Quell'abbraccio fra senatori di destra, riunitisi attorno al leghista Simone Pillon come calciatori attorno al compagno che ha segnato un gol decisivo ha suscitato indignazione. "Esultano per la sottrazione di difese e tutele a persone nel mirino di intolletranti e bulli", il pensiero più diffuso. La foto dell'esultanza del centrodestra è l'icona del dopo voto sul ddl Zan al Senato. Lo è per i "vincitori", lo è sopratutto per gli "sconfitti". Che colgono l'occasione per stigmatizzare e attaccare.
Una scena davvero miserabile l'abbiamo vista in quell'appaluso" tuona dal profili social la cantante Paola Turci. "Quell'applauso di chi non ha voluto questo disegno di legge, quell’applauso credo sia rivolto ai responsabili delle vittime di omotransfobia e abilismo". Per Paola Turci, "il paese reale resta lontano da quelle immagini" Turci non si dà per vinta: “Abbiamo perso un’occasione ma non perderemo la battaglia di civiltà. Una battaglia per i diritti civili, che è una battaglia di tutti, non di qualcuno, questo dobbiamo sempre ricordarcelo. E l’odio, l’omofobia, l’odio verso le differenze si combatte soltanto attraverso l’istruzione, attraverso la conoscenza. Noi non molliamo“. Attacchi a quanto avvenuto in Senato anche da parte di Fedez, che il primo maggio, dal palco aveva incitato i parlamentari e il paese all'approvazione del Ddl. Fedez accusa la senatrice leghista Raffaella Fiormaria Marin, la quale mette in dubbio che le persone “non etero subiscano maggiormente violenza rispetto alle persone etero“. Inoltre, Fedez accusa Matteo Renzi di Italia Viva, assente in aula al momento del voto. “Un saluto al caro Renzi che ci ha trapanato i c*****ni per mesi e oggi pare fosse in Arabia Saudita (Paese in cui l’omosessualità è accettata con un piccolo prezzo da pagare… la pena di morte)",