Impiegato con disabilità chiede lo smart working: demansionato

Maurizio, dipendente dell'Urp di Agrigento, è stato trasferito a 65km da casa dopo aver allertato l'ispettorato

di MARCO PILI -
11 aprile 2023
Solo due anni alla pensione e una condizione di disabilità al 100%. Maurizio Puccio, 63enne impiegato dell'Ufficio relazioni con il pubblico della Provincia di Agrigento, è stato trasferito in una nuova sede, difficilmente raggiungibile a causa della sua invalidità. Nonostante il certificato che ne attesta la completa disabilità, e la conseguente possibilità -secondo la legge 104- di scegliere il posto di lavoro, il dipendente è stato trasferito e dequalificato a mansioni di sportello, aumentando così i rischi per la sua precaria condizione di salute.

I fatti

Nel 2023, dopo due anni di smart working utili a tutelarne le condizioni di salute, Maurizio è stato reinserito in ufficio con suo grande stupore. La Pubblica amministrazione di Agrigento, infatti, ha scelto di non rinnovargli la condizione di lavoro agile, comunicando la volontà di reinserirlo in sede a meno di una certificazione medica che ne attestasse la disabilità. L'uomo, già in possesso dei referti necessari e della documentazione relativa alla sua condizione di fragilità, si è comunque sottoposto a nuove visite.
Disabilità Smart working

Maurizio Puccio (Foto: agrigento.gds.it)

I risultati hanno nuovamente attestato la sua condizione di invalidità, ma gli uffici del personale dell'ex Provincia gli hanno negato ancora una volta lo smart working. Così, dopo due richieste formali al datore di lavoro, Puccio ha inviato una lettera anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le sue richieste di spiegazioni nei confronti dei superiori sono state sempre respinte, non consentendo al lavoratore di mantenere la stessa posizione ricoperta per più di 20 anni.

Il malore e il trasferimento

Dopo due richieste di lavoro da remoto negate, l'uomo è stato costretto a rientrare nel suo ufficio in presenza. Ma oltre al danno, anche la beffa. Nonostante la sua condizione di disabilità gli sono stati negati i dispositivi di protezione, comportandogli una condizione di stress che ne ha reso necessaria l'ospedalizzazione. L'allerta dei medici, preoccupati per le sue condizioni cardiache, lo ha convinto ad allertare l'ispettorato del lavoro, che si è interessato alla sua condizione lavorativa conducendo delle indagini. Disabilità Smart working È in questa condizione che, una volta rientrato dal ricovero, gli è stato notificato il trasferimento a 65km da casa. Maurizio, parlando con Il Fatto Quotidiano, ha subito pensato alla ritorsione: "È una beffa, a qualcuno ha dato fastidio che io abbia allertato l’ispettorato, ma quello che stanno facendo è grave, non possono trasferirmi, è illegale"

Disabilità e smart working, cosa dice la legge

Secondo la legge 104/92, che determina le tutele per le persone con disabilità, il lavoratore ha diritto a scegliere la sede più adeguata alla sua condizione tra quelle disponibili. Ma nonostante questa tutela, al 63enne è stato comunque notificato il trasferimento. Una situazione che, nelle sue parole, lo ha fatto sentire "umiliato", costringendolo ad assumere medicine per tutelare il suo stato di salute ed a valutare il pensionamento anticipato di due anni. Il lavoratore, però, ha deciso di non arrendersi, notificando due esposti alle procure di Sciacca, città nella quale ha lavorato per più di 20 anni, e Agrigento. La sua vicenda, presumibilmente, si concluderà nelle mani della magistratura penale.