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Home » Sport » Natalie Portman fonda la squadra di calcio Angel City FC: un gol per l’emancipazione femminile

Natalie Portman fonda la squadra di calcio Angel City FC: un gol per l’emancipazione femminile

Garantire un fondo economico per le giocatrici, mettere al primo posto nelle decisioni la sicurezza delle atlete e il trattamento equo. E poi aiutare, con i profitti, la comunità locale. Sono questi gli ambiziosi obiettivi che si sono posti i 60 co-proprietari della squadra, in maggioranza donne

Marianna Grazi
18 Marzo 2022
Natalie Portman è una delle celebrità che hanno investito nel nascente club NWSL Angel City FC. Fotografia: D Robert Franz/D. Robert Franz

Natalie Portman è una delle celebrità che hanno investito nel nascente club NWSL Angel City FC. Fotografia: D Robert Franz/D. Robert Franz

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Voleva cambiare la cultura del calcio. Così, insieme ad un gruppo di finanziatrici che include atlete e star di Hollywood, Natalie Portman ha fondato l’Angel City FC, una squadra un po’ diversa dal consueto. La società ha raccolto capitali come se fosse una startup, con i finanziamenti iniziali che hanno attratto altre celebrità lungo il percorso. Fin dall’inizio, il club è rimasto fermamente convinto dei suoi valori: creare una comunità di donne ed promuovere l’emancipazione femminile. E il fermento per l’avvio delle partite è palpabile: sono stati già venduti più di 16mila abbonamenti e finora sono stati formati ben sette gruppi di tifosi.
L’Angel City FC, che quest’anno debutterà nella National Women’s Soccer League, è tutt’altro che ‘una squadra tipica’. Anche se non giocheranno la loro prima partita fino a sabato, in occasione della NWSL Challenge Cup, le aspettative verso questo club stanno crescendo a vista d’occhio. Le fondatrici dicono che tutto questo fascino è voluto, ma ha uno scopo ben preciso: promuovere gli obiettivi e i valori del club. In effetti, è il motivo per cui Angel City FC è stata creata.

Christen Press saluta una compagna di squadra durante il training camp alla Pepperdine University (Ph. Guardian/Will Navarro)

L’idea alla base: garantire stesse opportunità per uomini e donne

Ad aprile 2019 Natalie Portman ha assistito a una partita della USWNT (la nazionale femminile di calcio Usa) con le sue amiche Jennifer Garner, Eva Longoria, Uzo Aduba e Jessica Chastain. Come socia fondatrice di Time’s Up (l’organizzazione a difesa delle vittime di molestie sessuali nata nel 2018 dalla volontà di diverse celebrità hollywoodiane, ndr), cercava di attirare l’attenzione sulla lotta per la parità salariale della nazionale femminile statunitense.

La nazionale di calcio femminile Usa è campione del mondo in carica

In seguito, assistendo alla Coppa del Mondo femminile quell’estate, è rimasta affascinata “Guardando mio figlio idolatrare calciatrici come Megan Rapinoe e Alex Morgan allo stesso modo in cui faceva con Lionel Messi o Karim Benzema. Mi ha fatto capire che ‘amplificare’ il valore di queste atlete poteva rapidamente modificare la cultura”, racconta l’attrice al The Guardian. Quello che proprio non le andava giù era il fatto che anche le migliori calciatrici, spesso, non hanno alcun piano di pensionamento e ben pochi mezzi per vivere quando smettono di giocare, a differenza delle loro controparti maschili. Per questo aveva invitato l’ex attaccante Abby Wambach e altre calciatrici a parlarne in una conferenza di Time’s Up. “Il suo discorso ci ha ispirato a creare un modello diverso”, spiega Natalie Portman. La 40enne dice di non aver giocato o seguito lo sport crescendo, figuriamoci di aver sognato segretamente di dirigere lei stessa una squadra. Ma è quello che ha deciso di fare: fondare una squadra che fosse tutto ciò che voleva vedere diventare il calcio femminile.

Gli investitori

Serena Williams e il marito Alexis Ohanian sono tra i finanziatori e co-proprietari di Angel City FC

L’attrice ha condiviso la sua idea con Kara Nortman, manager specializzata in capitali finanziari a Los Angeles, anch’essa coinvolta in Time’s Up. Questa, a sua volta, giocando regolarmente a basket con una dirigente del settore tecnologico, Julie Uhrman, le ha chiesto se poteva aiutarla a capire come creare una squadra. Il momento era quello giusto e l’opportunità era ghiotta: Los Angeles non aveva una squadra di calcio professionistica femminile. Abby Wambach e Alexis Ohanian – co-fondatore di Reddit e marito di Serena Williams – sono stati i primi investitori. Poco dopo, le stelle hanno continuato ad allinearsi… In tutto, Angel City FC ha più di 60 comproprietari, due terzi dei quali sono donne. “Siamo arrivati al punto di non dover cercare altri investitori”, dice Uhrman, cofondatrice e presidente della squadra. “Sono venuti da noi perché volevano far parte di Angel City, e hanno capito il ruolo che avrebbero dovuto svolgere come azionisti: questo li rende il miglior tipo di proprietario, perché si preoccupano sia dello scopo che del profitto”.

Scopo e profitto

Gli obiettivi principali della Angel City FC sono quelli di garantire un fondo economico per le giocatrici e assicurare che la sicurezza delle atlete e il trattamento equo siano i fattori trainanti di tutte le decisioni del board. La fondatrice Natalie Portman spiega che, attraverso le partnership del club con gli sponsor, sono stati piantati sette giardini nelle scuole elementari locali, sono stati donati reggiseni sportivi alle giovani giocatrici e consegnati migliaia di pasti agli indigenti. L’Angel City restituisce poi il 10% delle entrate degli sponsor alla comunità. E per quanto riguarda il lato del profitto Julie Uhrman ha recentemente annunciato che il club ha guadagnato 35 milioni di dollari in sponsorizzazioni, una cifra che oscura quella di tutte le altre squadre della NWSL.

Julie Uhrman insieme ad alcune giocatrici del suo club, l’Angel City FC

Il fatto poi che la direzione del team sia a maggioranza femminile è particolarmente significativo dopo lo scandalo delle molestie nella lega dell’anno scorso. “È una cosa fondamentale”, spiega Foudy. ” Si tratta di una mentalità e di un approccio completamente diversi. Invece di sentirci come se dovessimo solo essere grate di avere una lega, e accettare le cose come sono (come è sempre stato), l’Angel City affronta tutte le decisioni con questa mentalità: ‘Come possiamo creare qualcosa di straordinario per le giocatrici e per la nostra comunità?’ È così stimolante, onestamente”.

La squadra

Christen Press

La direttrice sportiva del club è l’ex attaccante inglese (ed ex editorialista del Guardian) Eni Aluko. La sua prima scelta è stata quella di convincere la collega inglese Freya Coombe a lasciare il Gotham FC di New York e diventare capo allenatrice dell’Angel City. Subito dopo il team ha anche confermato il suo primo ingaggio: l’attaccante, due volte vincitrice della Coppa del Mondo, Christen Press. Il contratto dell’Angel City FC di Press l’ha resa la giocatrice più pagata nella storia della Lega nazionale femminile Usa. La rosa del club, composta da 24 donne, comprende varie giocatrici scelte nell’expansion draft, oltre alle selezioni dei college e agli ingaggi da oltreoceano.
“Abbiamo creato l’Angel City FC con l’idea di intrattenere il mondo – aggiunge la Uhrman –. Veniamo da Los Angeles, siamo tutte narratrici, quindi accettiamo questa sfida come un dato di fatto per quello che vogliamo realizzare”. “Il nostro sogno è quello di rendere il calcio femminile apprezzato come quello maschile in tutto il mondo” conclude la Portman.

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  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout
Voleva cambiare la cultura del calcio. Così, insieme ad un gruppo di finanziatrici che include atlete e star di Hollywood, Natalie Portman ha fondato l'Angel City FC, una squadra un po' diversa dal consueto. La società ha raccolto capitali come se fosse una startup, con i finanziamenti iniziali che hanno attratto altre celebrità lungo il percorso. Fin dall'inizio, il club è rimasto fermamente convinto dei suoi valori: creare una comunità di donne ed promuovere l'emancipazione femminile. E il fermento per l'avvio delle partite è palpabile: sono stati già venduti più di 16mila abbonamenti e finora sono stati formati ben sette gruppi di tifosi. L'Angel City FC, che quest'anno debutterà nella National Women's Soccer League, è tutt'altro che 'una squadra tipica'. Anche se non giocheranno la loro prima partita fino a sabato, in occasione della NWSL Challenge Cup, le aspettative verso questo club stanno crescendo a vista d'occhio. Le fondatrici dicono che tutto questo fascino è voluto, ma ha uno scopo ben preciso: promuovere gli obiettivi e i valori del club. In effetti, è il motivo per cui Angel City FC è stata creata.
Christen Press saluta una compagna di squadra durante il training camp alla Pepperdine University (Ph. Guardian/Will Navarro)

L'idea alla base: garantire stesse opportunità per uomini e donne

Ad aprile 2019 Natalie Portman ha assistito a una partita della USWNT (la nazionale femminile di calcio Usa) con le sue amiche Jennifer Garner, Eva Longoria, Uzo Aduba e Jessica Chastain. Come socia fondatrice di Time's Up (l'organizzazione a difesa delle vittime di molestie sessuali nata nel 2018 dalla volontà di diverse celebrità hollywoodiane, ndr), cercava di attirare l'attenzione sulla lotta per la parità salariale della nazionale femminile statunitense.
La nazionale di calcio femminile Usa è campione del mondo in carica
In seguito, assistendo alla Coppa del Mondo femminile quell'estate, è rimasta affascinata "Guardando mio figlio idolatrare calciatrici come Megan Rapinoe e Alex Morgan allo stesso modo in cui faceva con Lionel Messi o Karim Benzema. Mi ha fatto capire che 'amplificare' il valore di queste atlete poteva rapidamente modificare la cultura", racconta l'attrice al The Guardian. Quello che proprio non le andava giù era il fatto che anche le migliori calciatrici, spesso, non hanno alcun piano di pensionamento e ben pochi mezzi per vivere quando smettono di giocare, a differenza delle loro controparti maschili. Per questo aveva invitato l'ex attaccante Abby Wambach e altre calciatrici a parlarne in una conferenza di Time's Up. "Il suo discorso ci ha ispirato a creare un modello diverso", spiega Natalie Portman. La 40enne dice di non aver giocato o seguito lo sport crescendo, figuriamoci di aver sognato segretamente di dirigere lei stessa una squadra. Ma è quello che ha deciso di fare: fondare una squadra che fosse tutto ciò che voleva vedere diventare il calcio femminile.

Gli investitori

Serena Williams e il marito Alexis Ohanian sono tra i finanziatori e co-proprietari di Angel City FC
L'attrice ha condiviso la sua idea con Kara Nortman, manager specializzata in capitali finanziari a Los Angeles, anch'essa coinvolta in Time's Up. Questa, a sua volta, giocando regolarmente a basket con una dirigente del settore tecnologico, Julie Uhrman, le ha chiesto se poteva aiutarla a capire come creare una squadra. Il momento era quello giusto e l'opportunità era ghiotta: Los Angeles non aveva una squadra di calcio professionistica femminile. Abby Wambach e Alexis Ohanian – co-fondatore di Reddit e marito di Serena Williams – sono stati i primi investitori. Poco dopo, le stelle hanno continuato ad allinearsi... In tutto, Angel City FC ha più di 60 comproprietari, due terzi dei quali sono donne. "Siamo arrivati al punto di non dover cercare altri investitori", dice Uhrman, cofondatrice e presidente della squadra. "Sono venuti da noi perché volevano far parte di Angel City, e hanno capito il ruolo che avrebbero dovuto svolgere come azionisti: questo li rende il miglior tipo di proprietario, perché si preoccupano sia dello scopo che del profitto".

Scopo e profitto

Gli obiettivi principali della Angel City FC sono quelli di garantire un fondo economico per le giocatrici e assicurare che la sicurezza delle atlete e il trattamento equo siano i fattori trainanti di tutte le decisioni del board. La fondatrice Natalie Portman spiega che, attraverso le partnership del club con gli sponsor, sono stati piantati sette giardini nelle scuole elementari locali, sono stati donati reggiseni sportivi alle giovani giocatrici e consegnati migliaia di pasti agli indigenti. L'Angel City restituisce poi il 10% delle entrate degli sponsor alla comunità. E per quanto riguarda il lato del profitto Julie Uhrman ha recentemente annunciato che il club ha guadagnato 35 milioni di dollari in sponsorizzazioni, una cifra che oscura quella di tutte le altre squadre della NWSL.
Julie Uhrman insieme ad alcune giocatrici del suo club, l'Angel City FC
Il fatto poi che la direzione del team sia a maggioranza femminile è particolarmente significativo dopo lo scandalo delle molestie nella lega dell'anno scorso. "È una cosa fondamentale", spiega Foudy. " Si tratta di una mentalità e di un approccio completamente diversi. Invece di sentirci come se dovessimo solo essere grate di avere una lega, e accettare le cose come sono (come è sempre stato), l'Angel City affronta tutte le decisioni con questa mentalità: 'Come possiamo creare qualcosa di straordinario per le giocatrici e per la nostra comunità?' È così stimolante, onestamente".

La squadra

Christen Press
La direttrice sportiva del club è l'ex attaccante inglese (ed ex editorialista del Guardian) Eni Aluko. La sua prima scelta è stata quella di convincere la collega inglese Freya Coombe a lasciare il Gotham FC di New York e diventare capo allenatrice dell'Angel City. Subito dopo il team ha anche confermato il suo primo ingaggio: l'attaccante, due volte vincitrice della Coppa del Mondo, Christen Press. Il contratto dell'Angel City FC di Press l'ha resa la giocatrice più pagata nella storia della Lega nazionale femminile Usa. La rosa del club, composta da 24 donne, comprende varie giocatrici scelte nell'expansion draft, oltre alle selezioni dei college e agli ingaggi da oltreoceano. "Abbiamo creato l'Angel City FC con l'idea di intrattenere il mondo – aggiunge la Uhrman –. Veniamo da Los Angeles, siamo tutte narratrici, quindi accettiamo questa sfida come un dato di fatto per quello che vogliamo realizzare". "Il nostro sogno è quello di rendere il calcio femminile apprezzato come quello maschile in tutto il mondo" conclude la Portman.
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