Patrick Zaki potrebbe diventare cittadino italiano. La Camera ha approvato all'unanimità, con
358 voti favorevoli e l'astensione dei 30 deputati Fratelli d'Italia, la mozione che chiede al governo di
conferire la cittadinanza italiana allo studente egiziano dell'Università di Bologna
detenuto nel suo paese d'origine dal 7 febbraio 2020. Il testo, inoltre, esorta l'esecutivo di "continuare a monitorare lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione". Il voto segue un'altra mozione approvata dall'altro ramo del Parlamento italiano ad aprile, che poneva la stessa richiesta, con l’obiettivo di fornire al trentenne maggiori
garanzie legali e fare pressione sull’Egitto per ottenerne la scarcerazione. Tuttavia le due proposte
non sono vincolanti per il governo, che avrà libertà di decisione su quali iniziative intraprendere, e se intraprenderne. Nonostante, infatti, più volte ci siano stati proclami per la sua liberazione da parte dei nostri politici, per ora l'
attività 'concreta' in favore di Patrik è stata
poco incisiva e non ha portato a progressi significativi. Arrestato all'aeroporto del Cairo, mentre stava rientrando a casa durante una pausa dagli studi, da quel momento sono passati oltre 500 giorni,
senza la possibilità per Zaki
di andare a processo e difendersi insieme al suo avvocato. Secondo le autorità egiziane lo studente rischia fino a 25 anni di carcere per alcuni post pubblicati sulla sua pagina Facebook, che vengono considerati "incitazione alla protesta" e "istigazione a crimini terroristici". Nel testo della mozione approvata a Montecitorio si legge che la cittadinanza "rappresenterebbe un fortissimo segnale sia per l'Egitto che per gli alleati europei che sostengono la liberazione di Zaki e permetterebbe all'Italia e all'Europa di poter esercitare una
pressione sul Cairo". Grande soddisfazione da parte di
Amnesty Italia dopo il passaggio in Aula, che su Twitter scrive si tratta di "una giornata molto importante per il Parlamento italiano".
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La mozione accoglie anche la
mobilitazione di 300mila cittadini che hanno sottoscritto la petizione dell'associazione
"Station to Station" per la sua scarcerazione. Sono
più di 1000 invece, i
comuni italiani che hanno già concesso la cittadinanza onoraria a Patrick. La mobilitazione dell’opinione pubblica è stata ed è tuttora notevole, come quella di numerosi esponenti politici nazionali e locali, delle autorità europee e di associazioni per i diritti umani. Ma i governi italiani che si sono succeduti nell'ultimo anno e mezzo si sono mossi in maniera
estremamente cauta sulla questione. Forse il Governo sta valutando quanto un intervento più deciso graverebbe sugli
interessi economici e sulle relazioni commerciali con l'Egitto. Ma ci sarebbero comunque numerosi strumenti di pressione a disposizione - senza che si incrinino necessariamente i rapporti tra i Paesi - per cercare di convincere il governo egiziano al rilascio di Zaki. Perché la vita di un cittadino italiano (o quasi) vale più di qualsiasi scambio.