Il 31 marzo scorso Raiz ha perso sua moglie Daniela Shualy. Poi l’annuncio sui social del cantante e attore, frontman degli Almamegretta: “Non sono molti i concerti che farò questa estate. A parte qualche festival e alcuni concerti ho preferito prendermi qualche mese per stare con mia figlia, attraversare il buio insieme, andare insieme verso qualcosa che possa chiamarsi luce. Ne approfitterò per lavorare al mio spettacolo di storytelling”.
L’intervista a Verissimo: cosa ha detto
Gli affetti più cari sono quelli che scaldano il cuore nei momenti più difficili e dolorosi. Raiz era riapparso sui social postando la foto di sua figlia sulla spiaggia che cammina sul bagnasciuga: “Alla vita di mia figlia e di tutti i figli di mamma – aveva scritto -. Dio mio, che non finiscano mai la sabbia e il mare, il ruscio dell’acqua, il fulmine del cielo, la preghiera dell’umanità”.
Oggi pomeriggio Raiz sarà ospite di Verissimo, dove racconterà il momento di dolore ma, in una prospettiva di spe
ranza, anche i suoi progetti futuri. La morte della moglie ha dolorosamente reso evidente il senso di una dedica colma d'amore che Raiz, al secolo Gennaro Della Volpe, aveva pubblicato pochi giorni prima sui social in occasione dell'ultima puntata della quarta serie di Mare Fuori, la fiction Rai dei record alla quale il cantante aveva partecipato sia firmando alcuni brani della colonna sonora, sia recitando nei panni del boss della camorra 'don' Salvatore Ricci, padre di due dei giovani protagonisti, Ciro e Rosa.
Aveva scritto Raiz: "Quanno 'o veco, nun 'o credo, nun me pare overo ca 'a cchiù bella d''e Quartieri fa ammore cu' mmea". La prima frase è una strofa di "Fa' ammore cu' me", brano del 1999 degli Almamegretta.
In Make it Work il tema del cancro: “Per esorcizzarlo”
Nel 2022, Raiz raccontò in un'intervista a The Wom di aver dedicato la canzone Make it Work, contenuta nell'album appena uscito degli Almamegretta, proprio alla moglie che stava affrontando la convivenza con un tumore: "Make it Work è da incoraggiamento per mia moglie e per tutte le persone che stanno affrontando la sua stessa situazione, il brutto male... Nessuno ha il coraggio di chiamare il cancro con il suo nome: brutto male, come se poi esistesse un bel male. Come il diabete o il raffreddore, è giusto chiamarlo con il suo nome per sapere bene con chi si ha a che fare. È la prima cosa che insegnano ai malati di cancro appena prendono coscienza della malattia".
"Nella canzone affronto il tema del cancro in maniera molto ottimista, per esorcizzarlo" - aveva proseguito l'artista - "quello che è rotto, aggiustalo. Il cancro che cos'è? È una cosa che non è un virus e non è un batterio... è una cosa che tu generi. Forse un giorno scopriremo che la genesi del cancro ha molto a che vedere con la psiche".