In viaggio verso la salute con Onconauti: nuovi percorsi per chi ha vinto il tumore

Il 24 e il 25 novembre a Bologna l’undicesimo congresso nazionale dell’associazione bolognese. "In prima linea per stimolare i pazienti a scegliere stili di vita salutari"

di LOREDANA DEL NINNO -
22 novembre 2023
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Riprendere in mano la propria vita dopo aver superato un tumore, rendendola possibilmente migliore di quella vissuta prima della malattia. L'ultima sfida di Onconauti - associazione bolognese con sedi in tutta Italia che sostiene i pazienti nella delicata fase del recupero - è promuovere un modello innovativo di follow up, costituito dagli esami di sorveglianza oncologica ripetuti per 5-10 anni, associati a un percorso di trattamenti integrati e interventi sullo stile di vita, che coinvolge ospedali e territorio. Se ne discute il 24 e il 25 novembre a Bologna, nell’undicesimo congresso nazionale dell’associazione, a cui interverranno il direttore scientifico e oncologo Stefano Giordani, Antonio Maestri, direttore dell’Oncologia Metropolitana ausl Bologna, Toni Ibrahim, direttore della struttura complessa di Osteoncologia del Rizzoli, Paolo Bordon, direttore generale azienda ausl Bologna, e Anselmo Campagna, direttore generale dell’Istituto Rizzoli.

Accompagnare i pazienti verso la salute

"Le ferite fisiche e psicologiche provocate dal trauma della diagnosi e spesso dagli effetti collaterali delle cure – sottolinea Giordani – possono essere difficili da superare. Inoltre quasi tutti affrontano da soli il terribile stress degli esami di controllo. Il nostro impegno è accompagnarli nel viaggio verso la salute, con un percorso costruito ad hoc per ciascun paziente".
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Il 24 e 25 novembre si svolgerà l'undicesimo congresso dell'associazione bolognese

La gestione dei follow up rappresenta tuttavia un carico di lavoro sempre meno sostenibile per i centri di oncologia e un fattore di spesa crescente per il sistema sanitario nazionale. "La Rete oncologica metropolitana e Onconauti – illustra l’esperto – propongono l’apertura di un 'laboratorio sperimentale' alla ricerca di una nuova chiave di lettura. Quella della continuità di presa in carico tra ospedali e territorio, che vede le associazioni di pazienti come indispensabile elemento di 'cerniera' tra questi due ambiti. Tema che sarà al centro del convegno bolognese". L'Associazione si occupa anche di promuovere l’adozione di corretti stili di vita. “Recentemente – prosegue il direttore scientifico - sono state pubblicate le nuove linee guida Asco (Associazione Oncologi Clinici Americani) che dimostrano l’efficacia della complementarietà tra le terapie oncologiche e i trattamenti integrati, sia nel migliorare la qualità di vita dei pazienti sia nel ridurre il rischio di recidive e dei secondi tumori. Per questo siamo da sempre in prima linea per stimolare i pazienti a scegliere stili di vita salutari, che includono dieta, attività fisica e tecniche di gestione dello stress, basati su pratiche mente-corpo, come agopuntura, yoga e qi gong. Percorsi che devono durare tutta la vita per ridurre il rischio di riammalarsi”.

I percorsi

“L’obiettivo – racconta Giordani – è strutturare programmi di trattamenti integrati, finalizzati al recupero del benessere, già attivi, ad esempio, presso il centro Komen dell'ospedale Bellaria di Bologna, e all'interno delle Case di Comunità, sull'esempio di quanto messo in pratica da Onconauti negli ultimi 10 anni". L'Associazione sostiene diverse tipologie di intervento. “Abbiamo messo a punto una rete capillare di percorsi a Bologna e negli altri comuni dell'hinterland – illustra il direttore scientifico di Onconauti -.della durata di circa tre mesi tre mesi, basati su un supporto psicologico e nutrizionale e su un training per l’attività fisica. Coniugando pratiche di gruppo come yoga, qi gong e trattamenti individuali tra cui agopuntura, riflessologia plantare e facciale, tuinà e shiatsu. Abbiamo inserito anche l’arteterapia. Un altro progetto è stato messo a punto per favorire il reinserimento del paziente nel mondo del lavoro dopo una malattia oncologica. "Si chiama Return to Work – conclude Giordani – ed è un programma personalizzato di recupero funzionale e miglioramento dello stile di vita, sempre basato su pratiche mente-corpo, sperimentato per la prima volta in collaborazione con il Gruppo Hera, gestito quasi interamente da remoto. Tenendo in considerazione le esigenze sia dell’azienda sia del lavoratore, in affiancamento al medico competente, ha lo scopo di facilitare un pieno ed efficace reinserimento lavorativo al rientro dalla assenza necessaria per l'esecuzione delle cure oncologiche".

Le sedi di Onconauti

Onconauti è presente, oltre che a Bologna e provincia, a Ferrara, Castel San Pietro, Imola, Piacenza, Faenza, a Milano, in Friuli, a Roma, in Puglia e in diverse città della Sicilia. Presto saranno aperte sedi in altre tre regioni. Oltre ai percorsi gratuiti di trattamenti integrati, l'associazione propone incontri di sensibilizzazione per una corretta alimentazione, per la prevenzione oncologica nell’ambito di campagne come Ottobre Rosa. Non mancano iniziative come Cucina Amica, per apprendere come portare in tavola la salute, grazie a una recente convenzione con Confagricoltura.