Agrivoltaico, inaugurato in Sicilia il più grande parco d’Italia

L’impianto, realizzato Marsala e Mazara del Vallo, coniuga la produzione di energia rinnovabile con le colture agricole a vantaggio dello sviluppo e della valorizzazione del territorio

di DOMENICO GUARINO -
6 giugno 2023
Engie, avviato il più grande parco agrovoltaico d'Italia

Engie, avviato il più grande parco agrovoltaico d'Italia

Agrivoltaico in Sicilia. Basta contrapporre energie rinnovabili e colture: la coltivazione di alimenti può andare benissimo insieme con l’installazione di pannelli solari! A patto che i parchi  siano conformati in maniera da poter accogliere ed addirittura favorire la coabitazione nel medesimo spazio. A questo serve il concetto di questo, termine che, come quello equivalente di agro-fotovoltaico, sta ad indicare l’area che  viene sfruttata sia per la produzione di energia fotovoltaica, sia per la produzione agricola. Insomma, si utilizza un terreno agricolo per produrre energia elettrica a partire dal sole, senza far venir meno l’utilizzo originale, che potrebbe essere per l’appunto agricolo o anche pastorale.

Sicilia, il progetto

Non è un fatto del tutto nuovo, di questo si parla oramai da quelle anno. La notizia di pochi giorni fa è la nascita del più grande parco italiano di questo tipo che sorgerà in Sicilia. Il parco è realizzato dalla multinazionale francese dell’energia Engie, si trova a metà strada tra Mazara del Vallo e Marsala e si estende su 115 ettari di suolo, con una capacità installata da 66 Mw.  L’impianto presenta tecnologie di ultima generazione, quali i pannelli solari bifacciali montati su inseguitori monoassiali, capaci di andare a sfruttare sia la luce solare diretta sia quella riflessa dai terreni circostanti. In questo modo è possibile massimizzare la produzione senza aumentare l’ingombro sul terreno agricolo. Al di sotto e ai lati dei pannelli, cresceranno piante come viti, ulivi e mandorli, ma anche piante aromatiche e officinali, dall’alloro alla lavanda, nonché altre colture ancora, come per esempio gli asparagi. 

Agrivoltaico, quale futuro

La convivenza tra l’agricoltura ed il fotovoltaico presenta enormi vantaggi, sia per le colture he per la sostenibilità. Ma non solo: secondo uno studio dell’Università di Hohenheim a Stoccarda l’agrivoltaico può essere prezioso anche  per attenuare gli effetti negativi della siccità in agricoltura, grazie all’ombreggiatura delle piantine, anche perché ci sono tantissime colture che tollerano diversi livelli di ombreggiatura senza nessuna perdita di resa.
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Nel parco di Mazara del Vallo saranno coltivate principalmente colture foraggere oltre a viti, lavanda e piante aromatiche e officinali

Sempre questa tipologia di impianto potrebbe essere  inoltre un’ottima arma contro la desertificazione A beneficiare molto dell’ombreggiatura sono ortaggi e piante da frutto, nonché le bacche, ma a tollerare bene l’ombra sono anche gli ortaggi da foglia, le radici, i tuberi e molto cereali. Questo tipo di impianto, per via dell’ombra generata, sarebbe invece da escludere per colture come soia, mais, fave e lupini: in questi casi l’ombreggiamento, anche minimo, porta a perdite della resa. Engie non è l’unico player della partita. Il 20% dell’energia prodotta dal parco installato in Sicilia verrà infatti immessa sulla rete nazionale, mentre l’80% andrà ad alimentare le attività di Amazon Italia. Nel parco agrivoltaico di Mazara del Vallo saranno coltivate principalmente colture foraggere oltre a viti, lavanda e piante aromatiche e officinali.
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L’impianto di Mazara del Vallo è dotato di una tecnologia di ultima generazione

 Le stesse due società sono pronte ad aprire un secondo parco agri-fotovoltaico, sempre nell’Isola, ma questa volta a Paternò: dovrebbe entrare in funzione entro la fine dell’anno. Insieme questi due impianti potranno permettere un risparmio di oltre 62.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno. I parchi di questo tipo aumentano l’efficienza nell’uso del suolo, posizionando i pannelli fotovoltaici in alto rispetto al terreno, al fine di consentire la coltivazione nei campi sottostanti. L’impianto di Mazara del Vallo è dotato di una tecnologia di ultima generazione: pannelli solari bifacciali montati su inseguitori monoassiali consentono di catturare dai terreni circostanti sia la luce diretta che quella riflessa, agevolando in questo modo la produzione di energia. L’uso di pannelli solari bifacciali e di inseguitori minimizza l’area necessaria per l’impianto fotovoltaico e massimizza l’efficacia per la destinazione agricola. Per la costruzione dell’impianto di Mazara del Vallo sono state impiegate 150 persone.